~Capitolo 73~

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Il mattino seguente mi svegliai abbastanza di controvoglia, la sveglia non smetteva di suonare perciò la scagliai a terra con la mia forza mattutina pari a zero... Ma almeno smise. Feci una rapida colazione e mi vestii parecchio ansiosa per quella giornata scolastica:misi dei jeans scuri, una maglietta bianca semplice e la felpa che mi è stata regalata a natale infine misi il mio tranch nero e le Doctor Martens nere lucide. 

Arrivata a scuola attraversai tutto il viale davanti alle scale principali, osservandomi i piedi per non incrociare sguardi discriminatori, raggiunsi in fretta la scalinata ed entrai nell'edificio. Lì vidi un ragazzo con un cappellino nero in testa, degli occhiali da sole e dei guanti neri appoggiato ad una fila di armadietti. Mi avvicinai a lui e gli tolsi il cappellino per poi mettermelo << da quando porti i cappelli? >> chiesi mentre mi specchiavo nel riflesso del telefono << da mai... Ma oggi voglio passare inosservato >> disse per poi rimetterselo, <<Logan Smith che vuole passare inosservato?! Quante volte sei caduto su quel ring? >> chiesi sarcastica << in effetti un po', ma non quanto ci è finito il mio avversario >> finse di tirarmi dei pugni ma poi si piegò in due a causa di una fitta allo stomaco <<hey hey hey... Dovevi stare a casa te l'avevo detto >>  lo feci appoggiare a me da un lato mentre con l'altro si appoggiò agli armadietti. <<Adesso che ci penso non mi hai ancora detto la ragione di oggi >> <<giusto... Allora la prossima ragione riguarda il tuo essere protettivo >> fece un mezzo sorriso per poi contorcersi dal dolore, inevitabilmente mi preoccupai per lui e lo feci appoggiare di più a me. 

Quando suonò la campanella l'intera scuola cominciò a riempirsi di studenti assonnati o eccitati per l'eminente partita, talvolta alcuni ragazzi facevano dei passaggi di pallacanestro nei corridoi, io invece mi tirai su il cappuccio della felpa che Logan mi tirò giù subito dopo << sono io quello che si deve mimetizzare non tu! Perciò non rubarmi la scena! >>, roteai gli occhi e mi tirai su il cappuccio mentre camminavamo abbastanza piano per raggiungere il mio armadietto. Depositati il tranch e lo zaino recuperai il libro di francese, inglese e psicologia che Logan prese con impeto << Psicologia? Chi cavolo studia psicologia al liceo>> mi ripresi il libro ed esclamai << io e altra gente a quanto pare >> non lo vidi ma fui abbastanza sicura che questa volta avesse roteato lui gli occhi . Mi accompagnò nell'aula del professor Sparkle e mi salutò con un tenero bacio sulla fronte. 

La prima ora passò senza intoppi anche perché la maggior parte dei miei compagni stava dormendo sul banco perciò depennai mentalmente la prima ora delle successive 5  che ancora mi aspettavano. In fondo non avevo fatto nulla di male ma preferivo tenere nascosto il fatto che i miei genitori biologici morirono in due tragici incidenti di cui però non conoscevo l'origine. Durante la seconda ora invece dovetti stringere i denti dato che mi arrivarono un paio di bigliettini con insulti relativi al messaggio di ieri sera, cercai di non farci troppo caso dopotutto ero cresciuta in un orfanotrofio nella periferia della città, dimenticato da tutti, una sorta di grosso buco nero in cui tutti gli scarti che non potevano entrare in altri orfanotrofi finivano lì e la maggior parte dei suoi residenti non erano belle persone. 

Durante l'intervallo mi misi a cercare Logan che però vidi impegnato in una focosa discussione con il Coach della squadra, perciò feci marcia indietro e mi misi a cercare Marcuss trovandolo poi nella foresta astratta. Parlammo molto e mi chiese come andasse con Logan, ma sopratutto mi chiese spiegazioni riguardo al messaggio arrivato anche lui ieri sera. Gli raccontai tutto senza filtri anche perché con lui sentivo di poter essere sincera e di potermi confidare senza temere nessun giudizio ma solo qualche buon consiglio. 

Più tardi al termine delle lezioni Logan si premurò di riaccompagnarmi  a casa <<com'è andata? >> mi chiese << Pensavo peggio in effetti, alcuni miei compagni mi guardavano male altri invece preferivano mandarmi  bigliettini durante le lezioni. E a te invece com'è andata? >> << Benissimo modestamente >> sorrise, ma infondo sapevo che era solo una facciata, una maschera e proprio per questo volevo stargli vicino << torni a casa con me? >> << si devo.. Alex mi ha cacciato furori di casa ahah voleva avere casa libera per stare un po' solo con Brooke>> spalancati gli occhi <<Davvero?! Ma lei non mi ha detto nulla! >>me la presi un po' anche perché nessuno mi diceva mai nulla sembrava quasi che nessuno si fidasse di me <<non prendertela okay? Me ne ha parlato solo perché gli è scappato dalla bocca... Ormai sai anche tu com'è fatto! Penso proprio che te ne parlerà lei, stai tranquilla >> arrivammo a casa poco dopo, aprii la porta ed accolsi la mia piccolina a braccia aperte. 

