Cap. 15 - Cinque minuti di festa da ballo

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Lorenzo's point of view

Era ormai mercoledì, la convivenza stava andando bene.

In mattinata dovevo uscire, quindi la sera prima avevo lasciato a Cristina le chiavi del mio appartamento.

Mi aveva scritto una ventina di minuti prima dicendomi che infatti era già arrivata.

Quando bussai mi aprì sorridendo: c'era qualcosa di strano.

"Stanca?" le chiesi. Lei annuì: nel giro di 24 ore ne aveva passate 16 in ospedale, era prevedibile che fosse stanca.

Appena entrai sentii subito l'odore del mio bagnoschiuma: probabilmente si era fatta una doccia a fine turno. Faceva ancora strano pensare che una ragazza, che non era la mia ragazza, si facesse la doccia nella mia doccia e avesse addosso il mio profumo.

Tolsi la giacca e mi avvicinai ai fornelli. Stava preparando carne, uova e formaggio fuso. Sembrava davvero buono.

Non potevo lamentarmi, il lato positivo della convivenza era che stavo mangiando davvero bene. Non le piaceva vantarsi, ma era davvero brava, e trovava a ogni pasto qualcosa da fare di diverso.

Mangiammo in fretta, sia per l'ora tarda che aveva portato a entrambi molta fame, sia perché avevamo meno di un'ora per presentarci al servizio fotografico di lancio per la serie.

Per tutto il tragitto sembrava distante, ma preferii non fare domande.

Quando arrivammo Meredith era seduta in disparte con una bottiglia d'acqua in mano e Cristina subito le si avvicinò.

"Come mai quell'aria afflitta?" le chiese.

"Lascia stare.. ho dovuto fare riabilitazione a un ragazzo che ha perso una gamba per un incidente in moto e voleva lasciarsi morire. E come dargli torto? A meno di trent'anni pensi di avere tutta la vita davanti, e poi hai un'incidente e ti trovi con un moncone" sospirò lei continuando a guardare la bottiglia.

"Alzati" le ordinò Cristina.

Meredith la guardò male: cosa aveva in mente?

"Hai le casse?" chiese. E senza aspettare una risposta si mise a cercare nella sua borsa, recuperando le casse e attaccando il suo cellulare.

"Ma che cazz.." iniziò Meredith

"Andiamo, se hai visto Grey's anatomy sai che Meredith e Cristina hanno un modo per risolvere ogni cosa"

"No cri non sono dell'umore.."

"Ehi" sbloccò lei "io mi sono trovata per la prima volta a dover dire a un padre che suo figlio sta morendo. Quindi alza il culo e balla"

Le tese la mano e Meredith accennò un sorriso afferrandola. Appena premette play le casse fecero partire il remix di "Something Just Like This".

https://www.youtube.com/watch?v=d7C6W4kY-KQ

Ok, non avevo mai visto Grey's anatomy, ma ero più che sicuro che parlasse di dottori, e invece quelle due stavano ballando. O meglio, saltavano come pazze ridendo ogni due secondi.

A metà canzone Cristina fece un cenno anche alle altre ragazze, che si guardarono sorridendo per mezzo secondo prima di unirsi in quello strano ballo.

A fine canzone Cristina e Meredith allargarono le braccia senza fiato. Stavano ridendo, e beh, in confronto a com'erano quando eravamo arrivati era un bel cambiamento.

Sara attirò la nostra attenzione e ci avvicinammo per sentire cosa doveva dirci.

"Potevi anche dirmelo" sussurrai a Cristina mentre ci presentavano alcune persone.

"Che cosa?" sussurrò lei di risposta. Era più bassa di me, quindi standole alle spalle avevo praticamente la mia bocca all'altezza delle sue orecchie.

"Del tuo paziente"

Lei di risposta alzò le spalle. "In teoria non potrei parlarne, segreto professionale. E comunque non è niente, è una cosa mia, tu non centri.. e non avrebbe senso parlarne. Non ci sono modi per risolvere la cosa e avrei potuto rattristare anche te" si girò per rispondermi. Le era tornato lo sguardo triste.

"Cristina.. viviamo insieme. Devi poterti sentire libera di potermi dire se c'è qualcosa che non và" le appoggiai una mano sul braccio. Ebbi la sensazione che tendesse il muscolo, come se non si aspettasse quel contatto. La vedi deglutire, continuando a fissare Sara che continuava a parlare di qualcosa che ne io ne lei stavamo ascoltando.

"Cristina.." provai

"Smettila di chiamarmi così" mi rimproverò. "Chiamami Cri"

Per qualche secondo appoggiò la sua mano sulla mia e la accarezzò con il pollice. Poi si staccò, sorridendo impercettibilmente.

Sorrisi anch'io, e tolsi la mano.

Eravamo entrambi persone abbastanza chiuse, ma forse ci stavamo sciogliendo un po'.

--- NOTA DELL'AUTRICE ---

Ciao a tutti!

Oggi siamo 31 esimi nella categoria "narrativa generale"!

Non potete capire quanto io sia felice di passare dal 600 ai primi 50! Grazie a tutti!

Oggi pomeriggio sono via quindi eccovi qui il vostro capitolo mattutino ;P

Se vi va lasciate un commento!

A domani!

Europe TripWhere stories live. Discover now