~Capitolo 32~

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Noah's pov
<<Emily, stai bene? >>
La guardai con uno sguardo confuso mentre si batteva una mano sulla fronte. Era proprio buffa, e volevo sapere il perché lo stesse facendo. Mi avvicinai cauto a lei, le tolsi la mano dalla fronte e le chiesi spiegazioni.
Aveva uno sguardo sconsolato, non guardava me ma qualcosa alle mie spalle. Calò un improvviso silenzio, stemperato da frammenti di conversazioni dei miei familiari al piano di sotto. Sembrava che si fosse eclissata dalla terra, perciò le schioccai le dita davanti al viso e le ripetei la domanda, parve riscuoterla, ma continuava a guardarmi in modo vacuo ed assente *chissà a cosa sta pensando? *. Le misi le mani sulle spalle e mi abbassai alla sua altezza per entrare nel suo campo visivo, lei fece un balzo all'indietro e si stacco da me, parve notarmi per la priva volta quella mattina e mi chiese << ma che ci fai qui? >>, era davvero buffa e non riuscii a trattenermi, le scoppiai a ridere in faccia.
La sua faccia era sempre più confusa, << Emily stai bene? >> mi asciugai le lacrime agli angoli degli occhi, lei annuì ma non era molto convinta. Mi superò ed uscì dalla camera. *buongiorno anche a te* borbottai tra me e me.
Scesi in cucina mentre mio fratello stava risalendo le scale come una furia, mi spostai appena in tempo o mi avrebbe travolto. In cucina c'era mia madre che singhiozzava con dietro mio padre che le massaggiava la schiena,
<< cosa mi sono perso? >>.

Si girarono all'unisono e mi dissero di andare a chiamare Emily.

Emily 's pov
Andai in camera di Noah, mi sedetti sul letto e fissai il vuoto, ripensai a ciò che successe pochi minuti fa, ripensai alle facce alibite di tutti e tre sopratutto quelle di Stephan e Cate. Magari non stavano pensando di volermi mandare via. Magari volevano solo parlare con me. Magari...

Sentii qualcuno bussare alla mia porta e risalii dal mio pozzo dei pensieri per andare ad aprire. Era Noah, magari voleva chiedermi perché avevo una  faccia da morta in camera "sua".
<<mamma e papà ti chiamano! >> scesi le scale lentamente. Magari avevano capito che ero sul punto di crollare un altra volta...

Quando feci il mio ingresso in cucina Cate mi venne subito ad abbracciare, non credo di aver mai ricevuto un abbraccio così, materno.
Ricambiai l'abbraccio per pochi secondi prima che lei si staccasse e mi mettesse le sue mani sulle spalle. <<Cara, noi non vogliamo portati indietro, volevamo solo sapere come stavi. In questi giorni non hai più detto niente, anche se siamo arrabbiati con te, ci siamo accorti che qualcosa non andava. >> continuò Stephan<< quello che la mamma voleva intendere con fare un giro era portarti da un nostro amico di fiducia è uno psicologo, magari potrebbe aiutarti a... >> le ultime parole mi arrivarono  ovattate, magari stavo impazzendo.
<< non credo di averne bisogno, sto bene - mentii- ho solo bisogno di tornare a scuola e dimenticarmi quello che è successo. >>
Entrambi annuirono, ed io con la mente piena di magari, mi recai in silenzio in camera mia.

*pomeriggio*

Bella: Fissai la finestra nera e vuota in preda al l'incertezza : trattare Jacob come meritava, rivedere il mio amico più caro, comportarmi d a rava ragazza, oppure scatenare la rabbia di Edward?.
Non so quanto tempo passai a soppesare i pro e i contro, forse dieci minuti. Abbastanza per decidere che i pro erano giustificati ed i contro no. Edward era preoccupato per la mia sicurezza, ma io sapevo che quello non era un problema serio.
chiusi il libro di scatto mi alzai dal letto e mi balenò in testa il fatto di avere un amica e che avrei dovuto darle mie notizie.
Mi schiaffeggiai la testa di nuovo *ma dove ho la testa?! * pensai. Saltai  con un balzo giù dal letto ma mi dovetti bloccare sul posto perché mi venne un mal di testa micidiale... Arrivai il salotto e mi buttai sul divano facendo rimbalzare il cell e prendendolo al volo.... ma sbattendo la faccia.
Chiamai in fretta e furia Maddie, sperando che non mi abbia rimpiazzata con qualcuno che la calcolasse di più.
*Al telefono*
Maddie:<<pronto? >>
Io:<< ciao Maddie... Sono Emily, ti disturbo? >>
Maddie:<< ciao Emily, come stai?
No, no stavo leggendo una roba noiosissima di inglese>>
Io: << ora sto meglio... Mi dispiace di non averti fatto avere notizie in questi giorni... Ti va di venire da me oggi, adesso? >>
Maddie : << Davvero?!... Ehm, volevo dire, si certo ci vediamo lì, o mio dio wow wow wow.. >>
Io:<< Maddie... Non hai riattaccato - ridacchiai per le sue esultazioni ed aggiunsi - c'è anche Noah qui, a dopooooo>>
Maddie :<< Okey.... >>

Continuai a ridacchiare mentre salivo le scale e vidi Noah che usciva dalla "sua camera" con una pila di vestiti tra le mani
<< stai traslocando? >>
Lui si girò di scatto e qualche calzino rotolò giù da quella montagna di vestiti puzzolenti.
<< si, anche perché in questi giorni hai fatto fatica ad orientarti.... Ti semplifico le cose >> fe un ghigno divertito e scappo via << ah ah ah>> raccolsi due calzini ne feci una palla e gliela tirai in testa
<< auch! >> disse lui ridendo
<< colpito ed affondato >>
Lui tra una risata e l'altra mi disse, <<sai sorellina potresti fare domanda per la squadra di basket della scuola, la mira non ti manca >> fece un altro ghigno ed io alzai gli occhi al cielo.
*Din Don *
Mi si illuminarono gli  occhi e corsi ad aprire.

Quel pomeriggio io e Maddie parlammo un po di tutto, si  sfogò con me e mi raccontò di suo fratello e del fatto che è scappato di casa circa 6 mesi fa.
Mentre Maddie stava  mangiando un pacchetto di cookies io andai verso il frigo per prendere del succo.
<<Emilyyyyyy! >> il tono annoiato di Noah risuonò per tutta la casa accompagnato dai suoi passi pesanti e strascicati mentre scendeva le scale. << dimmi>> mi stavo versando del succo in un bicchiere quando Noah fece capolino vicino all'isola della cucina - molto vicino alla mia amica - la notò e ci fu uno scambio di sguardi che durò un eternità.
Io mi ero persa ad osservarli e cominciai a ridacchiare, il primo che trasalì  fu Noah seguito a ruota da Maddie che diventò tutta rossa facendo pandant con il colore dei sui capelli. << Perché ridi sorellina? >> mi chiese Noah leggermente imbarazzato, alzai le spalle e bevvi il mio succo. << HEI! Perché a me no?! >> fece il labruccio tattico, e scoppiai in una fragorosa risata, ma avendo il succo in bocca lo sputai tutto nel lavandino affianco al frigo.
Continuai a ridere fino alle lacrime seguita a ruota dai due.

S. A.
Scusate se il capitolo è un po bruttino. 😓
Mi farò perdonare.. 💋!
Al prossimo capitolo

Don't Forget MeNơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