Logan corse al piano di sopra e si richiuse in bagno mentre io mi mettevo ai fornelli per preparare delle verdure cotte alla piastra per comporre dei panini. Appena finito il mio capolavoro andai a chiamare Logan e vidi che la porta del bagno era semi aperta, lo vidi intento a togliersi la garza sporca di sangue ma con estrema difficoltà perciò entrai e gli diedi una mano. <<Perché non l'hai fatto questa mattina? O perché non me lo hai detto appena sono arrivata? Potevo darti una mano subito >> gli tolsi la garza e vidi in che stato era ridotta la sua mano: il sangue fuoriuscita dalle ferite sulle nocche, gli passai la mano sotto l'acqua fredda. << avevi già altro di cui preoccuparti, non volevo essere un peso in più >> finii di medicarlo e mi girai per guardarlo negli occhi << se dovesse succedere ancora parlamene per non c'era e non ci sarà nessun problema >> gli accarezzai il viso con mano per poi invitarlo a scendere per pranzare. 

Il resto del pomeriggio lo trascorsi sdraiata a testa in giù sul letto con il libro di francese mentre cercavo di capirci qualcosa <<non ce la posso fareeee>> dissi per poi strisciare giù dal letto e ritrovarmi coricata sul pavimento gelato affianco alla mia sveglia mi misi il libro in faccia e caccia un urlo un parte attutito. << Stai male? Che succede? >>  Logan accorse quasi subito, emisi un altro verso sta volta ad un volume più basso , venne verso di me e raccolse il libro dalla mia testa <<hai delle grane con francese? >> chiese divertito, << siii non ci capisco niente.. Ho provato a fare come sostiene il prof Taylor ovvero guardare i problemi da un altra prospettiva ma non funziona... >> incrociai le braccia al petto <<lascia perdere quello di psicologia e vieni con me, te la spiego io >> <<fatica sprecata, non ci capirò niente di niente >> mi alzai e mi sedetti sul letto << eh va bene dai, quanto margine di errore ti rimane? >> si sedette vicino a me << zero... Sono proprio negata te l'ho detto e domani ho un interrogazione sugli articoli partitivi ed i nomi dei cibi>> << Ma è facile daii >> scossi la testa sconsolata << facciamo così : per ogni nome o articolo che azzecchi ti permetto di dar sfogo alla tua curiosità tramite domande su di me, ci stai? >> << ho un dejavú ma ci sto >>. 

Ci sedemmo sul mio letto uno di fronte all'altro e cominciò a farmi un ripasso generale, mi accorsi che era davvero bravo in francese ma soprattutto era bella la sua pronuncia, ad esempio quando pronunciava champignons che significa funghi le sue labbra si univano e - *e smettila abbiamo capito che ti piace* ovviamente arrivava lei. Mi schioccò le dita davanti al viso << ci sei? >> divenni improvvisamente rossa in viso *beccata* pensai, annuii ed abbassai lo sguardo sul libro controllando di nascosto che non avessi sbavato, <<si stavi sbavando >> mi fece notare lui, spalancai gli occhi e mi misi le mani in faccia <<sto scherzando dai ahahaha>> gli presi il libro dalle mani e glielo tirai addosso per poi scendere al piano di sotto sentendo però le sue risate dietro di me. Aprii il frigo e me lo ritrovai dietro << cerchi un idrante? >> << no una vanga... Così mi sotterro>> chiusi il frigo e mi girai verso di lui che nel mentre si era tolto la maglietta, incrociai le braccia al petto <<lo fai apposta, non è vero ? >> << che cosa? >> mi provocò, <<a fare questo? >> sventolai una mano davanti a lui che prese e  tirò verso di sé. Mi ritrovai ad un palmo dal suo viso, che si avvicinava sempre di più al mio, il mio cuore cominciò a battere all'impazzata ed il mio respiro si fece irregolare, fece scontrare i nostri nasi ed io mi alzai in punta di piedi per poter unire le nostre labbra, lo sentii fremere e mi avvicinai ancora di più quando qualcuno entrò dalla porta d'ingresso, scatenando l'ilarità di Lottie e facendomi staccare da lui. Probabilmente non gli andò a genio ciò che feci, infatti mi ritirò a sé e mi stampò un delicato bacio sulle labbra, per poi sparire al piano di sopra.



                                                                                                                                                                     Niki 💣

Don't Forget MeWhere stories live. Discover now