Capitolo 13: Questa è... casa?

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Jimin capì immediatamente la situazione e annuì a Namjoon con determinazione.

Il rosa guardò velocemente gli altri presenti, che avevano uno sguardo confuso.

«Hobi hyung, Lisa, raccontateli tutto. Scusatemi, dobbiamo andare. Alla prossima.» disse, e i suoi migliori amici gli risposero con un piccolo cenno della testa in segno di assenso.

Jimin e Namjoon si girarono e uscirono dalla casa di Jungkook. Fortunatamente aveva smesso di piovere fortemente, così i due si bagnarono a malapena e i capelli divennero semplicemente umidi.

Jackson aveva dato appuntamento ai due sotto il loro appartamento, e si trovava già lì.

I due coinquilini iniziarono a correre, Jimin con preoccupazione e Namjoon con la speranza che Jackson avrebbe dato finalmente buone notizie al rosa: quel ragazzo meritava di stare bene, aveva sofferto troppo a lungo.

Jimin era in ansia totale: che cosa aveva scoperto Jackson, in quei giorni dove non si era fatto sentire? Aveva trovato i suoi genitori? Erano vivi? Stavano bene? Si ricordavano di lui? Rimpiangevano la loro scelta di averlo fatto adottare? Sicuramente erano vivi, vero? Probabilmente stavano meglio senza di lui, visto che lo avevano messo in adozione. Oppure lo stavano cercando? Quando si sarebbero incontrati, lo avrebbero accettato o trattato male?

Il rosa stava per impazzire, quando Namjoon si bloccò e lo guardò negli occhi, facendolo fermare a sua volta.

«Jimin-ssi, ti consiglio di non pensarci finché non saremo arrivati. Più ti fai domande, più le risposte ti appariranno orribili e negative. Parlo per esperienza. Dai, adesso camminiamo, manca poco. Ti sei divertito alla festa?» disse Namjoon, per poi cercare di cambiare argomento.

Jimin gliene fu molto riconoscente, infatti Namjoon riuscì perfino a strappargli un piccolo sorriso. Prima di rispondere, però aspettò qualche secondo per riprendere il fiato e calmare il battito cardiaco dopo quella corsa.

«Grazie, hyung. Sì, mi sono divertito… dopo aver risolto con Taehyung.» rispose poi, grattandosi i capelli per l’imbarazzo.

«Ma vi eravate già visti, giusto?» domandò il viola. D’altronde, i due coetanei sembravano conoscersi già.

«Diciamo che c’è stato un malinteso tra noi… vedi, lui è il ragazzo che ho incontrato al fiume Han, la scorsa settimana.» rivelò Jimin, abbassando il capo.

«Yah! Perché vi siete presentati, allora?» chiese con stupore Namjoon.

«Voleva parlarne in privato, prima. Mi ha chiesto scusa, e poi abbiamo cominciato a parlare tranquillamente. Mi sembra un bravo ragazzo, in realtà.» rispose il rosa, scrollando le spalle.

«Ne sono sicuro, altrimenti non vi sareste messi a ballare insieme. Vi ho visti, non nasconderlo.» ridacchiò il maggiore.

«T-tu invece ti sei trovato bene con Seokjin hyung?» chiese Jimin, arrossendo e cambiando immediatamente argomento.

«Sì, mi ha fatto un’ottima impressione e ho sicuramente intenzione di vederlo ancora. Potrebbe diventare un ottimo amico.» Namjoon quasi annuì a sé stesso.

«Te lo auguro, hyung.» disse il rosa, sorridendo al maggiore.

Jimin si era affezionato a Namjoon e gli augurava il meglio. Sperava che Seokjin non tradisse le sue aspettative… proprio come lo sperava per Taehyung.

Dopo qualche secondo riuscirono a vedere Jackson in lontananza. Non appena il detective si accorse dell’arrivo dei due coinquilini, iniziò a corrergli incontro. In poco tempo, si ritrovarono faccia a faccia.

My Alien - VminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora