Cap. 17 - Break Time

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Salii in macchina con Bise e mi portò in un bar non troppo distante. Per tutto il viaggio si lamentò di come Matt lo avesse lasciato fuori senza chiavi e io continuavo a ridere.

"Allora come ti sembra Milano?" mi chiese non appena ci sedemmo

"Bella, mi piace. Dove vivo non è neanche lontanamente simile. Treviso è.. più piccola e tranquilla ecco. Ma non mi dispiace il clima qui" risposi sistemandomi i capelli.

"Non sei abituata a viaggiare eh?" mi chiese

"Eh.. mica tanto. Diciamo che non viviamo nel lusso e i viaggi sono sempre state cose superflue. La maggior parte delle volte viaggiavo grazie alle gite scolastiche. E ora mi trovo qui grazie alle mance da baby-sitter e il lavoro da cameriera che facevo al liceo" sorrisi timidamente.

Lui sorrise. "Scusa non riesco a non pensare che sei ancora una bimba"

"Ehi!" spalancai gli occhi "guarda che abbiamo solo quanti.. quattro anni di differenza?"

"Cinque" mi corresse lui sorridendo

"Ah beh allora" risi io, e lui con me.

"Beh tra il cambiare città, viaggiare, farsi i propri soldi e tutto ce ne sono di esperienze che devi ancora fare"

"Si beh.. diciamo che non sono una di quelle che dipendono totalmente dai propri genitori, ne una di quelle a cui è sempre andato tutto bene, quindi posso dire che di esperienze ne ho già avute. Questo.. beh è tutto nuovo per me. E sinceramente sono felice di non essere da sola"

"Si ho visto il feeling con Francesco" mi prese in giro lui

"Ma che cosaa" risposi io imbarazzata "Allora diciamo che è la prima persona che ho conosciuto, ci siamo sentiti la settimana prima di partire e quindi è ovvio che ci sia quella complicità in più che con voi devo ancora trovare"

"Che hai trovato con Meredith" mi fece notare

"Si beh, lei è quella che mi capisce di più. Siamo entrambe universitarie in ambito sanitario che da un giorno all'altro sono state catapultate da sessioni d'esame ai riflettori. Oddio, lei un po' meno visto che ha già lavorato come modella, io invece sono ancora nuova in questo "mondo" e mi fa ancora tutto strano" nel frattempo i nostri ordini erano arrivati e stavo mettendo la seconda bustina di zucchero nel mio cappuccino.

"Ti piace lo zucchero eh" rise lui

"Eh non mi piace il gusto del caffè. Troppo forte " mi giustificai

"Come dicevo, una bimba" mi prese in giro lui

"Ehiii smettila di chiamarmi così" risi io fingendomi offesa.

"Ma facendo la fotografa non hai mai pensato di trasferirti qui a Milano?" mi chiese bevendo il suo caffè.

"In realtà si. Ho anche fatto domanda in un'accademia di fotografia per una borsa di studio, sono arrivata tra i primi 200 ma non sono riuscita a vincerla, e senza la borsa di studio era davvero troppo costosa quindi ci ho rinunciato"

"Beh ma adesso questo programma ti darà molta visibilità, potresti trasferirti e cominciare a lavorare. Poi mi pare di aver capito che farai molte esperienze in questo campo quindi dubito che avrai problemi a trovare qualcuno che voglia assumerti" pensò lui ad alta voce

"Si beh, ormai ho cominciato infermieristica, non posso mollare tutto a caso. La fotografia mi piace si, ma stare in ospedale mi fa sentire utile"

"Ti piace salvare vite insomma" mi sorrise lui. Io risposi al sorriso: era esattamente così.

"Beh ci sono ospedali anche qui, potresti conciliare le due cose" insistette

"Beh non corriamo troppo" sorrisi "prima finiamo il programma, poi si vedrà. Anche perché so che ottenere il trasferimento non è facile"

"Mi pare un buon ragionamento. Però secondo me non dovresti frenarti. Se ti piace e sei brava in una cosa, e lo sei se no non saresti qui, dovresti crederci fino in fondo. Anche perché se non provi non saprai mai se sarebbe andata oppure no"

Era bello sentirlo parlare così. Praticamente non ci conoscevamo eppure credeva in me già più di quanto io credessi in me stessa.

Era un ragazzo spontaneo, gli veniva naturale fare la battuta per strada o fare lo scemo, però al contempo era una persona gentile e comprensivo.

Rimanemmo a chiacchierare ancora per qualche minuto, finchè Matt non lo chiamò per digli che stava tornando, e mi riaccompagnò a casa.

Europe TripWhere stories live. Discover now