Capitolo 6: Il destino ce l'ha con qualcuno in particolare

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Taehyung stava piangendo.

Era inutile trattenersi anche quando stava da solo, non aveva senso. Ci aveva provato, certo, ma non ci era riuscito.

Sentiva di stare per scoppiare, le lacrime avevano cominciato a minacciare di uscire sempre di più, così Taehyung si era semplicemente lasciato andare.

Sfogandosi in quel modo, però, si sentì debole e fragile. E Taehyung odiava ammettere di esserlo. Se c'era un difetto che ammetteva di avere, era proprio quello di essere orgoglioso.

Era anche consapevole di essere molto duro con sé stesso (più di quanto non fosse con gli altri), ma non lo vedeva come un difetto bensì come un modo di migliorarsi continuamente.

«Stai bene?»

Una voce dolce, con un tono quasi apprensivo, aveva distolto Taehyung dai suoi pensieri.

Il ragazzo si arrabbiò, infastidito per quell'interruzione. Chiunque fosse, non poteva lasciarlo in pace a compiangersi per tutta la notte?

Taehyung si girò verso la voce, e si riservò qualche secondo per osservare meglio quel ragazzo: era più basso di lui, con un piccolo corpo muscoloso, ma la cosa che impressionò Taehyung fu il viso.

I suoi lineamenti non avevano quella "robustezza" che accomunava i rudi tratti maschili, ma aveva dei lineamenti molto morbidi e rotondi, perfetti da accarezzare, che gli caratterizzavano una bellezza quasi fiabesca.

I capelli erano arruffati e scompigliati a causa del vento, i suoi occhi erano spalancati per la sorpresa, quelle labbra carnose sembravano così soffici... Taehyung scosse la testa, sconvolto dai suoi stessi pensieri.

Cos'aveva quel ragazzo di così tanto affascinante? Lo guardò meglio mentre correva verso di lui. Era decisamente... stupendo.

«Secondo te una persona che piange a notte fonda in riva al fiume sta bene?» rispose invece, cercando di non far caso alla bellezza del ragazzo.

Jimin, sentendo quell'affermazione. si bloccò. Anche lui era rimasto affascinato da quel ragazzo sconosciuto.

I suoi lineamenti erano decisamente più nitidi rispetto ai suoi. Aveva una mascella molto spigolosa, uno sguardo duro e degli occhi sottili. Le sue labbra erano molto carnose anche se meno arrotondate e più piatte di quelle di Jimin. Aveva uno sguardo più profondo e intenso, che gli dava un aspetto misterioso e da duro. La sua voce era profonda e bassa. Jimin non pensava che potesse esistere un ragazzo così... perfetto.

Perfetto, ma arrogante.

Jimin si era preoccupato per lui anche se non lo conosceva, e quello gli rispondeva con quel tono acido? Strinse i pugni con frustrazione e si avvicinò all'altro, per poi sedersi al suo fianco.

«Allora siamo in due.» disse, sospirando pesantemente e guardando il fiume Han.

Taehyung alzò le sopracciglia e lo guardò con arroganza: poteva anche essere bello, ma nessuno poteva disturbarlo quando voleva stare da solo.

Quel ragazzo lo aveva appena fatto, perciò non meritava di essere trattato gentilmente. Non che Taehyung trattasse bene qualcuno, al di fuori di Seokjin.

Però era curioso: di solito, quando rispondeva acidamente a qualcuno, rischiava di scatenare una rissa o stroncava sul nascere la voglia di fare amicizia nell'altra persona.

Eppure quel nanetto non sembrava averci fatto troppo caso, anzi: stava pensando ad altro, lo si poteva vedere chiaramente guardandolo. Era intento ad osservare il fiume con una punta di speranza e di nostalgia al tempo stesso.

My Alien - VminWhere stories live. Discover now