~Capitolo 64~

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Se durante il giorno avevo passato dei pessimi momenti durante la notte fu anche peggio. Ovviamente non poteva mancare la buonanotte da parte del mio subconscio con un nuovo sogno e naturalmente anche la comparsa del solito. Quella volta però il sogno dell'incidente fu il primo: mi trovavo sdraiata a terra sull'asfalto bollente, intorno a me c'era il caos voltai un paio di volte la testa ma con un certo fastidio dietro l'orecchio destro, mi tocca il punto dolente e mi accorsi che era bagnato... di sangue. Avevo un piccolo taglietto ma profondo. Non ebbi il tempo di realizzare a pieno la situazione che l'uomo in nero misterioso mi raccolse da terra e cominciò a correre nei boschi mentre osservavo il bambino in lacrime chiamare disperatamente un nome... 

L'uomo misterioso dopo esser scomparso dalla statale mi mise a terra, era stranamente giorno e c'era davvero caldo, mi girai intorno per cercare l'uomo misterioso ma era scomparso nel nulla. Nella direzione in cui pensavo fosse andato comparve un lungo tavolo bianco con sopra poggiati vari oggetti che però non riuscivo a scorgere bene dato che era circondato da una schiera di bambini che si allungavano a prendere qualcosa. Alla loro sinistra invece si trovava un gazebo in legno con alcune sedie in cui si rilassavano, ridevano e scherzavano quelli che presumevo essere i genitori dei bambini. Riposi lo sguardo verso il tavolo immacolato e contemporaneamente si voltarono due bambini che vedevo con estrema chiarezza :  uno era bassino con i capelli leggermente lunghi ai lati del viso, di color rame e numerose lentiggini sul nasino mentre l'altro somigliava molto al bambino del sogno precedente. Si avvicinarono a me sorridendo e porgendomi una delle tra fragole immerse nel cioccolato temperato, cominciammo a mangiarle e a ridere poiché le nostre bocche si sporcavano di cioccolato ad ogni morso.  Il bambino simile a quello dell'altro sogno divenne serio in viso e cominciò a guardarmi come se fossi un estranea per poi tirarmi per un polso e portarmi vicino a lui tirarmi indietro una ciocca di capelli e toccarmi in un punto ben preciso dietro l'orecchio. 

Durante tutto il giorno seguente ero continuamente perseguitata da quella sensazione dietro l'orecchio destro, spesso mi ritrovavo ad essere fissata da Noah mentre mi toccavo in quel punto ma non ci diedi importanza. Verso sera Logan mi invitò nella sua camera e mentre mi raccontava degli aneddoti riguardo a sua sorella e lui da piccoli ci ritrovammo sdraiati vicini sul suo letto. Ogni tanto mentre lui parlava continuai a toccarmi dietro l'orecchio pur sapendo che non c'era nulla, << mi spieghi perché è da tutto il giorno che non fai che toccarti dietro l'orecchio? >> alzai lo sguardo verso il suo viso << ah perché te ne sei accorto? >> lui in risposta alzo le sopracciglia, mi appoggiai con una mano al suo petto per girarmi verso di lui e allungai una mano verso il suo viso, o meglio nel punto in sentivo quella sensazione<<è solo una sensazione, ma è come se avessi una ferita aperta proprio qui e... >> 

Logan' pov 

<< è solo una sensazione, ma è come se avessi una ferita aperta proprio qui e.. >> si interruppe e continuò ad accarezzarmi dietro l'orecchio, proprio nel punto in cui avevo una delle tante cicatrici che quell'incidente mi lasciò. Le accarezzai un fianco e chiusi gli occhi, non permettevo neanche a Regina di toccarmi in quel punto, ma lei lo stava facendo con così tanta dolcezza che mi fece rilassare. <<che cos'è? >> aprii un occhio <<una delle altre cicatrici che mi lasciò l'incidente di 13 anni fa>> continuai a scrutarla per vedere la sua reazione <<puoi raccontarmi ancora di quel giorno? >>annuii, ingoia il malloppo ed un po' incerto iniziai mentre lei si metteva comoda sul mio petto<<era il 25 Giugno e con la mia famiglia all'epoca felice ed unita eravamo in auto, era sera e stavamo ritornando a casa dopo una gita di famiglia, per il giorno del mio compleanno, non mi ricordo chi fece la battuta ma tutti cominciammo a ridere come matti e a non dare tanta importanza al camion sulla carreggiata opposta, che in pochi secondi invase la nostra e ci colpì in pieno. >> mi faceva male ripensarci ma ero curioso di sapere per quelle motivo mi avesse chiesto di raccontarglielo di nuovo. Anche lei se ne accorse e mi prese la mano per poi incrociare le nostre dita e stringere piano <<ci misi un po' a rendermi conto di dove mi trovassi quando fui scagliato a terra, voltai un paio di volte la testa finché la mia vista ritornò normale e li la vidi. La mia piccolina era a pochi passi da me, era immobile sdraiata sul ciglio della strada con il suo vestito rosso e blu, preso da un impeto di protezione volli andare da lei per controllare che stesse bene, ma a quanto pare ci misi più tempo del dovuto ad alzarmi, difatti quando mi girai verso di lei non la trovai più lì era scomparsa, perciò cominciai a chiamare il suo nome tra le lacrime ma senza alcun risultato>> una lacrima solitaria mi rigò il viso, puntai nuovamente lo sguardo nei suoi occhi e ad attendermi non trovai compassione o pena, solo un sorriso... 


                                                                                                                                                                         Niki💣


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