Capitolo 33: Sentimenti e sconfitta

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Dayeon aveva sistemato tutti i suoi uomini nel bosco, pronti a proteggerla e difenderla in caso di emergenza.

Apparentemente, c’era solo lei con Jungkook al suo fianco, ovviamente legato alla sedia.

In realtà, Taeyong, Johnny e Yuta erano a qualche metro da loro.

Mancava poco tempo all’orario stabilito in precedenza, e Jungkook stava cominciando a dare troppo fastidio.

Faceva rumore non appena trovava la forza: parlava, e se gli tappavano la bocca si buttava per terra e si faceva ancora più male.

Ad un certo punto, Dayeon aveva pensato che, se avesse continuato così, sarebbe seriamente morto.

A Jungkook sembrava non interessare del suo dolore fisico, così la ragazza optò per colpire il suo orgoglio.

Mancavano circa dieci minuti, quando si avvicinò a lui e fece un piccolo fischio che risuonò nel silenzio tombale del momento.

«Jungkook-ie, ti svelerò un segreto. Ho da poco assunto due nuovi ragazzi, dato che il tuo caro Kim Namjoon ha sbattuto in prigione i miei scagnozzi.» affermò sorridendo Dayeon.

«Perché me lo stai dicendo?» domandò Jungkook, sputando per terra.

«Sai, questi due ragazzi hanno deciso di unirsi alla mia squadra a causa tua. Volevano aiutarmi a ferirti, e ci sono riusciti. Venite, ragazzi.»

Dayeon fece un piccolo cenno col capo a due sagome che si stavano facendo sempre più vicine. Jungkook impiegò qualche secondo per riconoscerli. Scoppiò a ridere, in una risata isterica dove sfogò parte della sua ansia e tensione.

«Davvero vi siete uniti a questa stronza solo per me?» domandò esterrefatto.

Yugyeom e BamBam quasi ringhiarono contro il corvino.

Bambam si fece avanti e si era trovato sul punto di sferrargli un pugno, se non fosse stato per Dayeon che si mise tra i due e lo guardò con freddezza, facendolo indugiare.

«Non toccarlo. Ha già avuto quello che meritava, adesso basta così.» disse, BamBam annuì e tornò vicino a Yugyeom, che guardò con odio Jungkook.

«Non riderei se fossi in te. Sai, se uscirai vivo da questa serata, verrai ricoverato all’ospedale. A quel punto chi proteggerà la tua Chaeyoung-ie? Tutta sola, mentre va a scuola senza di te…» mormorò, sorridendo con odio.

Jungkook si morse il labbro con frustrazione. «Stronzi, non toccatela.» sibilò, facendosi avanti con il viso.

«Basta così. Manca poco, tornate ai vostri posti.» ordinò Dayeon, dopo aver gettato una veloce occhiata all’ora.

~~~

Quando Jimin si svegliò e non vide Taehyung vicino a sé, non si preoccupò.

Si fidava del blu, sapeva che non lo avrebbe abbandonato.

L’unica cosa che lo fece alzare con rapidità fu lo squillare del suo cellulare. Quando lesse il nome del mittente, rimase sollevato e preoccupato al tempo stesso. Rispose immediatamente.

«Namjoon hyung! Dove sei? Come stai?» chiese velocemente.

«Non posso dirtelo, Jimin. Vai dagli altri, e non dividetevi per nessuna ragione. Buona fortuna.» disse quasi sussurrando Namjoon, per poi chiudere la chiamata e lasciare sbigottito Jimin.

Il rosa andò nel soggiorno, sicuro di trovare Taehyung lì insieme agli altri a discutere sul piano.

Fu solo quando Seokjin spalancò gli occhi dalla sorpresa e gli corse incontro, che il suo cuore perse un battito e capì perché Namjoon lo avesse chiamato.

My Alien - VminWhere stories live. Discover now