~Capitolo 79~

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Lo raccolsi dal pavimento <<perché hai un medaglione femminile nella tasca dei
jeans? >> si voltò ancor prima di aver raggiunto la sua stanza <<Emily dammelo! >> porse la mano verso di me <<perché? >> presi ad osservarlo notando che era argenteo con diverse striature nere e marroncine <<non è come pensi piccola... per favore dammelo! >> si porse di nuovo verso di me ed io mi allontanati di un passo,mi accorsi poi che aveva un apertura laterale <<Emily ti prego, non voglio che tu lo scopra così! Dammelo piccola per favore>> quella frase detta in modo così disperato fece salire ancora più rabbia e curiosità dentro di me che mi fece scattare l'apertura e trovarvi dentro due piccole fotografie di un uomo e di una donna. Cominciai ad osservarle passando lo sguardo da una all'altra finché non mi venne in mente dove avevo visto quel volto femminile, stessi capelli, stesso viso e gli occhi... 
<<come l'hai avuto? >>
<<adesso ti spiegherò tutto, ma prima sediamoci, ok? >> scossi la testa <<no dimmelo qui,
adesso! >> <<ok... - venne vicino a me - Me lo ha dato il mio investigatore privato, perché durante le ricerche per la mia sorellina si è imbattuto in un caso lasciato in sospeso, ovvero l'omicidio della donna ritratta in quella fotografia. Quel medaglione è stato trovato vicino a lei dalla polizia. Ha fatto poi numerose ricerche per risalire a lei e alla sua famiglia, scoprendo grazie al cognome inciso sull'apertura che quelli sono i tuoi genitori... Biologici.>> mi portai una mano alla bocca cominciando a realizzare tutto quanto. La mia mente si trasformò in un rullino cinematografico cominciando a farmi passare davanti agli occhi tutti i sogni fatti riguardanti la donna, gli incontri con l'uomo in nero, le foto dei due corpi bruciati, la scritta inquietante sul biglietto. 

<<Era mia madre... La donna che moriva bruciata nei miei incubi per mano dell'uomo in nero... Era mia madre >> mi appoggiai alla parete più vicina fino ad accasciarmi sul pavimento, Logan intanto mi si avvicinò e si sedette vicino a me <<tu hai sognato la sua morte? E se fosse stato un ricordo? >> << a quanto risale la sua morte? >>  <<tredici anni fa... La notte del mio incidente >> le sue parole mi arrivarono forte e chiaro scombussolandomi totalmente... <<non può essere... >>sussurrai << che cosa? >> mi alzai in piedi e cominciai a camminare nervosamente da un lato all'altro del corridoio, stringendo tra le mani il medaglione <<quel sogno non cominciava così, iniziava tutto dalla tua versione dell'incidente: la famiglia in macchina che ride, l'impatto con il camion. Poi comincia una versione di cui non mi hai mai parlato: il corpo di una bambina steso a terra e quello di un bambino vicino a me, io ero nel corpo della bambina nel sogno, sento una ferita aperta dietro l'orecchio proprio dove  tu hai una cicatrice, l'uomo in nero che mi raccoglie da terra e si mette a correre nel bosco, il bambino vicino a me che in piedi si mette a gridare qualcosa >> anche Logan si alzò in piedi per poi bloccarmi dalla mia camminata nervosa << se quello di prima era un ricordo è possibile che possa esserlo anche questo? >> mi misi una mano sulla bocca sorridendo appena << beh, se così fosse non mi sembri molto felice... >> <<e se fosse una coincidenza? >> mi venne poi in mente del sogno all'acquario << e se ti dicessi che ho sognato qualcosa con la stessa famiglia del primo sogno di cui ti non mi hai mai parlato? >> mi afferrò per le spalle <<che aspetti a dirmelo? >> <<che tu mi
sorrida >>.
Una battaglia all'ultimo sogno per scoprire la verità... Ma ero davvero sicura di volerlo sapere? Se lui avesse confermato, come mi avrebbe vista da quel giorno in poi?. 

<<Ho sognato di essere ancora nei panni di quella bambina mentre con la stessa famiglia eravamo all'acquario, uno dei due bambini non faceva altro che tirarmi per un polso mentre l'altro più solitario se ne stava in disparte ad osservare un gruppo di sommozzatori che si immergeva nella vasca davanti a noi ed in quel momento anche quel bambino mi tirò per il polso per farmi vedere lo scenario a cui assisteva affascinato. >> da quando avevo iniziato a raccontare il sogno non aveva smesso di guardarmi negli occhi come per accertarsi che fossi realmente io ancora prima di comunicarlo a me <<quindi? Sono io o sono solo una coincidenza? >> chiesi aspettando una sua risposta, più che impaziente, << Sei tu... Sei davvero tu.. >> si tuffò tra le mie braccia facendoci cadere a terra <<anche quando eri felice da bambino reagivi  così? >> dissi ridendo ed accarezzandogli la nuca <<sei davvero tu>> sussurrò nell'incavo del mio collo per poi cominciare a piangere silenziosamente su di esso. 

Don't Forget MeWhere stories live. Discover now