Capitolo 14: Una sorta di dejà-vù

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Taehyung aveva bisogno di passeggiare.

La riva del fiume Han lo aveva sempre aiutato in quegli anni: ci andava quasi tutti i giorni, da solo o in compagnia, e si rilassava completamente.

Non pensava ai problemi di tutti i giorni, non pensava al rapporto con i suoi genitori, al bullismo ricevuto, all'amicizia con Seokjin... Taehyung si perdeva nei colori del cielo riflessi sull'acqua del fiume, sui piccoli pesciolini che nuotavano, sui bambini che si rincorrevano a vicenda, sulle formiche che cercavano il cibo per il letargo.

Quei pensieri lo facevano sorridere, un piccolo ma sincero sorriso che riusciva a formarsi soltanto grazie al suo migliore amico oppure alla bellezza della natura. Non c'era niente di più semplice del fiume Han, ma per Taehyung era come il suo rifugio, pronto ad accoglierlo per qualunque evenienza.

Mentre camminava, Taehyung pensò alla festa e si meravigliò per le sue stesse azioni. Davvero si era messo a ballare con Jimin? Davvero si era lasciato convincere così facilmente a fare una cosa del genere? Davvero gli aveva chiesto scusa? Davvero si era girato mentre l'altro si stava cambiando?

Non era possibile... Kim Taehyung non avrebbe mai fatto queste cose. O almeno, non le avrebbe mai fatte prima di conoscere Jimin.

Riflettendoci, si rese conto che non sapeva neanche il suo cognome. Jungkook non glielo aveva riferito, e lui si era dimenticato di chiederglielo.

Doveva rimediare. Doveva rivederlo, e capire perché sentisse quel bisogno di passare così tanto tempo con lui.

Quando erano stati entrambi sotto la pioggia, dopo aver chiarito il malinteso, Taehyung era stato semplicemente... bene. Non sapeva come descrivere quelle emozioni. Non era come quando si trovava in compagnia di Seokjin, no... era completamente diverso, ma al tempo stesso molto simile.

Si era sentito felice, tranquillo, libero di mostrare il vero sé stesso. Non si era sentito in pericolo per avergli raccontato il suo passato, anzi: era un importante segno di fiducia verso Jimin. Taehyung sentiva che non se ne sarebbe pentito.

In poco tempo, arrivò al fiume Han.

Desiderò che anche Jimin si trovasse lì.

Voleva avere sue notizie, gli era parso veramente tanto turbato alla festa, quando Namjoon era venuto a prenderlo ed erano andati via. Dopo pochi altri minuti, Taehyung andò verso la riva e sentì dei singhiozzi.

Non ci posso credere...

~~~

Jimin stava singhiozzando rumorosamente mentre si asciugava le lacrime, anche se continuavano a scendere senza nessuna intenzione di fermarsi.

Non gli importava se stesse facendo troppo rumore, se i passanti si fossero accorti della sua presenza... stava semplicemente pensando ai suoi genitori.

Da quattordici anni bramava quel momento con tutto sé stesso: per tutto quel tempo, era riuscito ad andare avanti solo sapendo che prima o poi sarebbe riuscito a trovare i suoi parenti.

Voleva soltanto porre una domanda: perché.

Perché lo avevano mandato in adozione, perché non lo avevano cercato, perché non lo avevano voluto... voleva finalmente sentire queste rispose, e forse quella sera ci sarebbe potuto riuscire.

Purtroppo, in quel momento doveva ancora metabolizzare la scoperta dell'indirizzo di casa. Come sarebbe riuscito ad affrontarli? Da solo, non sapeva se ci sarebbe riuscito.

Forse poteva chiedere a Hoseok di accompagnarlo... ma no, si doveva riposare e pensare agli studi. Non voleva fargli rischiare la bocciatura a quell'esame così importante. Lisa, invece, aveva già saltato la scuola per venire a trovarlo. Anche lei doveva concentrarsi sugli studi. Jimin non aveva nessun diritto di distrarla e obbligarla ad andare con lui. Sapeva perfettamente che sia lei che Hoseok lo avrebbero accompagnato volentieri, ma così avrebbero avuto più difficoltà ad inseguire i rispettivi obiettivi.

My Alien - VminWhere stories live. Discover now