~Capitolo 66~

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Io e la mora passammo la maggior parte del tempo prima della mezza notte a ballare, bere e a raccontarci i dettagli degli ultimi giorni, tra cui tutti i dettagli della mia cotta per Logan. Più tardi al centro del salotto, diventato una pista da ballo, partì dalle casse a tutto volume ⏭️IDFC - blackbear remixata e iniziammo a cantarla a squarcia gola ballando. Non bevvi molto quella sera ma il caldo cominciava a farsi sentire, ancora di più quando vidi Brooke tra le braccia di un ragazzo che probabilmente neanche lei conosceva per quanto era brilla, mi sentii di troppo e decisi di andare a prendere un po' d'aria. 

Salii le scale e percorsi il lungo corridoio davanti a me per poi ritrovarmi circondata da tante porte chiuse tranne una alla mia sinistra da cui sentii arrivare una brezza fresca che mi scompigliò i capelli, entrai nella stanza scura notando poi a stento che era una camera da letto, sulla mia destra vidi poi un ampia terrazza, la brezza si trasformò in un venticello che fece alzare le tende che la separavano dal resto della camera. 

Mi appoggiai alla fredda ringhiera e percepii un brivido freddo che mi fece battere i denti, mi strinsi nelle spalle e rimasi lì rifacendo partire la mia personale playlist di ricordi. <<Hey... Non ti trovavo più >> mi girai di scatto e vidi Logan venire verso di me, <<perché mi cercavi? >> si avvicinò ancora e mi mise la sua giacca sulle spalle con naturalezza <<volevo sapere dov'eri, non vieni giù? Tra mezz'ora ci sarà il count down>> <<no sto bene qui>>dissi sorridendo, mi sorrise anche lui per poi girarsi e dirigersi verso un tavolino a cui non avevo fatto caso, vi era appoggiato un secchio stretto ed alto con del ghiaccio all'interno e una bottiglia in vetro affianco poi si trovavano dei bicchieri.

 Lui ne riempì due e ritornò di fronte a me <<tu ci pensi mai a tua sorella? >> chiesi per poi abbassare lo sguardo << beh è ovvio che ci pensi, che scema, intendevo dire a cosa stia facendo in un preciso momento? >> dissi diventando rossa per il timore di aver detto una sciocchezza<<si a volte mi capita >> sorrideva ancora, sembrava volesse prendersi gioco di me * e come biasimarlo ahahahaha*sempre la solita  simpatica.

 << A cosa pensavi prima che venissi qui? >>, mi girai verso l'orizzonte << pensavo alle mie vecchie tradizioni di capodanno con Jane all'orfanotrofio>> << raccontami di più! Non mi hai più parlato molto di lei >> mi voltai verso di lui << erano molto semplici ma davvero speciali e importati per la mia vecchia me. La nostra stanza aveva un ampia finestra che dava sui quartieri residenziali, ma dato che era un po' in mezzo al nulla era vicina per lo più a grandi ville in vecchio stile, in una di queste si svolgevano delle feste e noi riuscivamo a sentire tutte le canzoni stando semplicemente sedute una di fronte all'altra sul davanzale interno. A bassa voce per non svegliare le suore nei corridoi, elencavamo i nostri buoni propositi per l'anno nuovo e quando era il momento del count down tiravano fuori dai nostri comodini le lattine di the alla pesca e al limone, ovviamente rubate dai frigoriferi della mensa, per poi brindare ed abbracciarci. L'ultimo capodanno che passammo insieme lei mi disse "non dimenticarti di me", ero piuttosto sorpresa ma non ci diedi tanto peso e infatti risposi "neanche tu ", ma adesso posso immaginare perché lo abbia detto >>. 

Mi abbracciò per i fianchi e vicino al mio orecchio sussurrò <<è una bellissima tradizione>>, poco dopo cominciammo a sentire il conto all'arovescia provenire dal piano di sotto e ci unimmo anche noi <<10...9...8...7...6...-venne verso di me-5...4...3...- era di fronte a me - 2...1... BUON ANNO!! >> mi avvicinò a se mettendomi una mano sulla schiena e l'altra la posò sulla mia guancia per poi darmi un caldo bacio al sapore di pesca.

