~Capitolo 21~

323 17 7
                                    

Il respiro mi morì in gola,, tremavo, penso che per almeno un minuto abbia smesso di respirare. Continuavo a fissare la foto di Jane ancora attaccata alla cornice, mentre tutti i pezzi di vetro erano sparpagliati per terra. Dopo un momento di perplessità, mi riscossi dai miei pensieri e mi avvicinai alla foto, o almeno ci provai dato che Logan mi afferrò prontamente per il braccio impedendomi di andare avanti. Il mio respiro tornò ad essere irregolare, lui se ne accorse e mi prese il viso tra le sue mani << guardami, devi calmarti, ora vado a prendere una scopa così pulisco tutto. Non avvicinarti lì , okay? >> annuii debolmente e, lui lasciò la presa dalle mie guance e scese in soggiorno, anche lui se ne era andato, ma al contrario di tutti sarebbe tornato.
Mi avvicinai ugualmente alla foto di Jane, mi sentivo come se le avessi fatto un torto << scusami... >>, ricominciai a piangere silenziosamente, mentre tentavo di levare alcuni cocci di vetro, ma invano dato che Logan aprì bruscamente la porta, facendomi sobbalzare e perdere l'equilibrio all'indietro, per fortuna ha dei riflessi assurdi infatti lanciò sul letto scopa e paletta e si inginocchiò dietro di me per prendermi. Così facendo però si ferì lui alle braccia.
Lo guardai negli occhi per un secondo anche se sembravano giorni, ma poi ripensai alle sue braccia e mi alzai immediatamente per poi portarlo in bagno, mi seguii senza obbiettare, dovevo assolutamente togliergli le schegge di vetro nel braccio dato che continuava a sanguinare.
Usai la pinzetta dell'ultima volta e dopo aver disinfettato i tagli, lo feci sedere sul water per poi inginocchiarmi di fronte a lui, cominciai a bendargli le braccia.
Alcune volte gli lanciavo delle occhiate furtive, stavo ancora decidendo se chiedergli scusa o lasciar correre, ma lui continuava a tenere lo sguardo basso immerso nei sui pensieri. Finché mi disse << era il 25 giugno stavamo facendo una gita di famiglia per il mio compleanno. Avevo circa 4 anni, eravamo in autostrada, stavamo ridendo e scherzando finché sentii un botto e poi non vidi più nulla. Mi risvegliai dopo tre giorni avevo un braccio rotto e una gamba slogata, mentre Noah stava ancora dormendo, mi dissero poi che avevamo fatto un incidente e che un camion ci era venuto addosso. >> rimasi attonita dalle sue parole, non dissi niente e nemmeno lui che continuava a guardare verso il basso.
Finché quando ebbi finito il tutto, lui alzò lo sguardo incatenando così i sui tenui occhi verdi con i miei banalissimi occhi marroni, dicendomi << Emily, promettimi una cosa, Non innamorarti mai di me... >> calcò le ultime 5 parole come a farmele imprimere nella mente, ci era riuscito, rimasi un po' perplessa dalle sue parole, ma non glielo feci notare più di tanto, perciò rimisi a posto le bende e il disinfettante ed uscii dal bagno, scendendo in cucina.

×sera×

Dopo cena, diedi la buonanotte a tutti ed andai in camera mia, durante tutto il casino che era successo, mi ero dimenticata di raccogliere i cocci di vetro, ma non avevo voglia di farlo in quel momento, in realtà non avevo voglia di fare niente solo di dormire, mi sentivo svuotata.
Forse non avrei dovuto aprirmi così tanto con lui.

×7:00×

Quella notte non chiusi occhio quel maledetto sogno era ritornato, ma questa volta era un po' diverso, ero in macchina con altre persone, vicino a me c'era un bambino con un cicatrice dietro l'orecchio e poi un altro bambino ma lui era sfuocato, stavo ridendo, quando un camion ci venne in contro, non ricordo molto solo che aprii gli occhi dopo qualche minuto ed ero in braccio al solito tizio dell'incubo originale, non ci diedi tanto peso forse perché ciò che mi aveva raccontato Logan si era mischiato al mio incubo... Finii di prepararmi e scesi in soggiorno ad aspettare Noah.
Appena arrivammo davanti al cortile della scuola vidi Maddie e le corsi incontro << oi ciao, ieri non mi hai salutato, avevi da fare? >> << si scusami, dovevo andare a trovare un amica>>
Era una mezza verità, non volevo dirle di più dato che ancora non mi fidavo di lei.

Le 6 ore passarono velocemente, dopo scuola io e Maddie andammo a mangiare al centro commerciale in cui ci eravamo conosciute. Abbiamo mangiato in un Mc, poi siamo andate in vari negozi, tra cui una libreria anche se qui ho dovuto trascinarlo dentro con me...
Stavamo andando in una yogurteria perché voleva farmi assaggiare il suo gusto preferito, quando vedemmo seduti su una panchina davanti al negozio, Rick ed alcuni suoi amici.
Cercai invano di trovare una scusa per non andarci, e quindi evitare l'incontro ravvicinato con quel pervertito, ma Maddie non ne volle sapere e passammo davanti a loro, finché sentimmo un fischio, maschile, Maddie si girò e mi tirò per un braccio facendomi fare lo stesso. Rick mi stava sorridendo in modo sghembo, quasi inquietante, come quella volta a scuola. Maddie mi stava guardando in modo interrogativo, io volevo scomparire. Continuavo a spostare lo sguardo da Maddie a Rick, mi soffermai di più su Maddie guardandola in modo supplicante * Ti prego andiamocene * pensai tra me me, ma Rick fu più veloce e venne verso di noi << hey ragazze, oh tu sei Emily giusto? >>.
Annuii guardando per terra, poi sentii tirarmi per il braccio come a scuola... Maddie, << ok ehm noi dobbiamo andare, vero emy? >> *grazie dio finalmente mi hai notata* pensai io, << già ehm ci vediamo a scuola, credo >> dissi io impacciatamente, lui annuì e mi salutò con un cenno del capo per poi tornare dai sui amici.
La gelateria, era veramente graziosa le pareti color pastello, e diversi poster di concorsi affissi alle pareti e un jukebox sul lato sinistro del locale che trasmetteva musica moderna. Davanti all'entrata c'era il bancone con vari tipi gelato, yogurt e smoothie, poi tutto intorno c'erano vari tavoli sparsi in tutto lo spazio, io e la mia amica dopo aver preso le nostre ordinazioni ci siamo sedute in un posto per due vicino alla vetrina, c'era una canzone in sottofondo che cominciai a canticchiare, al ché Maddie mi disse << hey hai una bella voce!>> le sorrisi, poi sentimmo il campanello attaccato alla porta del locale, perciò io mi voltai e notai una rossa, super truccata con un vestitino striminzito e dei tacchi vertiginosi, dopo un po' si accorse che la stavo squadrando perciò mi rivolse un occhiata infuocata, mi sentii avvampare * beccata * mi fece notare la mia coscienza, ma risposi con un alzata di occhi al cielo.

S. A.
Se il capitolo vi è piaciuto lasciate una ⭐

Niki💣

Don't Forget MeWhere stories live. Discover now