Cap. 47 - Ucraina

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Arrivammo a Kiev giusto per l'ora di pranzo.

Arrivammo in appartamento, poco distante dall'aeroporto, anche questo con una cucina attrezzata come nella casa in svizzera.

"Allora che si fa per pranzo?" chiese Micky sfregandosi le mani.

"Non sapete cosa darei per una pizza decente" sospirò France

Era vero: da quando avevamo lasciato l'Italia i nostri pasti la maggior parte delle volte erano o piatti locali o Street-food preso velocemente a qualche bancarella, la maggior parte delle volte dei panini.

"Beh potremmo farla" proposi

Si voltarono tutti a fissarmi

"Dici sul serio?" chiese France

"Si certo. Avanti" lo spinsi verso il tavolo in cucina.

Lore posizionò una telecamera su un treppiede, e cominciammo a registrare.

"Bene allora.." cominciai

"Ah non fai una intro del tipo "benvenuti in cucina con cri" o qualcosa del genere?" s'intromise Bise

Io risi. "Siete voi gli youtuber io voglio solo ridere guardandovi tentare di fare una pizza"

"Neanche fare.. tentare" sottolineò divertita Mere

"Allora. Davanti a ognuno di voi avete 150 g farina e un bicchiere d'acqua che andrà aggiunto pian piano. Probabilmente non lo useremo tutto ma dipende dagli impasti" spiegai

"Quindi cosa facciamo?" chiese Jack guardandomi

"Beh.. prendi l'acqua.. e la mischi alla farina. Vuoi che ti faccio un disegno?" gli risposi guardandolo con aria di sfida

"Ah vabbè ma allora è facile" disse Matt, rovesciando più di metà del bicchiere d'acqua sul suo cumulo di farina.

Inutile dire che nel giro di qualche minuto c'era farina che volava dappertutto e l'acqua che scorreva su tutta la superficie del tavolo.

Kim ed Io finimmo per prime: il mio impasto era più grande di quello degli altri.. avevo il sesto senso che di pizza ne sarebbe uscita ben poca.

Naomi urlò a Kim di aiutarla, e lei si avvicinò ridendo raccogliendo la sua farina.

"Cosa stai lì senza fare niente dammi una mano!" mi urlò Bise, alla mia sinistra, con l'acqua che cercava di evadere dal suo vulcano di farina.

"Si ma se non lavori l'impasto come vuoi che si amalgami!" gli urlai di rimando, gettando sopra i rivoli d'acqua la farina e cominciando a impastare.

"Mi sa che ho spagliato qualcosa.." disse piano Lore, pulendosi il naso con il dorso della mano.

Io risi: aveva la maglia e la faccia ricoperti di farina, il bicchiere ancora quasi del tutto pieno.

"Ma cosa ridi te" mi disse lui, lanciandomi una manciata di farina.

Di rimando ne presi un pugno dal sacchetto e gliela lanciai in testa.

Qualche minuto dopo, con qualche sacchetto di farina in meno, avevamo imbiancato la cucina, e di impasti se n'erano salvati la metà.

Tentai di salvare il salvabile, usando la farina che raccoglievo dal tavolo, unendo un impasto decisamente troppo acquoso con quelli troppo secchi.

Unimmo olio, sale e lievito, li stendemmo sulla teglia e infornammo.

Ormai era primo pomeriggio, quando finalmente ci mettemmo a tavola per mangiare.

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