~Capitolo 74 ~

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Appena vidi che era Noah salii al piano superiore trovando Logan sdraiato  supino sul mio letto con in mano la mia polaroid <<cosa fai con la mia bestiolina? >> mi avvicinai a lui e presi libro in fondo al letto, sentii uno scatto e mi voltai nella sua direzione, stava ritirando la foto con un sorriso sornione << fa vedere >> << no... Questa la tengo io >> allungò il braccio verso l'altro lato del letto, << dai ma sono un cencio.... Ho I capelli spettinati e la tuta per stare in casa >> mi allungai su di lui per prenderla <<meglio no? Così sei naturale >> mi arresi e mi sedetti sulle sue gambe << almeno me la fai vedere? >> lui sbuffò ma poi cedette e me la mostrò << sono oscena... >> << ti ricordo che ti vedo tutte le mattine appena sveglia >> sorrise e mi avvolse la schiena che le sue braccia << ma cosa c'entra?! Al mattino sei mezzo addormentato tra un po' non vedi neanche dove cammini >> guardai ancora la foto << eh va bene dammi qui >> si riprese la foto ed io mi portai una ciocca dietro l'orecchio, <<io penso che tu sia molto bella, non te  lo dico molto spesso ma solo perché non voglia che tu pensi che io lo dica senza pensarci e che non ci dia il peso giusto >> mi accarezzò la schiena e mi sorrise <<grazie Logan... >> gli feci un piccolo sorriso ed arrossi per poi stendermi meglio sul suo petto e chiudere gli occhi. 

Il giorno seguente ovvero il giorno della partita, l'intera scuola compresi i professori erano in fermento. I muri della scuola erano addobbati con cartelli colorati e festoni come se alludessero ad aver già in mano la vittoria, ma quello che non sapevano era che il furbissimo capitano della squadra non si era ancora del tutto ripreso dal pestaggio subito due giorni prima e che dovette ugualmente partecipare agli allenamenti straordinari con le mani fasciate. Secondo ciò che mi disse Brooke anche le cheerleader partecipavano agli allenamenti straordinari benché prima dell'inizio della partita si sarebbe tenuta una piccola sfida tra le due squadre di cheerleaders avversarie, perciò dovettero allenarsi ad orari diversi da quelli della squadra. 

Quanto a me mi limitai a supportare la mia scuola facendomi dipingere il viso da alcune studentesse con i colori della bandiera scolastica ed il numero delle maglia di Logan. La partita si sarebbe tenuta alla Orwest High school alle 16.30 ma io ed alcuni alunni della mia scuola eravamo andati lì un po' prima. Ci misi un bel po' a convincere Marcuss a venire alla partita ma alla fine accettò.

 Allo scoccare delle 16.30 iniziò la sfida tra le squadre di cheerleding che si concluse dopo numerosi salti, grida ed acrobazie con la vincita della nostra squadra facendo alzare la tifoseria dell'intera  scuola per acclamarle ,dopodiché iniziò la partita vera e propria. Essa sarebbe durata 40 minuti con una pausa di 15 minuti tra il secondo ed il terzo tempo, già al primo tempo la nostra squadra era in vantaggio di 2 punti e nonostante Logan fosse infortunato giocò a meraviglia; durante una lezione di basket il prof ci fece vedere insieme ad alcuni ragazzi della squadra le 5 figure presenti in ogni squadra ed i vari ruoli che ricoprivano perciò riuscii a capire quale fosse il suo ruolo ovvero la guardia. Poco prima dell'intervallo Marcuss scese dalle gradinate per andare alle macchinette a prendere dell'acqua, dicendomi che sarebbe tornato subito, cosa che non successe. Infatti al momento dell'intervallo decisi di andare a cercarlo promettendo ad Alex che sarei tornata in tempo per salutare Brooke e Logan. 

Quando uscii dalla palestra ed imboccai il corridoio non sapendo dove andare mi feci dare indicazioni da un ragazzo per la macchinetta più vicina per poi andarci e trovare finalmente Marcuss appoggiato ad essa con la fronte. Gli arrivai vicino << ti è rimasto incastrato qualcosa? >> scosse la testa rimanendo in quella posizione << allora perché non torniamo in palestra, tra poco finirà l'intervallo >> <<non sarei dovuto venirci - si girò verso di me - me ne torno a casa>> << no aspetta! Che ti succede? Non sembri più tu! >> scosse le spalle un paio di volte rimanendo  serio. Mi feci più vicina e gli sussurai <<Quando io ho bisogno di te ci sei sempre, perciò ora è il mio turno di esserci per te>>, si mise le mani in faccia e sembrò pensarci su << i miei devono trasferirsi, di nuovo, perciò tra appena due mesi dovremmo andarcene da Brighton >> la sua voce era vuota invece le parole che pronunciò erano cariche di desolazione e rassegnazione, << NO... È dove dove andrete? >> mi vennero gli occhi lucidi << in una città al nord della Francia >> non seppi più cosa replicare perciò lo abbracciai di slancio, lui si strinse a me e tra i miei capelli sussurrò << mi dispiace tanto >>. 