 Nonostante in quegli ultimi giorni ci fossimo avvicinati tanto non potevo immaginare che anche lui potesse provare certi sentimenti per me. Ci staccano insieme, ma io rimasi ancora un po' con gli occhi chiusi e un sorriso che si faceva strada sulle mie labbra. Riaprii gli occhi uno alla volta e lo vidi con le mani in tasca le guance rosee e gli occhi puntati su di me mentre si mordeva il labbro inferiore. Lo abbraccia di slancio alzandomi sulle punte per arrivare alle sue spalle <<sei così carino quando ti imbarazzi >> risi come una scema e lui in risposta mi strinse un fianco facendomi il solletico, mi staccai da lui con un balzo e lui mi venne incontro perciò scappai verso il letto lanciando degli urletti divertiti mentre lui se la rideva e mi guardava come un cacciatore pronto per prendere la sua preda. 

Cominciai a ridere di nuovo ed uscii dalla camera per poi correre verso le scale seguita a ruota da lui, mi immersi nella folla e dopo essermi voltata e capito di averlo seminato tirai un sospiro di sollievo, nonostante ci fossero tantissime persone nel salotto avvertivo quella fastidiosa sensazione di essere fissata da qualcuno. Mi girai un paio di volte intorno a me stessa smarrita finché non vidi un uomo vicino alla porta di ingresso con una cassetta di birre sulla spalla che reggeva con un braccio mentre con l'altro si faceva strada tra i ragazzi per raggiungere il ripiano della cucina. Nel mentre non mi tolse lo sguardo di dosso temendo in qualche modo di perdermi di vista, il mio cuore cominciò a pulsare all'impazzata  e le mie mani precedentemente fredde iniziarono a sudare, nemmeno il mio sguardo lo perdeva di vista. 

Due forti braccia mi avvolsero la vita e <<presa!! >> disse una voce vicino al mio orecchio, mi riscossi parzialmente da quello stato di trance e dopo avergli sorriso ed essermi staccata da lui mi avvicinai a quell'uomo all'isola della cucina, più mi avvicinavo più mi sembrava di averlo già visto e solo quando sorrise in modo terrificante verso di me riconobbi quello sguardo cupo, misterioso e senza un briciolo di umanità : era lui. era l'uomo del mio sogno. Ricordo la sensazione di vuoto, un grido e poi un mio vecchio amico, il buio. 

La mattina seguente mi risveglia con un brutto mal di testa in una camera che non era mia e in un letto che non era il mio con una morbida coperta rossa che mi avvolgeva e con affianco Logan che dormiva beato. Non mi ricordavo come ci fossi finita in quel letto e come finì la serata, incomincia a spaventarmi perché non mi veniva in mente nulla perciò sveglia Logan <<uhm... Sì... Che ore sono?.... >> nonostante adorassi la sua voce assonnata in quel momento volevo a tutti i costi sapere cosa mi fosse successo, <<Logan perché non mi ricordo più nulla di ieri? >> la mia voce era flebile quasi un sussurro, lui si mise seduto e mentre si  stropicciava  gli occhi <<ieri sera dopo che ti ho rincorso per la casa ti ho vista in salotto mentre eri in una specie di trance e camminavi verso l'isola della cucina come un automa e  ad un certo punto sei svenuta >> disse. Sbattei un paio di volte le palpebre e mi massaggia le tempie <<ti fa male eh>> annuii <<scusami se non ti ho presa in tempo ma mi hai un po' spiazzato, quando quella ragazza vicino a te si è messa a gridare sono corso ma eri già per terra>> << così ti ho portata qui e ho aspettato che ti risvegliassi. Ci hai impiegato due ore solo per dire due parole poi sei crollata nel sonno>> concluse, << Quali parole ? >> chiesi confusa <<hai detto "è lui" >> con le sue parole raffiorarono dei ricordi della serata precedente, mi ricordo di aver pensato a quella frase di essermi avvicinata a quell'uomo per sapere se era effettivamente lui e i ultimo ricordo quello sguardo. <<sai dov'è il bagno? >> dissi mettendomi una mano davanti alla bocca, lui annuì e mi ci portò. Rimase vicino a me mentre vomitavo l'anima nel water raccogliendomi i capelli e accarezzandomi la schiena. 

Poco dopo trovammo anche gli altri ed insieme tornammo a Gloucester, in macchina come all'andata tra noi regnava il silenzio e l'unica voce che si sentiva era una donna che alla radio annunciava il meteo di questa nuvolosa giornata. 



                                                                                                                                                                        Niki💣

Don't Forget MeWhere stories live. Discover now