Cap. 30 - Londra (pt.5)

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Mi svegliai, ancora confusa dai vaghi ricordi del sogno di quella notte.

Guardai l'ora: le 6.

E certo, essendo andata a dormire così presto era normale che mi svegliassi per quell'ora.

Presi un libro e uscii: nell'albergo a parte qualche receptionist e qualche cameriere non c'era anima viva.

Mi sedetti nella sala del ristorante: era un buffet, quindi mi ero versata una tazza di acqua calda e ci intingevo distrattamente una bustina di the.

Aprii il libro di biochimica: non potevo ignorare lo studio, questo viaggio non doveva dimenticarmi che tornata mi aspettavano una decina di esami da dare entro febbraio.

Dopo una mezzoretta arrivò un cameriere per iniziare ad allestire il buffet, che mi chiese gentilmente se volessi del caffè.

Io annuii, sorridendo, mentre mi porgeva una tazzina e il porta-zucchero.

Passai un'ora così, con i camerieri che mi giravano intorno portando cibi e bevande, piatti e posate, tazze e tovaglioli, posizionandoli sulla tavolata, mentre leggevo ed evidenziavo pagine e pagine su enzimi e proteine.

"Buongiorno" disse qualcuno alle mie spalle.

Mi voltai per rispondere, in Italiano, alla bionda che si stava stiracchiando entrando.

"Sono passata nella tua stanza per vedere come stessi ma non c'eri"

"Gli esami non mi aspetteranno solo perché ho scelto di saltare una sessione" le sorrisi, e lei rise di rimando-

Pian piano stavano cominciando ad arrivare anche gli altri.

"Guarda questa che finge di studiare per fare colazione senza di noi" scherzò Bise entrando.

"Guarda che vi ho aspettati. Il cameriere mi ha vista qui asociale e mi ha dato un caffè con cui mi sono ustionata tanto era caldo" commentai fingendomi offesa.

Arrivati tutti, chiusi il libro e ci avvicinammo al buffet.

"Non avrai esagerato con il pane con le gocce di cioccolato?" mi canzonò Giacomo sedendosi di fronte a me

"Ehi io non sono una modella, posso godermi il cioccolato" gli risposi divertita addentando un panetto

"Io lo sono e ne mangio lo stesso" commentò Mere, sedendosi accanto a me e rubandomi un panetto dal piatto

La colazione proseguì così, tranquilla, con qualche battuta, finchè non squillò il telefono, a tutti, contemporaneamente.

"E' Sara" lesse Kim, prima degli altri "ci comunica che partiremo sta sera, e che per cominciare con calma possiamo prenderci la giornata libera" continua a leggere il messaggio.

"Ci ricorda di filmare qualunque cosa decidiamo di fare " prosegue "e ci comunica che se qualcuno di noi volesse, tra un'ora circa una troupe è disponibile per seguirci agli Harry Potter studio" conclude

Io quasi mi soffoco. "Stai scherzando vero?!" spalanco gli occhi guardandola

Bise ride "Potteriana?"

"Stai scherzando?! Una delle ragioni per cui volevo venire a Londra era per visitare quegli studi" esclamai entusiasta

"Allora qualcun altro viene?" dissi bevendo il mio latte macchiato tutto d'un fiato, fissando ciascuno negli occhi, uno per uno

Bise di risposta alzò con un dito il ciondolo che teneva appeso al collo, con il simbolo dei doni della morte "Certo che vengo bimba"

"Io ci sono già andato ma ci torno volentieri" commentò Lore

"Io non sono una fan sfegatata, ma sono curiosa quindi ci sto" mi rispose Mere

Gli altri preferirono andare a fare un po' di Shopping, quindi il gruppo si divise.


Avevamo 7 ore di tempo.

Prendemmo il bus dal centro di Londra e presto arrivammo allo studio: entrammo subito in quello che sembrava un negozietto pieno di oggetti e cibi che si trovavano nel film, come le scope volanti, delle cioccorane, le caramelle tutti i gusti+1 e delle pozioni Polisucco.

