~Capitolo 80~

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Il piano era semplice dopo la scuola io e  Logan ci saremmo recati in un piccolo quartiere nella periferia di Brighton, in una casetta bianca circondata da un giardinetto sfiorito, avremmo parcheggiato la macchina nel garage a pochi passi da essa e saremmo entrati dall'entrata secondaria, che dava sul retro della casa. Avremmo depositato gli zaini e le valige nelle camere da letto e saremmo rimasti ad aspettare gli altri senza poter uscire di casa.
Nel frattempo Noah sarebbe andato a Gloucester con Lottie  per poterla affidare per un breve periodo alla famiglia Clarke, entusiasta in particolare la tenera Line di questa breve concessione. 

Il piano balenò in mente a Cate mentre ieri sera disperata come non mai navigava su diversi siti per cercarne uno che esaudisce le sue richieste non espresse, si trattava del piano per lo più ideato da mia madre che prevedeva un piccolo trasferimento nel caso Mr Foster, ebbene si l'uomo in nero ha un nome fosse venuto a conoscenza di me. Mia madre furba e riflessiva, secondo gli aneddoti di Cate, aveva programmato tutto: le azioni, gli spostamenti limitati e il luogo del trasferimento ovvero una delle due proprietà appartenenti alla mia famiglia biologica. A Cate sarebbe bastato fare una telefonata alla signora Hughes per farsi lasciare l'indomani le chiavi della casa, del garage e una lettera lasciata da mia madre nel caso lei non ci fosse stata più prematuramente. 

Io e Logan ci sistemammo in cucina per pranzare, il tutto in silenzio perché troppo assorti dai nostri pensieri, finché Logan mi prese la mano, era seduto davanti a me e mi guardò fisso negli occhi <<andrà tutto bene>> disse.
Sarà che avevo bisogno di sentirmelo dire, sarà che ero un'adolescente sognatrice e innamorata, sarà che per un momento ci credetti ma poi ritornò l'angoscia e la tristezza che mi fece abbassare lo sguardo e ritirare la mano. Quella casetta ricoperta di edera ed altri arbusti al suo interno era molto accogliente e curata. I pavimenti in legno chiaro erano ricoperti in parte da ampi tappeti; il soggiorno a differenza di casa mia era separato dalla cucina da un muro giallo e decorato da quadri e dipinti di vari generi; al centro di esso sopra un grosso tappeto vi era poggiato un divano in pelle scura rivolto verso un caminetto, sui mattoni che lo circondavano erano appese delle calze natalizie e sopra ancora vi era appeso un grosso orologio con le cifre scritte con i numeri romani; difronte alla porta d'ingresso invece si trovavano le scale che portavano direttamente al piano superiore e quindi alle stanze da letto e al bagno. 

Quando rientrò Noah, anche lui dall'entrata sul retro, io mi trovavo sul divano semi assorta dai miei pensieri mentre mi rigiravo tra le mani il medaglione che portavo sempre al collo ed osservando il fuoco crepitare nel camino, che Logan poco tempo prima aveva abilmente acceso. Non mi salutò e sparì subito al piano superiore, le tende perennemente tirate non fecero altro che aumentare la mia angoscia e osservando i movimenti repentini delle fiamme mi persi in un Flash Back 

*Flash back*

<< tesoro forse dovresti smetterla di cercare su tutti questi siti, scegline uno a caso e ce lo facciamo andar bene>>disse Stephan probabilmente stanco per l'ora tarda <<Ho trovato il posto in cui potremmo andare a sistemarci! - esultò noncurante delle parole di Stephan - Come ho fatto a non pensarci prima!? >> sentii dei passi probabilmente Cate si era alzata dal letto e cominciò a camminare nervosamente per la stanza << È grandioso ma prima spiegami di nuovo perché non possiamo informare le autorità e lasciare che proteggano Emily con i loro mezzi >> mi feci più vicina alla loro porta, fortunatamente il tappeto coprii i miei passi non molto felpati, <<non possiamo perché Mr Foster fa parte delle autorità e non possiamo fidarci di loro adesso... In ogni caso seguirò il piano di Jane e contatterò un altro distretto di polizia così che possano trovarlo prima  che lui  trovi noi >> mi accasciai sulla porta della loro camera da letto con un solo pensiero 

*Fine flash back*

<<Mia madre si chiamava come lei >> lasciai uscire dalle labbra veloce come un sospiro, come se avessi trattenuto il fiato ricordando ciò che origliai la sera prima <<come? >> <<mia madre si chiamava come Jane>> continuai << E non lo sapevi? Te l'ho detto l'altro giorno>> Logan si sedette affianco a me ed io mi voltai verso di lui <<no invece, l'ho sentito ieri quando l'ha detto Cate... Mamma>>tacque per un po' come a ricordarsi che non mi aveva detto proprio nulla, poi riprese <<posso chiederti una cosa? >> io annuii <<come mai non ti sei ancora abituata a chiamare Cate.... mamma? >> inclinò leggermente la testa da un lato sorridendo, mi fece tenerezza quel gesto <<probabilmente mi ci sarei abituata di più sapendo che mia madre mi aveva abbandonato in un orfanotrofio a tre anni e non, sapendola morta dopo avermi tenuta tra le braccia un ultima volta >> dissi con convinzione, lo vidi mordicchiarsi le labbra e abbassare lo sguardo così mi avvicinai a lui e gli diedi un bacio sul naso accarezzandogli poi il mento e sussurrare <<Ti amo>>. 

   
S. A. 
-2                                      
                                               Niki💣

Don't Forget MeWhere stories live. Discover now