Capitolo 65: Tradimento definitivo

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Sia Namjoon che Jimin avevano del nastro adesivo sulle bocche, così da impedire ad entrambi un qualunque modo per avvertire i loro amici del tradimento di Jaemin.

Dayeon aveva ridato al ragazzo l'arma siccome non voleva avere impicci in mano. Adesso, Jaemin aveva la pistola puntata contro il capo di Jimin e un accendino in mano, pronto all'uso. L'ostaggio dava le spalle alla porta e al suo fianco, per terra, si trovava Namjoon che aveva smesso di ribellarsi per mantenere quella briciola di energia che gli rimaneva.

Invece, Dayeon canticchiava al cellulare camminando per tutto l'appartamento.

Il resto dei rapitori era sparso per il salotto, semplicemente ad osservare ogni minimo movimento improvviso da parte di uno dei due ostaggi e pronti a stroncare ogni problema sul nascere.

«Allora Jisoo-ie, siete pronti a rispondere alle domande?» chiese a quel punto Dayeon, che non voleva più perdere tempo mentre già si pregustava le punizioni.

«Sì, ti ascoltiamo.» affermò dall'altra linea del telefono Jisoo, sicura di sé.

«Bene, allora non perdiamo altro tempo. Iniziamo con una domanda semplice... dimmi giorno e mese in cui ci siamo conosciuti io e Taehyung.»

Jisoo chiuse gli occhi. Lei e Taehyung erano coetanei. Taehyung le aveva detto che aveva conosciuto Dayeon a scuola, al liceo, e che la ragazza aveva cominciato a tormentarlo solo all'ultimo anno. Le superiori iniziavano a inizio marzo, più nello specifico...

«Tre marzo.» rispose subito, aprendo gli occhi e sorridendo con soddisfazione.

Dayeon poté avvertire gli altri ragazzi rimanere in silenzio, tutti in attesa di sapere l'esito della prima domanda. Jimin stava trattenendo il respiro, mentre Jaemin alternava lo sguardo dall'accendino all'ostaggio senza sapere che fare.

«Risposta corretta, peccato. Passiamo alla prossima... qual è il mio colore preferito?» chiese poi la ragazza, dopo aver sonoramente sbuffato.

Jimin tornò a respirare, seppur irregolarmente, mentre Namjoon chiuse gli occhi dal sollievo. Jaemin annuì semplicemente, senza più muoversi. Gli altri rimasero impassibili, forse un po' delusi.

In ogni caso, erano di nuovo in attesa della prossima risposta. Qual era il colore preferito di Dayeon? Neanche loro lo sapevano, e la conoscevano da anni.

Sentirono infatti Jisoo sussurrare alcune parole incomprensibili agli altri che stavano con lei, e Dayeon sorrise soddisfatta: non lo aveva mai detto a nessuno, sarebbero riusciti a scoprirlo soltanto tirando a indovinare e le probabilità di azzeccare quella risposta erano troppo basse per essere anche solo considerate.

«Blu?» affermò Jisoo dopo un po', anche se la titubanza e l'incertezza nella sua voce erano evidenti.

«Come i capelli di Taehyung-ie anni fa? È una teoria buona, ma sbagliata. Il mio colore preferito è il grigio. Penitenza!» esclamò con rinnovato entusiasmo Dayeon, facendo un cenno col capo ai suoi uomini per dire di procedere.

Ancora una volta, Baekhyun e Chanyeol si misero ai fianchi di Jimin così da tenerlo fermo nel caso avesse provato a ribellarsi nonostante tutte le corde.

Poi, Jaemin si avvicinò e smise di puntare la pistola contro il suo vecchio amico. Si chinò e tentennò per qualche istante. Osservò meglio Jimin: aveva una maglietta a maniche lunghe che impediva di colpirlo sulle braccia.

Jaemin posò la pistola a terra e estrasse velocemente un pugnale dalla sua cintura, prima di tagliare entrambe le maniche al ragazzo che era immobilizzato dal terrore.

Poi, riprese la pistola e iniziò a far scaturire qualche piccola fiamma dall'accendino. Guardò Jimin negli occhi, e si sentì male, ma non in colpa.

My Alien - VminWhere stories live. Discover now