Inutile dire che avrei passato tutto il giorno lì dentro, e Bise ha dovuto trascinarmi fuori quasi di forza.

Proseguimmo la nostra passeggiata dietro le quinte dei film, camminando tra i set, Diagon Alley , lo studio di silente, fino agli espositori con i costumi e i materiali di scena.

 Lore e Mere continuavano a vloggare, quindi mi limitai a fare foto: riempii la galleria di foto all'ufficio di Albus Silente, o la grandissima sala da pranzo dal soffitto incantato, dei vari negozi di Diagon Alley, tra le streghe i maghi, il negozio di bacchette magiche di Olivander, il Paiolo Magico e il Serraglio Stregato, fino al Binario 9 e ¾ e l'Hogwarts Express

A turno, ci mettemmo in posa per una foto ricordo con un bagaglio prima di scomparire dentro al famoso muro per arrivare alle carrozze.

Sembravo una bambina a Natale

Ogni tanto finivo nei vlog e qualcuno commentava "la cri è impazzita" e io rispondevo "noooo guarda cosa c'è là!"

Avevo consentito a malincuore di fermarci a fare una pausa nel bar a fianco al ponte di Hogwarts, quello che Neville aveva fatto esplodere nell'ultimo capitolo della saga.

I ragazzi erano andati a prendere da bere, mentre Meredith ed io avevamo occupato un tavolo.

"Allora.. come va' con Lore?" mi chiese lei.

Alzai lo sguardo che stavo guardando sul telefono

"In che senso?" le chiesi, confusa

"Beh.. si nota che tra voi c'è qualcosa. Insomma.. lui aveva già visitato questo posto, eppure appena hai chiesto se qualcuno ti accompagnava ha subito acconsentito. E poi non mi hai mai raccontato com'è andata la settimana di convivenza a Milano.." mi disse appoggiando il mento su una mano, guardandomi maliziosa

"Tu leggi troppi romanzi rosa" scossi la testa

"Però stai arrossendo" commentò le divertita

"E' che.. si insomma non amo parlare di queste cose" mi sistemai i capelli imbarazzata "Lore è.. una persona buona, mi ha aiutato tanto, ma insomma.. è come me, raramente dice quello che pensa, però proprio per questo sa rispettare i silenzi, ed è una cosa che ho apprezzato un sacco" dissi tutto d'un fiato, quasi più a me stessa che alla bionda che avevo di fronte

"Diciamo che.. ci sono tante cose che apprezzo di lui. E' una persona tanto comprensiva, sembra sempre capire se c'è qualcosa che non va', anche se spesso vorrebbe fare qualcosa ma non sa neanche lui quanto può spingersi" sorrisi debolmente

"In che senso?" mi incoraggiò lei a continuare

"Ecco.. non lo so" scossi la testa, senza trovare le parole

"Da come la vedo io, tu sei una persona chiusa, che non sa mai come comportarsi, ma vedo anche che quando Francesco ti mette un braccio intorno alle spalle, o Bise ti spintona o ti abbraccia, o anche quando l'altro giorno Giacomo ti ha preso in braccio non ti ritrai e sembra che non ti dia fastidio. Sembra quasi che tu abbia bisogno di un contatto, ma che non sai mai quanto spingerti.

E dal mio punto di vista Lore ha una personalità molto simile: a volte lo vedo guardarti, come se volesse avvicinarsi e non lo so dire o fare qualcosa, ma poi decide di rinunciare.

E poi ci sono le volte come in aereo che ti si siede a fianco e lascia che tu dorma sulla sua spalla.

Il che dimostra che neanche a lui dà fastidio, ma semplicemente non sa neanche lui come tu potresti reagire"

Annuii. Aveva centrato in pieno il discorso.

Prima che potessi commentare in un qualsiasi modo, arrivarono i ragazzi portandoci le nostre burrobirre.

Io sorrisi: dopotutto, era una bella giornata.



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