~Capitolo 67~

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Il giorno stesso nel primo pomeriggio tornammo a casa, dopo aver fatto le valige e salutato la famiglia Clarke. Anche al ritorno lo passai in compagni di Alex e Logan che però si misero a parlare sottovoce degli affari propri perciò io decisi di coricarmi su tutti i sedili posteriori e provare a prendere sonno per placare il mal di testa che mi pulsava nelle tempie. Non dormii molto infatti al mio risveglio i due ragazzi davanti a me stavano ancora parlottando e non rendendosi contro della mia veglia alzarono leggermente il tono di voce:<<ti ha contattato in questi giorni?, per sapere quanto gli devi questa volta>> chiese Alex <<non ancora, ma avrò bisogno di vincere anche il prossimo incontro se vorrò fargli trapelare qualche informazione in più >> rispose il moro, <<eh si fratello. Ti devi allenare. Secondo il tabellone dovresti scontrarti di nuovo con  Wright >> <<Pff quello è capace solo di darsi delle arie, lo sbatterò al tappeto in qualche semplice mossa >> si pavoneggiò. Rimasi ad ascoltarli per tutto il resto del tragitto, circa un ora più tardi arrivammo nella nostra via ed io finsi di dormire per guadagnarmi un passaggio extra fino in camera <<Emily svegliati siamo arrivati>> Logan cominciò ad accarezzarmi la testa e sussurrarmi nell'orecchio, <<se non ti svegli ti lascio qui>> continuò mentre stava scaricando le valige sentii poi mentre chiudeva il bagagliaio, <<mi prendi in braccio? >> dissi sbiascicando le parole, <<Nooo sono stanco, ho guidato per due ore. Portami tu in braccio! >> mi misi seduta e lo supplica con il broncio <<Ti sostengo se tu sostieni me >> uscii dalla macchina << che rompi palle >>sbuffai <<come scusa? >> *oh-oh solletico in arrivo* mi avvia verso la porta ma lui mi bloccò per un polso e cominciò a torturarmi i fianchi facendomi ridere a crepa pelle e scappare in casa. 

Dopo aver svuotato le valigie mi misi una tuta, una felpa con cappuccio e rimisi la giacca per poi portare Lottie a fare una passeggiata. Nel nostro quartiere a circa 10 minuti da casa  c'era un piccolo parco con una zona adibita per lasciar liberi i cani. Mi sedetti su una panchina e cominciai a scrollare distrattamente la mia home di Instagram e a visualizzare qualche storia. 

Poco dopo mentre tornavamo a casa decisi di deviare in una strada parallela alla nostra dato  in cui non ero  mai passata e nonostante fosse libera continuavo ad avvertire una presenza che mi fissava , ma decisi di non girarmi ed aumentare il passo. Sentii una macchina dietro di me che rallentava :pensai che era solo una coincidenza o che magari dovesse parcheggiare vicino ad una di queste case, ma la macchina continuava a camminare dietro di me. A pochi passi da dove mi trovavo scorsi una traversa che mi avrebbe portato alla mia via così aumentai di nuovo il passo sempre seguita dalla macchina, che dopo avermi raggiunta richiamò la mia attenzione: <<hey tu, ragazzina>> mi voltai trattenendo il fiato << sai come posso raggiungere  via Elm Grove numero 27?>> mi si raggelò il sangue, ma mi dissi di mantenere un tono sicuro e dopo avergli fornito le indicazioni sbagliate voltai l'angolo e corsi a perdi fiato verso casa mia. Non mi preoccupai di tirare fuori le chiavi prima di arrivare davanti alla porta e difatti sbattei contro di essa per poi aprirla mentre continuavo a guardarmi le spalle, lasciai subito libera Lottie e mi appoggiai con la schiena alla porta di casa per poi scivolare lentamente sul pavimento . 

Una settimana dopo ripresi la mia routine scolastica talvolta caratterizzata  dalla presenza dell'uomo in nero, ormai ero certa che avesse scoperto dove abitavo ma non ne parlai con nessuno. 

<<Emily che ti succede >> era un martedì mattina, la scuola era in febbricitazione per via dell'imminente partita di basket che si sarebbe tenuta però nella scuola di Alex, naturalmente la squadra di cheerleader si allenava più volte alla settimana e anche durante le ore di scuola perciò la maggior parte di loro veniva già vestita con la divisa bianca e bordeaux. Io avevo appena finito di prendere i miei libri dall' armadietto abbastanza assonnata quando la mia amica mi affiancò con un thermos bollente da cui fuoriusciva un delizioso sentore di caffè <<nulla di che , sono molto assonnata in questi giorni perché la notte non riesco a dormire >> lei in risposta mi passò il thermos da cui bevvi un grande sorso della bevanda calda. 

Il resto della giornata passò in modo piatto e lineare nonostante fui stata ripresa diverse volte per essermi addormentata durante le lezioni. Al termine di esse quando ormai tutti gli studenti si riversavano  nei corridoi e nelle scale per raggiungere l'uscita, io camminavo a lentezza bradipo lungo i corridoi che mi portarono al mio armadietto.

 Non volevo ancora andarmene, non ero pronta per il probabile incontro con l'uomo in nero, per non parlare dei terribili sogni a cui avrebbe conseguito. Girai la chiave in modo lento appoggiandomi  agli armadietti vicini  a me per poi depositare i libri di questa giornata e recuperare l'ombrello e la giacca. Lasciai che lo sportello si chiudesse con un rumore sordo che echeggiò in tutto il corridoio, o quasi. 

Mi incamminai nuovamente nel corridoio per raggiungere l'uscita della scuola quando, girato l'angolo mi ritrovai appoggiato al muro Rick Jones. Mi spaventai così tanto che mi portai una mano sul petto <<Emily Adams da quanto tempo che non ci vediamo >> << Come stai? Sei più finita in un qualche vicolo abbandonato? >> sorrise mesto rimanendo appoggiato al muro, alzai gli occhi al cielo e mi girai nuovamente per continuare ad ignorarlo, <<hey aspetta dove vai? Volevo chiederti una cosa >> <<non mi interessa Jones>> replicai prima che lui continuasse e prima di svoltare nuovamente in un altro corridoio. L'aria in quella scuola stava diventando troppo pesante dovevo uscire da lì. 

Scesi velocemente la scalinata principale ed attraversai il parcheggio ormai semi vuoto per poi voltare l'angolo verso la fermata dell'autobus. Mi ritrovai a pensare alla sera di capodanno in cui  io e Logan ci baciamo sulla terrazza, essendo il mio primo bacio ero abbastanza impacciata ed insicura soprattutto riguardo a come gli fosse sembrato. Non ne parlammo più da quella sera, anzi ci fu un distacco tra di noi probabilmente sotto l'effetto della vodka si era lasciato prendere dal momento, un po' come che immersa nei miei pensieri mi dimenticai di sporgere il braccio per prenotare il bus che nel frattempo aveva già superato la mia fermata, <<Merda>> pensai ad alta voce. 


                                                                                                                                                                Niki💣


Don't Forget MeWhere stories live. Discover now