Cap. 39 - Svizzera (pt.2)

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Lorenzo's Point of View

Era ormai notte: dopo cena ci eravamo fermati a chiacchierare seduti intorno al tavolo, cambiandoci battute e scherzando tranquillamente.

In una settimana avevamo formato un gruppo unito, ormai condividevamo tutto, dalle ore stancanti del viaggio, ai pasti, ai letti fino ai vari pensieri.

Presto però, la stanchezza si era fatta sentire e avevamo optato per andare a letto "presto".

Ero in stanza con Bise, per quella notte.

Ero appena uscito dalla doccia, lui mi aveva preceduto e se ne stava disteso a letto mentre guardava il telefono.

Mi infilai nel letto e spensi la luce.

Rimasi qualche minuti a fissare il soffitto, aspettando di prendere sonno.

"Lore posso chiederti una cosa?"

Dal buio alla mia destra, la voce di Bise mi richiamò tra gli svegli.

"Spara" gli risposi, tentando di rimanere sveglio.

"Cosa c'è tra te e Cristina?"

Era stato diretto, non ci aveva girato intorno. Cosa che mi fece svegliare del tutto.

"In che senso?" gli chiesi.

"Vi cercate con lo sguardo, e.. non lo so, con te è strana" disse lui

Strana? "In che senso?" ripetei

"Non so spiegarlo. Insomma c'è del tenero tra voi?" tagliò corto lui

"Ma no. Cioè non è mai successo niente tra noi. E non penso a lei in quel modo.." gli risposi, quasi a disagio

"Perché questa domanda?" gli chiesi

"Curiosità" disse lui sbrigativo

"E tu come mai sei così protettivo nei suoi confronti?" gli domandai

"Non c'è un vero motivo" sospirò "Dal pomeriggio in cui siamo usciti per bere un caffè mi è sembrata una persona che aveva bisogno di qualcuno. E' una che sa ascoltare ma che ha anche tanto da dire. Ogni volta che la guardo riesce a farmi sorridere. Viene spontaneo. E' una persona innocente e mi viene istintivo proteggere questo lato di lei" pensò ad alta voce

"Già.. " mormorai. Ricordavo ancora la volta in cui a Milano era scoppiata a piangere per aver perso un paziente. Aveva passato la serata a ridere, ma appena eravamo rimasti soli..

"Con te sembra che si senta a suo agio" stava continuando lui, distogliendomi dai miei pensieri

"Forse perché abbiamo vissuto insieme per una settimana. Quando convivi con una persona noti tutte quei dettagli che diventano un'abitudine.." riflettei ad alta voce

Lui non rispose, rimanendo in silenzio per qualche minuto.

"Non farla star male" disse infine, come per voler chiudere la conversazione.

"Non ne ho la minima intenzione" risposi, istintivamente.

Sentii il rumore delle coperte, per indicare che si era voltato dall'altra parte per dormire.

Era stata una conversazione strana..

Cosa voleva insinuare?

Davvero aveva visto qualcosa di strano tra di noi? Non me n'ero accorto.

Mi sembrava di comportarmi normalmente.

Ma forse.. forse, senza accorgermene, era entrata nella mia vita, cominciando a farne parte..

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