Capitolo 18: Organizzazione perfetta

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«Ancora mi chiedo perché hai delle telecamere inutilizzate in camera tua.» affermò Seokjin.

Lui, Taehyung e Jungkook avevano appena finito di sistemare le telecamere nel giardino del blu, collegarle al suo cellulare e assicurarsi che funzionassero.

Ci avevano impiegato diverse ore, e ormai era buio. Avevano deciso di cenare insieme da Taehyung, approfittandosi dell’ultimo giorno senza genitori in casa. Seokjin non aveva avvisato nessuno, mentre Jungkook aveva mandato un messaggio ai suoi per avvertirli del cambio di programma. Fortunatamente, non avevano fatto storie.

«Non si sa mai, hyung… non si sa mai.» rispose Taehyung, scuotendo la testa.

«Non ti ricordi perché le hai comprate, vero?» chiese Jungkook, alzando le sopracciglia.

«Esatto. L’importante è che siano servite.» disse l’altro, cercando di rimanere serio.

I tre ragazzi scoppiarono a ridere all’unisono, per poi guardare con soddisfazione il lavoro fatto. Erano tutti e tre sudati e sporchi, ma contenti.

Seokjin e Jungkook avevano aiutato Taehyung, e adesso il blu si sentiva più al sicuro di prima. Se Dayeon fosse tornata a tormentarlo, sarebbe caduta nella loro trappola.

«Ottimo lavoro, ragazzi. Grazie dell’aiuto.» affermò Taehyung, dando delle pacche sulle schiene dei due.

«Non fare il gentiluomo, Tae. Mi stai ringraziando soltanto perché vuoi fare bella figura di fronte a Jungkook-ie. Biscottino, dammi retta, non ti ringrazierà mai più.» scherzò Seokjin, per niente abituato a sentirsi ringraziare dall’amico.

«Yah, non è vero! Comunque, andiamo dentro, ho assolutamente bisogno di una doccia. Kookie, non farti problemi a fartene anche te una se vuoi, va bene?» lo invitò Taehyung, dopo aver spintonato giocosamente il maggiore.

Jungkook annuì lentamente, poi i tre entrarono nella casa di Taehyung e si divisero. C’erano due bagni, perciò Seokjin e Jungkook si sarebbero fatti la doccia per primi, poi sarebbe stato il turno di Taehyung.

Nel mentre che aspettava, il blu avrebbe dovuto apparecchiare, mentre Seokjin e Jungkook si sarebbero messi a cucinare poi nell’attesa. Taehyung si buttò sul divano, sospirando pesantemente e rilassando tutti i muscoli.

Chiuse gli occhi, e si ritrovò a pensare a Park Jimin. Come stava? Con Chaeyoung come andavano le cose? Aveva parlato con i suoi genitori? Aveva capito perché Taehyung se n’era andato non appena aveva capito che Chaeyoung fosse sua sorella?

Taehyung sperava di sì. In realtà, si era sentito semplicemente fuori posto. Era un momento intimo, tra due persone che finalmente si incontravano e potevano lasciarsi andare l’un l’altra. Taehyung era di troppo, così aveva preferito lasciare da soli i due fratelli.

Però, dannazione, voleva parlare con Jimin il più presto possibile.

Era passata una settimana, ed aveva avuto sue notizie tramite Jungkook. O meglio, aveva saputo soltanto che stava passando il suo tempo libero con Chaeyoung, basta. Non aveva chiesto i dettagli al corvino, anche se fremeva dalla voglia di scoprire di più.

Quando si sarebbero rivisti? Jimin voleva parlargli ancora, oppure non era più interessato a lui? Lo aveva visto solo due volte in tutta la sua vita, ma Taehyung pensava continuamente a quell’incredibile ragazzo con i capelli rosa. Si era sentito felice nell’aiutarlo, al fiume Han, quando aveva deciso di accompagnarlo dai suoi genitori.

Taehyung, però, si sentiva un’idiota: perché non gli aveva chiesto il suo numero? Perché non avevano la possibilità di contattarsi? Doveva tornare al fiume Han, e sperare in un miracolo? No, Taehyung non era mai stato un tipo superstizioso. Sarebbe dovuto tornare a casa sua, a trovarlo? Così sarebbe sembrato uno stalker. No, avrebbe semplicemente aspettato l’occasione giusta.

My Alien - VminWhere stories live. Discover now