Capitolo 25: Ammirazione per un idolo

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Seokjin non sapeva definire le sue emozioni.

Come si sentiva? Cos’era quella fitta allo stomaco che stava provando da quando si era separato dal gruppo?

No, non era per aver lasciato Taehyung da solo. Aveva cercato di fare finta di niente, di stare bene e di essere allegro, ma il suo migliore amico lo conosceva troppo bene. Aveva capito immediatamente il vero umore di Seokjin e lo aveva spronato a sfogarsi.

Seokjin, però, non voleva.

Taehyung aveva subìto un brutto colpo con i suoi genitori, e in quel momento si stava provando a rilassare con Jimin. Non voleva causargli problemi, e non voleva separarlo dal rosa. Chaeyoung aveva provato a tirarlo su di morale nel breve lasso di tempo in cui avevano passeggiato insieme, ma Seokjin sembrava non sentirla.

Quando si separarono, il ragazzo decise di non tornare a casa: l’ultima persona che avrebbe voluto incontrare era suo padre. Non voleva affrontarlo, non voleva mostrarsi forte quando in realtà non lo era. E non voleva neanche farsi vedere debole di fronte ai suoi amici.

Si incamminò lentamente verso il Namsan*, cercando di chiarire meglio i suoi stessi pensieri.

Ogni volta che ci provava, la sua mente tornava a Namjoon e lo distraeva. Non capiva… da quando si legava così tanto ad un possibile amico? Da quando era infastidito dal comportamento di Jungkook? In quelle settimane, aveva reputato il maknae un ottimo ragazzo e ci si era trovato sempre a suo agio… perché, improvvisamente, gli aveva dato fastidio? In fondo, si stava comportando come al solito.

Namjoon... di nuovo la sua mente tornò sul ragazzo dai capelli viola. Cos’aveva di tanto speciale?
Seokjin si sentiva frustrato, voleva solo sfogarsi ma al tempo stesso aveva paura di farlo. Si stava trattenendo dentro tutti i suoi sentimenti, ma non sapeva neanche lui quali fossero. Non riusciva a capirsi, e ne era spaventato.

Gli veniva da piangere, da gridare, da ridere istericamente, da disperarsi, da strapparsi i capelli… eppure, continuò a tenersi tutto dentro senza liberarsi.

~~~

«Hyung, sei troppo forte!» esclamò Jungkook, ridendo con spensieratezza.

«Non esagerare, Kookie…» mormorò in imbarazzo Namjoon, scuotendo la testa.

«Andiamo, non devi essere modesto! La polizia ha chiesto proprio a te di aiutarla con un caso estremamente difficile, tu sei riuscito ad aiutarli e lo stai facendo tutt’ora e dici che “Non è niente di che”?» domandò retoricamente Jungkook, ancora incredulo per quello che aveva appena sentito.

«Non ho fatto tutto da solo! Se non ci fosse stata la polizia, non avrei mai catturato Yixing o Baekhyun, ad esempio.» il maggiore provò comunque a restare fermo sui suoi principi.

«E che mi dici di Jongdae, Chanyeol e Jongin? Sono i loro nomi, giusto?» chiese con incertezza il corvino, non sicuro di ricordarsi i nomi che aveva sentito poco prima.

«Sì, sono i loro nomi. Però… adesso sono in carcere cinque di loro. Dalle notizie che ho trovato, ne mancano almeno dieci. Ma potrebbe sempre esserci qualcuno che coordina tutti di cui non so l’esistenza, oppure altri scagnozzi che si stanno aggiungendo… non saprei, e questo mi distrugge.» spiegò con frustrazione Namjoon, stringendo i pugni dalla rabbia.

«Ce la farai, hyung.» rispose immediatamente l’altro.

I due stavano passeggiando lungo il percorso della torre Namsan, ma Jungkook si fermò di scatto. Namjoon, un po’ scettico, si girò per guardare il minore.

A quel punto, Jungkook avanzò per un semplice abbraccio, che colse di sorpresa Namjoon. I suoi muscoli si irrigidirono non appena sentirono quel contatto fisico. Si paralizzò all’istante, e Jungkook se ne accorse dopo pochi secondi.

My Alien - VminWhere stories live. Discover now