Capitolo 20: Incontro non del tutto pianificato

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Jungkook sobbalzò non appena sentì il citofono.

Si alzò di scatto, sorridendo distrattamente a Jimin per tranquillizzarlo (e per tranquillizzare sé stesso), dopodiché uscì fuori per aprire il cancello. Non appena lo fece, vide di fronte a sé lo sguardo confuso e preoccupato di Taehyung, che aveva le sopracciglia aggrottate e i capelli arruffati. Jungkook lo guardò con sorpresa.

«Stai bene, hyung? Sembri… smarrito.»

«Ho visto Chaeyoung poco fa… si è trascinata dietro Jin hyung e mi hanno lasciato da solo. Te, invece, stai bene?» chiese Taehyung, ricordandosi il motivo per cui era andato dal corvino.

«Sì, sto bene… ho bisogno di un favore. Oggi ho casa libera, i miei sono usciti stamattina e torneranno domani sera. In ogni caso, ho litigato con Chaeyoung, ecco perché è scappata via poco fa. Ho bisogno di sfogarmi con qualcuno, ed ecco perché ti ho chiamato. Senti, potresti entrare un attimo? Ti raggiungo tra poco… ho bisogno di una boccata d’aria da solo…» mormorò Jungkook, rabbuiandosi improvvisamente.

«Certo, Kook. Ti aspetto dentro.» affermò Taehyung, sorridendo caldamente all’amico per incoraggiarlo a prendersi il suo tempo.

«Grazie, hyung. A dopo.»

Jungkook si voltò il prima possibile ed oltrepassò il portone. Non appena ebbe chiuso la porta alle sue spalle, si lasciò andare ad un lungo sospiro e smise di trattenersi dal sorridere.

Camminò per qualche secondo, raggiungendo la via affianco a quella di casa sua. Quando vide due figure guardarlo, aumentò la velocità dei suoi passi e li raggiunse in poco tempo.

«Tutto bene, Kook?» domandò immediatamente Seokjin.

«Sì, hyung. Quando me ne sono andato, stava entrando in casa. Adesso, dipende tutto da loro.» rispose il corvino.

«Dai, andiamo a farci una passeggiata. Non riesco a stare ferma.» affermò Chaeyoung, spronando i due ragazzi a seguirla.

~~~

Jimin si era finalmente calmato dopo la corsa. Quando aveva sentito il citofono, si era alzato per incontrare il prima possibile Chaeyoung. Il comportamento di Jungkook, però, lo aveva fatto esitare. Sembrava schivo, come se volesse avere qualche minuto per parlare da solo con la ragazza. Jimin aveva deciso di lasciarlo fare, ed era tornato nel soggiorno a camminare avanti e indietro, ripetutamente.

Quando sentì finalmente la porta chiudersi, andò subito ad affacciarsi. E rimase paralizzato.

Il suo cuore perse un battito, mentre realizzava chi aveva di fronte. Ovviamente, bastava vedere quei capelli blu arruffati per riconoscerlo ovunque.

Jimin, però, si soffermò su ogni piccolo dettaglio. Anche lui sembrava paralizzato, come se si aspettasse di vedere tutti tranne il rosa. Si stava mordendo il labbro, gesto che aveva fatto diverse volte quando aveva avuto l’occasione di parlare con Jimin. Indossava una tuta rovinata: evidentemente non si aspettava di dover andare a casa di Jungkook.

La cosa più importante, però, era una: anche Taehyung stava osservando Jimin. Ancora una volta, gli fece venire voglia di proteggerlo. Sembrava così indifeso, così gentile e incapace di vedere il male nelle persone… Taehyung era rimasto incantato dalla sua bellezza ancora una volta. Era spettinato, non aveva un’ombra di trucco, non portava gioielli e i suoi vestiti erano rovinati.

Eppure era perfetto, così, nella sua imperfezione. Come faceva ad esistere un essere del genere in quel mondo?

«E-ehy…» mormorò Jimin, dopo qualche interminabile secondo.

My Alien - VminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora