Capitolo 50: Cena fuori

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«Jimin-ah, è possibile che sei sempre in ritardo? È un superpotere o cosa?» sbuffò Taehyung, richiamando il fidanzato a gran voce.

Jimin lanciò un'occhiataccia al coetaneo, si infilò a tempo record un giacchetto e rubò un veloce bacio a stampo a Taehyung: era il suo modo per farsi perdonare.

«Sicuramente gli hyung se ne staranno approfittando, non si arrabbieranno per questo.» affermò poi, ridacchiando al pensiero di Seokjin e Namjoon in loro attesa.

«Dici così soltanto perché l'ultima volta che siamo arrivati dopo qualche minuto li abbiamo trovati... beh, impegnati. Ma stasera ci sono anche Yoongi hyung, Hobi hyung, Jennie e Kookie.» rispose Taehyung, scuotendo la testa con disperazione, accompagnato da un sorriso quadrato che il suo fidanzato tanto amava.

«Mi dispiace solo che gli altri sono così impegnati, sarebbe stato bello avere una serata tutti insieme, come ai vecchi tempi...» mormorò Jimin, corrucciando la fronte.

Nel frattempo, i due erano usciti dalla loro casa ed erano entrati nella macchina di Taehyung, diretti verso la villa di Seokjin e Namjoon.

«Fossi in te, mi dispiacerei più per Jennie... da sola con tutti noi ragazzi, poverina.» sogghignò poi.

Non era la prima volta che Jennie si ritrovava in quella situazione: già in altre cene passate si era ritrovata ad essere l'unica femmina presente. Quando era così, finiva sempre in tre modi: o la povera ragazza si rifugiava da Jungkook, o si metteva a discutere di politica ed economia con Namjoon, oppure iniziava a litigare con Taehyung. Litigare per modo di dire, ovvio. Più che altro, Taehyung aveva scoperto che, oltre a prendere in giro Jisoo (che faceva da quando erano diventati amici), adorava ancora di più stuzzicare Jennie. Erano sempre Jimin e Jungkook a calmare le acque, dopo essersi accorti che le rispettive metà si stavano per uccidere a vicenda.

«Non litigate, vi prego.» sbuffò Jimin, già disperato al solo pensiero.

«Non litighiamo, Chim. Sono semplici scambi di opinione, poi che ci lanciamo continue frecciatine a vicenda è un'altra questione. Non è colpa mia se prendo in giro Jungkook da quando lo conosco. Lei giustamente risponde, e io non posso permetterle di lasciarle fare battutine sconce su noi due. Non che siano false, ma-»

«Tae! Aish, pensa a guidare...» borbottò Jimin, arrossendo e coprendosi il volto con le mani, esasperato.

«Scusa, scusa... passare tanto tempo con Jin hyung ha le sue conseguenze.»

Taehyung rise, contagiando subito dopo anche il fidanzato. I due arrivarono alla villa dei loro amici e citofonarono: una volta entrati, si ritrovarono di fronte tutti i presenti mentre erano intenti a fissarli, tutti a braccia conserte. Jimin si rannicchiò dietro Taehyung, che invece lo afferrò con entrambe le braccia e lo spinse avanti.

«Prendetevela con lui, ragazzi.»

Hoseok iniziò a camminare lentamente verso il suo migliore amico mentre quest'ultimo rivolgeva a Taehyung un'occhiata come per dirgli: "Traditore, me ne ricorderò". Quando Jimin tornò ad osservare Hoseok, però, il più grande lo prese per le spalle e lo guardò negli occhi.

«La prossima volta che farai ritardo, Jimin-ie, costringo Nam a non farti entrare.» affermò poi, con voce estremamente seria e sguardo duro.

Jimin rimase per pochi secondi immobile, poi Hoseok scoppiò a ridere e lo abbracciò con foga, riuscendo a farlo rilassare. Anche Namjoon si fece avanti e regalò un occhiolino al più piccolo.

«Come potrei non aprirgli la porta?» chiese retoricamente, scompigliandogli i capelli.

«Andiamo, sarà stata colpa di Tae, chissà cosa abbiamo interrotto con questa cena...» mormorò Jennie, sogghignando.

My Alien - VminWhere stories live. Discover now