~Capitolo 63~

159 8 0
                                    

Le mie gambe si trasformarono in gelatina e qualcosa dentro di me si ruppe, " prima dell'inizio della scuola ti riporteremo lì" queste furono state le ultime parole di Stephan che continuavano a rimbombarmi nella testa mentre correvo al piano di sopra e mentre cominciai a piangere silenziosamente sul mio letto. Non rimasi sola a lungo benché dopo che Alex si fu liberato da nonna Rose venne da me in camera, si sedette vicino alle mie gambe ed allungò una sua mano verso le mie chiuse a pugno vicino allo stomaco, <<troveremo una soluzione >> << no invece, anche se cambiassero idea non credo che sarei in grado di vivere in una famiglia del genere, non so davvero come abbia fatto Logan a non scappare anni prima >> <<Ci ha pensato, qualche volta ma è una storia un po' lunga te ne parlerà quando si sentirà pronto >> annuii debolmente << vuoi che lo vada a chiamare? Così parlate... >> cominciò a farmi i grattini sulla testa, << non so se sono nelle condizioni per parlare, ma va bene >> la mia voce era un sussurro. 

Appena chiuse la porta e venne verso di me, mi misi seduta e con dei fazzolettini mi asciugai le lacrime e soffiai il naso, si sedette con la schiena contro il muro ed io feci lo stesso intrecciai le nostre mani e presi ad osservarle << questo è in assoluto... Il peggior natale della mia vita >> in risposta strinse la mia mano e aggiunse << non proprio il peggiore dai >> voltò la testa verso di me ed io gli accennai un piccolo sorriso tra le lacrime per poi schioccargli un bacio sulla guancia, <<mi dispiace se ne ho parlato prima con Alex che con te, ma data la sua reazione ho pesato che la tua sarebbe stata anche peggio perciò ho preferito non dirti nulla finché non avessi risolto le cose a modo mio...- cominciai ad a osservare il soffitto per ricacciare indietro le lacrime e poter iniziare- È cominciato tutto quando tu hai scoperto da me che Noah sapeva degli incontri o meglio quando mi hai chiesto di andare a prendere il borsone in camera tua.

 È come se Noah sapesse che tu lo avresti preso quel giorno stesso e quindi si fece trovare a casa prima che tornassi io. Lo so che probabilmente vi stavate lamentando in macchina sulla mia lentezza  nel prendere un borsone, ma quello che non sapevate era che Noah in quel momento mi stava bloccando i polsi con parte della forza che aveva in corpo, facendomi venire un attacco di panico e lasciare sui mie polsi delle striature rosse bianche per ore. 

Dopo avervi portato il borsone come già sai andai in camera tua, non perché la tua porta era l'unica che si poteva chiudere a chiave ma perché sapevo che non ci sarebbe entrato una seconda volta e anche perché inconsciamente volevo che fossi lì con me. Mi dispiace di aver pensato che volessi stritolarmi i polsi anche tu ma dopo la scioccante rivelazione della vera natura di Noah, per un momento  ho pensato che anche tu volessi riservarmi delle sorprese. 

Così andai in camera mia e rimasi sul davanzale interno della finestra finché non entrò Noah facendomi perdere 10 anni di vita e minacciandomi. La stretta di polsi non tardò ad arrivare, ma questa volta non urlai non sarebbe servito a  nulla, magari tu stavi dormendo o ascoltando della musica con gli auricolari. >>

 << se avessi urlato di avrei sentita, dato che stavo solo dormendo vicino al cuscino che avevi sporcato di trucco >> in risposta gli strinsi la mano intrecciata alla mia ed appoggiai la testa sulla sua spalla. <<il ricatto prevedeva che mi fossi allontanata da te e da Alex in modo da potermi avvicinare a lui, e se avessi eseguito tutto alla lettera lui non avrebbe rivelato come ha appena fatto a Cate e Stephan, che una sera sono venuta a veder un tuo incontro in quel bar nel Bronx... Probabilmente avrei dovuto ascoltarti. Ma non me ne pento. >> <<Nei hai parlato ad  Alex di tua spontanea volontà? >> << no assolutamente... Ma ha incominciato a farmi tante domande e alla fine ho dovuto convincerlo a non fiondarsi da te a raccontarti tutto e a fargli organizzare un pestaggio in piena regola contro di lui... È stata la sera in cui siamo arrivati, io ero in bagno a sciacquarmi i polsi rossi e lui quando mi vide in quello stato cominciò a farmi una raffica di domande che mi portò a cedere ed a raccontargli tutto, e poi tu ci hai sorpresi >>  terminai il discorso e sorrisi all'ultima frase. 