Rimanemmo ancora un po' abbracciati io cominciavo ad esaurire le lacrime mentre lui continuava a dispiacersi, prendemmo due bottigliette d'acqua e tornammo nella palestra, appena in tempo per la fine dell'intervallo. Quando raggiungemmo i nostri posti Alex non fece che guardarmi storto mentre stavo appoggiata alla spalla di Marcuss osservando il branco di giocatori con divise di vari colori correre insieme ad una palla, passarsela tra di loro, rubarsela dalla mani ed infine tirarla. Ai miei occhi la famosa prima partita dell'anno continuava a svolgersi in questo modo, non mi alzavo nemmeno più per incitare la squadra mi limitavo ad applaudire quando anche altri lo facevano. Al termine dei quaranta minuti la O. H. S. faceva saltare in aria il loro miglior tiratore mentre le loro cheerleader li circondarono agitando i pom pom e scatenando le urla di felicità della loro scuola. 

Io ed Alex ci fermammo ad aspettare Logan e Brooke mentre Marcuss preferì andarsene salutandomi con un bacio sulla fronte, il silenzio che aleggiava in quel  corridoio cominciò ad essere pesante soprattutto per le continue occhiate che mi lanciava Alex di tanto in tanto. Non aspettammo molto infatti i due si fecero vivi una decina di minuti dopo la partenza di Marcuss, Brooke corse ad abbracciare Alex che la trattenne a sé e le accarezzò i capelli mentre le continuava a ripetere che era stata bravissima, Logan invece mi sorpassò a grandi falcate per poi raggiungere l'uscita della scuola. 

Lo seguii e lo trovai nel parcheggio appoggiato alla sua auto, non sapevo bene cosa dirgli dato che non seguii molto la partita nella mezz'ora successiva, mi avvicinai poi a lui che sembrò essersi accorto di me <<mi dispiace>> fece un sorriso ironico <<ah si? E di cosa esattamente? Di esser scomparsa all'intervallo o per la perdita della squadra>> disse con una punta di amarezza, in quel momento parvi riscuotermi dallo stato di trance in cui ero caduta quando Marcuss mi parlò del suo imminente trasferimento e lo guardai con aria ancora più dispiaciuta. <<Logan io->> cercai di giustificarmi ma lui mi zittì con un gesto della mano ed un altro sorrisetto questa volta amaro <<non smetti mai di stupirmi eh>> dopodiché salì in macchina e sfrecciò via. 

Un vuoto, quel vuoto che credevo ormai chiuso, cominciò lentamente ma con costanza a riaprirsi e dentro di me tornò la consapevolezza che ancora una volta non sia riuscita a trattenere le persone a me e lasciarle così andare. Fui percossa da brividi freddi che non c'entravano affatto con le temperature bassissime dell'Inghilterra di fine Gennaio bensì la paura di star irrimediabilmente perdendo qualcuno a me molto importante come la prima volta. 

Tornai a casa da sola, a piedi, mi rigirai più volte la sciarpa attorno alla gola e mi strinsi nel giaccone invernale per ridurre quel gelo che sentivo dentro di me, mi sentivo persa ma continuavo a camminare. Arrivata nella mia via comincia a non sentire più i miei piedi tanto meno le mie mani e le mia labbra diventate ormai viola. Arrivata davanti a casa la stretta che esercitava sul giaccone cominciò a mancare e le mie mani iniziarono a tastare nervosamente le tasche interne della giacca per trovare le chiavi di casa, molto lentamente. Suonai poi al campanello ed aspettai, ma anche dopo qualche minuto non arrivò nessuno, neanche Lottie con i suoi abbai striduli, suonai ancora ma sembrava non esserci nessuno *forse Logan è andato a portare Lottie a fare una passeggiata e Noah non era ancora rientrato * cominciai a pensare a delle possibili evenienze mentre mi sedevo sulla scalinata davanti casa aspettando invano che qualcuno arrivasse ad aprirmi. 



                                                                                                                                                                          Niki💣

Don't Forget MeTahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon