~Capitolo 35~

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Mi avvicinai strisciando i piedi ai due, quando fui abbastanza vicina cominciarono a sudarmi le mani e a tremarmi perciò le chiusi a pugno affondando le unghie nel palmo e le misi nel tascone centrale della felpa.
Il primo a notarmi fu ovviamente Logan che smise subito di ridere, quella zona del corridoio divenne improvvisamente silenziosa. A quel punto anche "l'ape regina" si voltò ed appena mi vide scatto con un balzo verso Logan. Cercai di non pensare a quando abbracciò così anche me e incominciai << Regina, sono davvero mortificata per quello che è successo in palestra, mi dispiace davvero tanto.... Non so cosa mi sia preso, ma di sicuro non dovevo sfogarmi con te... >> conclusi insieme al suono della fine della pausa, gli studenti intorno a noi cominciarono a dileguarsi. Logan mi guardò con uno sguardo che lasciava poco all'immaginazione, poi lo passò su Regina e poi di nuovo su di me questa volta però sembrava deluso(?), se ne andò come una furia ed io non gli staccai gli occhi di dosso finché non girò l'angolo. Dopodiché il mio sguardo si concentrò nuovamente su di lei, << Non me ne frega un cazzo delle tue scuse, mi hai impedito - avanzò di un passo verso di me e io retrocessi - di partecipare ad un concorso - avanzò di nuovo ed io indietreggiai- a cui tenevo particolarmente - ( senza neanche accorgermene finii con le spalle alla altra fila di armadietti) - ed io TE LA FARÒ PAGARE. >> mi piazzo uno schiaffo in pieno viso che mi fece girare la faccia, mi lanciò un ultimo sguardo ed infine scomparve anche lei dietro l'angolo.
Andai a cercare il bagno più vicino e mi diedi una rinfrescata, per poi tornare in classe.
La prof di matematica mi guardò veramente male e mi intimò di uscire dalla classe benché nella sua aula non erano ammessi ritardatari.
Perciò cominciai a vagare per i corridoi, ripensando allo sguardo deluso di mio fratello, non riuscivo davvero a credere che lui mi possa aver guardato così o magari ero soltanto io :un inguaribile paranoica.
Andai al mio armadietto presi il libro di francese e provai (con scarsi risultati) a capirci qualcosa di ciò che la prof aveva spiegato quella mattina.
<< hey che ci fai da queste parti nanerottola? >> Marcus mi si avvicinò, notai che si era sciolto il codino ed ora quel ciuffo gli cadeva sul lato  sinistro del viso, coprendo uno dei suo meravigliosi occhi azzurri.
Si sedette vicino a me e mi osservò << la prof di matematica mi ha>> << quello può aspettare, che diavolo hai fatto alla faccia? >>mi premette una mano sull'avambraccio e mi guardò intensamente  << È stata solo una conseguenza, non preoccuparti >> gli sorrisi debolmente, per poi abbassare lo sguardo puntandolo  sulle frasi incomprensibili di quella lingua a me  sconosciuta. << Chi è
stato? >> << nessuno di importante >> in effetti era così... Lui non si lasciò convincere ma comunque smise di farmi tante domande.
<< e tu, come mai sei qui? >> sciolse la sua postura rigida  e mi rivolse un sorriso sornione, si alzò in piedi con un balzo, si sistemò il colletto del giubbetto di jeans e si "pulì" le maniche
<< tra un paio d'ore sarà su tutti i giornali >> lo guardai storto, ma anche divertita.
Mentre ridevamo notai che aveva un sorriso particolare, mi ricordava il sorriso di un mio vecchio amico Kyle... quando la voce del preside si levò sulle nostre teste <<  ANNUNCIO IMPORTANTE :TUTTI GLI STUDENTI, RIPETO TUTTI GLI STUDENTI SONO ATTESI NELL'AUDITORIUM IMMEDIATAMENTE!!!! >> rivolsi uno sguardo scioccato verso Marcuss che mi prese per mano e  mi trascinò con se prima che un orda di studenti curiosi ed un preoccupati  ci investisse. Mi sedetti in penultima fila, riuscendo anche a trovare Maddie e a presentarle Marcuss.
Quando tutte le classi presero posto, il preside cominciò il suo discorso << NON HO INTENZIONE DI FARE GIRI DI PAROLE, PERCIÒ ESIGO CHE MI DICIATE IMMEDIATAMENTE CHI È STATO A METTERMI UN FUMOGENO SOTTO LA SCRIVANIA!!!! ED A RUBARE LE CHIAVI DELLA
BIBLIOTECA !!! >> disse
il preside con tono che non ammetteva repliche e cominciò a guardare tutti gli studenti, perciò sfruttai il momento per chiedere sottovoce a Marcus << a che ti servivano le chiavi della biblioteca? >> lui mi guardò sorridendo e si mise un dito vicino alla bocca per intimarmi di stare zitta.
Il preside non ottenne una mezza confessione e tutti ritornarono  nelle rispettive  classi fuorché io e Marcuss.

Mi prese per mano ed ebbi (non so perché) la piacevole sensazione di notare che erano più grandi delle mie e che me le avvolgevano perfettamente. Camminammo lungo un paio di corridoi svoltammo due angoli e arrivammo davanti ad una porta. Marcuss mi fece ciondolare le chiavi davanti al viso e poi aprì la porta.
L'interno era enorme, illuminato solo da una piccola abat jour  vicino alla porta, c'erano diversi teli sopra a ciò che immaginavo fossero dei divanetti. Era veramente spaziosa ed ogni parete era occupata da ampi scaffali colmi di libri impolverati.

Mi girai verso Marcus  << È stupenda! >>, lui sorrise << l'ho scoperta qualche giorno fa, mentre giravo per i corridoi >>
<<hai mai fatto una lezione, per caso? >> dissi ridendo << non che io ricordi >> rise anche lui.
Accese la torcia del suo telefono e si avvicinò ad un divanetto coperto e ci si butto sopra, alzando una nuvola di polvere << ma sei scemo?! >> cominciai a tossire e lui mi seguì a ruota.

Rimanemmo lì per altre due ore, rubammo delle scope dallo stanzino del bidello e demmo una pulita a quello che sarebbe diventato il nostro posto segreto o come lo definì lui la foresta astratta.

S. A
Ciao a tutte/i, volevo dirvi che questo capitolo finora è tra i miei preferiti e che l'ho dedicato a tutti coloro che stanno leggendo questa storia come passatempo durante la quarantena.

🌈CE LA FAREMO!!!! 🌈

buon proseguimento💕

   Niki💣

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