Rimanemmo per un po' in silenzio, l'unica cosa udibile erano i nostri respiri ed i batttiti del cuore, la stanza cominciò ad oscurarsi, con la mano libera mi tolsi gli stivali a mezza coscia e li cacciai sotto il letto per poi sdraiarmi con i piedi sul cuscino e la testa sulle sue gambe. <<Logan? >> <<dimmi>> << sei arrabbiato? >>, fece un sospiro più lungo e cacciò la mano libra tra i miei capelli, massaggiandomi la cute <<no non sono arrabbiato, o meglio si lo sono e tanto ma non con te... >> prima che me ne accorgessi lasciai andare un pensiero che mi attanagliava lo stomaco da quando avevo messo piede in cucina << ho paura... >>. 

Smise di accarezzarmi la cute e sciolse le nostre mani per poi tirarmi su di peso e farmi stendere per il lungo sul letto, si stese anche lui vicino a me e mi mise un braccio sotto la testa ed uno sulla schiena, mi avvicinai a lui facendo scontrare i nostri nasi ed incrociare i nostri sguardi ma poi interruppi il contatto visivo per chiudere gli occhi e mordicchiarmi il labbro inferiore per non scoppiare a piangere ancora. Non so che intenzioni avesse ma fece scontrare di nuovo i nostri nasi anche se mi sembrò più vicino rispetto a prima finché la porta si spalancò facendoci staccare all'istante e metterci seduti. 

Alla porta c'era nonna Rose con un piattino di biscotti in mano, Logan se ne andò quasi subito ed io rimasi con la nonna per spiegarle cosa era successo. È stata molto comprensiva e mi promise che avrebbe sistemato la situazione parlando con Cate per farle ritornare la ragione. 

La cena fu abbastanza silenziosa se non per qualche rottura del silenzio da parte di Line, non mangiai quasi nulla e subito dopo aver sparecchiato con Alex e Connor  ritornai nella mia camera per sentire Brooke e Marcuss: chiesi a Brooke come stava passando il natale e mi disse che era andata a Londra per festeggiare con suo fratello maggiore e la sua famiglia paterna, mi mandò anche qualche foto di lei vicina al Big Bang e in giro per Londra. Marcuss invece era andato a Liverpool nella mega villa dei suoi nonni e altri parenti. *Almeno loro stavano passando un buon Natale * mi dissi mentre spegnevo il telefono e lo appoggiavo sul comodino. 

Presi il mio pigiama ed il beauty case per poi andare in bagno, incontrai Alex che dalla fretta con cui stava correndo per poco non cadeva a terra di faccia <<Emily... - prese fiato- nonna Rose... Ha... Ha... Parlato con Cate.... E ha capito di esser stata frettolosa... Ciò vuol dire che rimarrai>> sembra cosi felice,aveva un ampio sorriso sembrava quasi un bambino a cui è stato comprato il secchiello di caramelle gommose assortite. <<Yeeee!!!>> dissi sbandierando il beauty case e sfoggiando un sorriso non tanto convinto, <<non sei felice? >> << cosa hanno detto riguardo Noah? >> mi guardò sconfitto e scosse la testa, *come non detto eh* <<vado a ringraziare nonna Rose >> gli sorrisi debolmente e scesi le scale. 

In soggiorno regnava un mortorio: i signori  Clarke erano abbracciati su uno dei tre divani mentre guardavano la legna ardere nel caminetto, la nonna invece era su una sedia a dondolo rossa che canticchiava una melodia dolce e che giurerei di aver già sentito da qualche altra parte, Noah era seduto su uno dei divani che stava smanettando con il telefono e coloro che dovevano essere i miei genitori erano seduti intorno al tavolo da pranzo con la testa fra le mani. 

<<Prima che inizi a rompere, mi hanno già dato una punizione >> disse Noah con lo sguardo sempre puntato sul telefono, a quel punto nonna Rose si accorse di me e mi sorrise amorevolmente per poi alzarsi e venirmi incontro. 


                                                                                                                                                              Niki 💣




Don't Forget MeWhere stories live. Discover now