~Capitolo 20~

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<< si chiamava Jane, o raggio di sole come piaceva a me, lei era la mia migliore amica, ci siamo incontrate la prima volta che sono arrivata all'orfanotrofio io avevo circa 3 anni lei 4.
Ci misero nella stessa stanza da lì cominciò la nostra breve ma intensa avventura, dico breve perché meritava una vita più lunga ed una famiglia più felice. >> mi fermai un secondo per riprendere fiato, sentivo gli occhi che ritornavano lucidi, ma non ero triste, << all'età di 5 anni abbiamo fatto un patto di  sorellanza  non di sangue ma per scelta, ma più tardi capii che lei era molto di più , era pazza, era un tornado di emozioni, >> aprii per un secondo gli occhi e lo guardai mi stava fissando, poi continuai << prova ad immaginare di dover rinchiudere qualsiasi tua emozione, dalla felicità alla rabbia, in un scatola e sigillarla, la potrai aprire solo dopo tantissimo tempo e quando ciò avverrà le sprigionerai tutte in continuazione. Lei era così era un terremoto, rendeva tutte le cose negative e pesanti  un po' più leggere. >> rinchiusi gli occhi, sentii il suo braccio avvolgermi di nuovo il bacino, questa volta non mi divincolai e continuai, << era la mia compagna di pazzie, la mia preferita è stata quando abbiamo rubato la macchina ad una suora che lavora nella struttura, per andare ad assaggiare i pancake in un bar lì vicino, oppure quando avevano rinchiuso una bambina piuttosto piccola nell'armadio delle punizioni, e lei l'ha liberata, era in fin di vita.
Era la mia guardia del corpo, ed io la sua per quanto potevo fare dato che era bravissima a farsi rispettare dai ragazzi più grandi. >>  lui si schiarì la voce, ed io aprii gli occhi, poi mi chiese << quando avete fatto quella foto? >>, io la guardai poi sorrisi di nuovo << non mi ricordo quando di preciso ma lei era fermamente convinta che se fossimo rimaste lì per molto tempo ci avrebbero cambiate, perciò decise che dovevamo avere una foto nostra in un nostro momento particolare in modo che anche se  fosse successo, non saremmo mai cambiate nel profondo.
Io all'inizio non volevo farla, infatti me la fece lei di nascosto, non me la ricordo neanche più dato che quando ho saputo la notizia la prima cosa che ho rotto è stata quella foto, era incorniciata, quindi il pavimento della camera è rimasto pieno di cocci di vetro per giorni, dato che mi rifiutavo di fare qualsiasi cosa. >>
<<Emily? >> << dimmi>>  << lei come è... Beh si ecco..morta? >> mi chiese lui in modo cauto, strinsi forte gli occhi, una lacrima scappò al mio controllo, riaprì i gli occhi, non so se sarei riuscita a dirglielo per quanto volevo parlarne con qualcuno. << ti capisco, ma forse un modo per iniziare a passare oltre è parlarne.. se tu me lo racconti io ti racconto una parte della mia storia, okay ? >> *lui aveva capito che ero in difficoltà, è come se mi avesse letto dentro  però, dovevo ammettere che in effetti aveva ragione, magari così facendo avrei capito qualcosa in più su di lui, si vedeva che era tormentato. * pensai tra me e me. Presi un respiro, puntai lo sguardo nel suo in qualche modo il chiarore dei sui occhi riusciva a calmarmi, e ripresi a parlare << si è suicidata >> Logan sussultò, ma io ripresi subito dopo << è successo un anno fa.
Una famiglia l'aveva adottata, ero così felice per lei ma anche triste, perché il nostro duo si sarebbe sciolto, non sapevo però che più tardi lo sarebbe stato per sempre. Lei alcune volte veniva a trovarmi e mi raccontava della sua nuova famiglia, ma i dettagli più importanti li ometteva.
La sua nuova famiglia era composta anche da fratelli un ragazzo della sua età, un ragazzo della mia età ed una ragazza quando me lo disse ero un po' gelosa perché sapevo che con il suo bellissimo carattere avrebbe fatto amicizia anche con lei. Quel giorno mi venne a trovare e mi disse che si era perdutamente innamorata del suo fratellastro, ma non era un amore sano e io lo capii quando ormai era troppo tardi, come se non bastasse quel giorno litigammo perché nel momento in cui ci stavamo abbracciando notai dei profondi segni sulle braccia, erano tagli.
Litigammo per questo, io volevo delle risposte e lei non voleva darmele. >> mi alzai a sedere, le lacrime tornarono a scorrere dalle mie guance, ma non mi fermai << quella sera, dopo che il suo fratellastro la prese in giro per la millesima volta, lei non riuscendo a sopportare ancora la situazione.. si tagliò una vena sul polso  e morì dissanguata sul pavimento del bagno. >>. Logan si mise seduto e mi attirò a sé, ricominciò a toccarmi i capelli ma, quella volta non funzionò. << il giorno del funerale non era presente moltissima gente solo la "sua famiglia" una suora ed io, dopo che la bara fu calata  sotto terra per poi essere ricoperta, ci avvicinammo tutti verso l'uscita.
Il suo fratellastro mi si avvicinò e mi diede una lettera, che aveva scritto Jane per me, per farmi capire meglio come erano andate le cose, ma io mi sentivo tremendamente in colpa per questo per giorni non la aprii.
Dicevo... dopo che mi diede la lettera mi disse, testuali parole "devi sapere che io facevo quelle cose perché volevo che lei mi notasse che reagisse ai miei dispetti, io non sapevo che avrebbe fatto tutto ciò, IO LA AMAVO " a quel punto collegai i lividi sul collo, quando delle volte zoppicava o quando proprio non veniva e si inventava scuse assurde.
Lo guardai con uno sguardo di fuoco e mi avventai su di lui, lui me l'aveva portata via. >> cominciai a singhiozzare e mi alzai in piedi per calmarmi. Cominciai a camminare in giro per la stanza, << ed il pugno a chi lo hai tirato? >> mi chiese lui, che era rimasto seduto, sospirai chiusi gli occhi per un minuto, ma il tentativo di calmarmi fece  aumentare ancora di più la mia ira e la tristezza.
<< oggi dopo che sono uscita dal cimitero, l'ho incontrato aveva delle rose bianche ed un aria rilassata, quando mi vide però impallidì e si fermò sul posto. Mentre mi avvicinavo, rivedevo tutti i bei momenti passati con Jane, e poi una lametta e tanto sangue...  
Gli buttai via i fiori bianchi e mi avventai su di lui dicendogli tantissime cose che fino a quel momento mi ero tenuta dentro. Ma poi lui reagì e mi sbattè  contro al muro dicendomi che Jane aveva scritto una lettera anche a lui e che nella sua aveva scritto che voleva che lui la venisse a trovare 1 volta al mese o di più. A me aveva scritto una volta all'anno >> il mio nervoso raggiunse un livello estremo e gettai con forza la foto di Jane contro al muro. Mi accorsi di quello che avevo fatto troppo tardi.



                                                             Niki

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