~Capitolo 23~

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Sto di nuovo sognando quell'incubo, la donna misteriosa non c'è più! È da un po' che non compare. Sono in una macchina gli interni sono grigi. Tristi. Ma l'atmosfera è tutt'altro che infelice! tutti stanno ridendo al volante non riesco a vedere bene chi ci sia, qualcuno mi prende la mano destra, io lo guardo è un bambino forse di un anno in più di me mi sorride è la cosa più carina che io abbia mai visto vorrei che il tempo si congelasse... ma si sa, le cose più belle non durano in eterno. Infatti pochi secondi dopo c'è lo schianto. E poi, il mio miglior amico. Il buio.
Mi svegliai di soprassalto, avevo il respiro affannato dovetti impiegare un po' di tempo prima di riprendere il mio respiro regolare. Mi sfregai gli occhi e notai che erano bagnati, anche le guance lo erano. Avevo pianto?. Non capii subito anche perché come ogni adolescente al mattino si è parecchio rintronati, ma poi mi venne in mente il sorriso di quel bambino, era così felice, e lo schianto gli avrà portato via tutto... Ricominciai a singhiozzare, anche se era solo un sogno mi sembrava tutto così vero. Ho pure sentito il calore che  mi trasmetteva la manina calda di quel bambino. Sembravo deficiente a piangere per un sogno, probabilmente lo pensò anche quel qualcuno che passava per il corridoio e bussò alla porta << Emily stai bene? >> era, Logan(?). Non ne ero sicura al cento per cento stavo ancora pensando al sogno, ma nel mentre andai ad aprire, senza nemmeno rendermi minimamente presentabile. Lui mi squadrò per un po' poi abbassò lo sguardo, sembrava quasi afflitto(?) e se ne andò nella sua camera. Non ci diedi molto peso e andai verso il bagno. Mi specchiai e sussultai per le condizioni in cui ero * stupida mongola come hai potuto aprire la porta a Logan in quelle condizioni? Cosa penserà di te? * eh figuriamoci se la mia adorabile coscienza non commentava la situazione.
Sinceramente non mi importò di quello che pensava Logan, al mattino tutti hanno un aspetto orrendo(tranne lui ovviamente) e poi non volevo di certo fare colpo su di lui, il solo pensarci mi fece venir voglia di piangere. Dal ridere.

×Pomeriggio ×

Nel pomeriggio rimasi sola soletta a casa, ma era una cosa che ormai non mi faceva né cado né freddo. Era piuttosto piacevole leggere New moon stravaccata sul divano, - Edward: l'unica ragione per cui me ne sono andato è perché ero convinto di poterti proteggere. Volevo che  tu avessi l'opportunità di vivere una vita normale e felice da essere umano.
Bella: è stato così facile per te andartene
Edward : lasciarti è stata la cosa più difficile che io abbia mai fatto in cento anni. E ti giuro io non voglio mai più deluderti scusami.
* Chissà se anch'io sarò in grado di aspettare così tanto tempo  prima di incontrare  la persona giusta per me (?) *
Riflettei con occhi sognanti su quanto avevo appena letto, finché il suono di una notifica del mio telefono non spazzò via tutto. Mi alzai controvoglia ed andai in camera mia. Era un messaggio da parte di Noah, lo lessi e risposi poi mi stiracchiai
e dopo aver realizzato che non avevo più voglia di leggere, decisi di uscire a fare una passeggiata sulla spiaggia. Anche se c'era il sole tirava tantissimo vento perciò mi misi una maglietta a maniche corte della Levi' s ed una felpa grigia, un paio di jeans a vita alta con una cintura nera ed infine ma non meno importanti le All Stars nere alte. Ovviamente non può mancare il mio zaino con tanto di cuffiette, polaroid e portafoglio. Guardai l'orario, erano le 17.00 mi misi le cuffiette, feci partire⏩ Parents di Yungblud ed uscii di casa.
Presi solo un autobus e stranamente non mi persi prima di arrivare sul lungo mare, c'erano tantissime persone sulla spiaggia ma anche in mare!?
Dopo aver chiesto ad una coppia di anziani riuscii a trovare le scale per scendere alla spiaggia, la sensazione del bagnasciuga sotto i piedi fu stupenda, non l'avevo mai provata. Non seppi il motivo esatto ma cominciai correre, con le scarpe in una mano e il telefono dall'altra, era così bello, non pensai a niente, era come se un grosso peso che avevo dentro di me si stesse allentando.

La mia corsa però finì quando mi scontrai accidentalmente con un ragazzo, << scusami, non ti avevo visto! >> balbettai, molto velocemente
<< ehi tutto bene?>> ci chiediamo contemporaneamente. <<  hey, si tutto apposto, e tu?
Ah comunque sono Andy  piacere>> mi disse lui, tendendo la mano, io non seppi proprio che  fare perciò abbozzai  un sorriso imbarazzato e dissi << Emily >> e gli strinsi la mano. Aveva la mano calda, al contrario della mia che era gelida. Notai subito dopo che aveva al collo una macchina fotografica e gli chiesi << ti piace la fotografia? >>, lui  guardò la macchina fotografica, poi mi sorrise << si, molto. Questa me l'ha regalata mia madre prima beh... Di... morire. Ora la porto sempre con me... E a te piace? >> ero rimasta ad osservarlo incantata aveva un T-shirt nera aderente che gli fasciava i muscoli perfettamente ed un paio di jeans chiari arrotolati sulle caviglie  , i capelli neri come la pece  erano tirati indietro da una piccola coda,
infatti ci misi un po' a rispondergli. << Si mi piace tantissimo, anche io la porto sempre con me però non è una Canon è una Polaroid, aspe ora la prendo... >> la tirai fuori dallo zaino e gliela mostrai.
All'inizio mi sentii un po' a disagio a parlare con lui ma per fortuna parlammo  solo di fotografia e delle nostre passioni. Verso le sette ci mettemmo su uno scoglio e facemmo diverse foto al tramonto le più belle ovviamente furono le sue. Stavamo ancora camminando sulla spiaggia quando presi il telefono per guardare l'ora e mi accorsi che erano quasi le otto, non credevo di aver fatto così tanto tardi << oddio, è tardissimo devo proprio andare >> anche lui fu sorpreso della quantità di tempo che era passato << si hai ragione, beh ci vediamo in giro okay? >> mi disse lui. Io gli sorrisi e annuii prima di correre come una pazza verso la scala più vicina.

Don't Forget MeWhere stories live. Discover now