Cap. 22 - Chat

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Era sabato, la settimana era quasi finita.

Il tirocinio almeno lo era.

Avremmo passato il weekend tranquilli, con la prospettiva di prepararci a quel viaggio faticoso.

Lorenzo stava registrando qualche video, io ero con le cuffiette a riordinare gli appunti di anatomia che sembravano interminabili, quando mi arrivò un messaggio.

G: Allora..oggi và meglio?

Sorrisi. Non riuscivamo proprio a stare un giorno senza sentirci.

C: Lore mi ha portato al Mc

Risposi. Poche parole, ma sapevo che avrebbe capito.

G: Bravo ragazzo. Mi ha ascoltato, e già il fatto che faccia quello che gli dico mi piace.

C: Gli ho raccontato la nostra storia.

G: Tutta tutta?

C: No.. solo in parte. Solo la parte bella.

G: .. capisco..

C: Che c'è?

G: Che vorresti raccontargliela

Sospirai: a volte mi chiedevo davvero come facesse a sapere ogni cosa senza che gliela dicessi

C: Si.. insomma.. mi ha salvato dal casino dell'albergo, mi ha sopportato per una settimana, e ieri quando ero giù è stato stradolce..

Non sapevo neanch'io cosa volevo dirle, stavo solo elencando cose

G: Cri.. sei una persona buona, ma ti fidi troppo velocemente delle persone. Se fosse per il tuo istinto racconteresti la tua vita anche a un passate incontrato alla fermata dell'autobus.

C: Si ma.. mi ha aiutato davvero tanto in questa settimana, pur conoscendoci così poco..

G: Appunto, praticamente non vi conoscete, non avere fretta

C: Gio.. vivremo insieme per più di un mese. Prima o poi di sicuro quelle cose verranno fuori.

G: Prima o poi. Non avere fretta. Quando sarà il momento, se vorrai, gliene parlerai.

C: Si.. davanti alle telecamere, sarò proprio a mio agio.

G: Cri.. è un argomento delicato. E lo sapevi prima di partire, ora la scelta è tua.

Non risposi subito. Aveva ragione d'altronde, come sempre. Riusciva sempre un po' a placare il mio istinto emotivo. Ero troppo impulsiva, mi lasciavo sempre trasportare e travolgere dalle emozioni del momento, e ogni tanto avevo bisogno della mia bionda che mi riportasse con i piedi per terra.

G: Con Bise come và?

Sorrisi. Era aggiornata su tutto.

C: Tutto ok. Anche se continua a chiamarmi bimba. Ci stavamo scrivendo prima,  gli ho detto che ogni tanto sono un po' a disagio per il fatto che non sono abituata a stare sotto i riflettori e mi ha risposto che ci penserà lui a farmi sentire meno a disagio possibile. Gli ho chiesto come mai mi avesse preso sotto la sua ala protettiva. Mi ha risposto che mi ritiene una persona innocente che ancora non è stata travolta dalla voglia di apparire e strafare che a volte prende quelli che entrano nel mondo dello spettacolo, e che mi vede un po' come una sorellina minore e vuole tenermi al sicuro.

G: Caroo ecco, lui mi sta simpatico.

Sorrisi. Già, con Bise andava tutto bene. A casa ero io la sorella maggiore, non avevo mai avuto una figura di riferimento più grande, e in più occasioni avrei voluto avere un fratello maggiore, e lui era la persona che più ci avvicinava.

C: Tu vai a studiare dottoressa, che perdi fin troppo tempo ad ascoltare gli sfoghi di questa ragazza qui.

G: Sissignora vado. Ti voglio bene cri.

C: Mi manchi gio

Le risposi io tristemente: mi piaceva sentirmi con lei, ma ogni volta che chiudevamo la conversazione sentivo sempre un po' nostalgia di casa.

Tornai alla mia anatomia. Come vi ho detto, quando studio con qualcuno rimango più concentrata. A casa quando ero da sola aprivo video su youtube, così mentre sistemavo gli appunti avevo una voce di sottofondo che mi teneva compagnia. Lo facevo spesso, e durante gli esami di maturità avevo scoperto che mi aiutava molto.

Non mi resi neanche conto che Lorenzo era uscito dalla sua camera per venire a prendere qualcosa da bere nel frigo.

 

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