Capitolo 37: Una confessione particolare

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Seokjin, Namjoon, Jimin e Taehyung erano entrati nell’appartamento.

Ormai i due coetanei si prendevano per mano senza paura di essere visti: Seokjin e Namjoon si erano congratulati con loro e sorridevano ogni volta che i due si appoggiavano l’uno all’altro o si scambiavano qualche piccolo bacio o carezza.

«Ragazzi, io sono distrutto… credo che andrò a dormire.» annunciò Taehyung, sbadigliando.

«È stata una giornata pesante. Forse è meglio se andiamo tutti a dormire.» rispose Namjoon, concordando con il blu.

Seokjin e Jimin annuirono semplicemente, così i quattro si diedero velocemente la buonanotte.

Jimin, dopo aver dato un lungo e dolce bacio a Taehyung, si ritirò in camera sua. Namjoon aiutò Seokjin a cambiare velocemente le coperte del divano-letto, poi seguì il rosa.

Invece che andare nella sua stanza, tuttavia, entrò silenziosamente in quella di Jimin e chiuse la porta alle sue spalle.

«Hyung, tutto bene?» chiese il minore, che si era già sdraiato sul letto.

«Potrei parlarti?» domandò a sua volta Namjoon, grattandosi i capelli in imbarazzo.

Jimin annuì e si sedette a gambe incrociate sul suo letto, facendo un piccolo cenno al viola e invitandolo a fare lo stesso. Quando furono entrambi seduti, Namjoon sospirò pesantemente.

«Ho un problema.» annunciò infine.

«Che succede?» Jimin diventò immediatamente apprensivo e preoccupato.

«Qualche giorno fa, quando siamo andati a casa di Taehyung a pulire le tracce di sangue e ci siamo divisi negli ormai soliti gruppetti… io e Kookie eravamo andati a fare una passeggiata, ed ho incontrato Jin hyung.»

Namjoon smise per qualche secondo di raccontare, riorganizzando le idee. Jimin si ricordava perfettamente quella giornata, così annuì per incitare il maggiore a continuare il discorso.

«Jungkook è dovuto andare via, e siamo rimasti soltanto io e lo hyung. Non dovrei dirtelo, ma… stava piangendo. Ha avuto un crollo, credo, ed è scoppiato in lacrime di fronte ai miei occhi. Ma non volevo dirti questo. Il fatto è che io… l’ho abbracciato.» concluse Namjoon, come se avesse detto una parola proibita.

Jimin rimase confuso per un po’. Era un gesto così eclatante da tenerlo sveglio di notte?

«Hyung, non capisco…» ammise infine, arricciando il naso.

Namjoon lo guardò dritto negli occhi, estremamente serio.

«L’ultima volta che ho abbracciato qualcuno di mia spontanea volontà è stato sette anni fa. Ho abbracciato mia sorella, per incoraggiarla ad andare da Junmyeon e lasciarlo. Da quel momento, non sono riuscito neanche a sfiorare la pelle delle persone per diversi mesi. Grazie a Jackson sono riuscito ad andare avanti, e riesco addirittura a dare qualche spintone o pacca giocosa. Ma un abbraccio… mai. Sia Jin hyung che Kook hanno provato ad abbracciarmi e sono stato paralizzato dalla paura per tutto il tempo. Ma quella sera, quando ho visto lo hyung piangere… è stato più forte di me. L’ho abbracciato di mia spontanea volontà, senza obblighi o costrizioni. E mi è piaciuto. Sette anni, Jimin. E dopo qualche settimana che conosco Jin hyung, lo abbraccio. Non appena lo guardo, mi ricordo di questa cosa e non riesco più a pensare lucidamente…» raccontò Namjoon, abbassando il capo, frustrato.

«Hyung, posso essere sincero?» domandò Jimin, dopo aver ascoltato attentamente ogni cosa.

Namjoon annuì: aveva bisogno di un parere esterno, o avrebbe rischiato di impazzire. Anzi, era già impazzito. Jimin abbozzò un piccolo sorriso.

My Alien - VminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora