Cap. 28 - Londra (pt.4)

25 2 2
                                    

Le porte si chiusero dietro di noi, e cominciammo a salire. Eravamo con un gruppetto di turisti tedeschi, quindi potevamo parlare tranquillamente italiano, senza che capissero nulla dei nostri discorsi.

"Mi dici che ti ha preso?"

Mi guardò: davvero non capiva?

"Mi spieghi perché oggi ti sei fissato con me? Non per dire ma fa molto stalker stupratore" continuai alzando un sopracciglio, incrociando le braccia sul petto.

Lui rise.

"Ma niente, semplicemente ancora non ho capito che tipo sei" rispose alzando le spalle

"Che tipo sono?" chiesi, senza capire

"Si.. sono uno che riesce abbastanza ad inquadrare le persone. Ma con te.. non lo so. Sei strana. E' come se non riuscissi a capirti davvero. Gli altri sono abbastanza trasparenti, c'è chi è più estroverso, chi più introverso ma che se ci parli in un certo modo riesce ad aprirsi, chi reagisce in un certo modo e chi devi evitare se vuoi comportarti in un certo modo" pensò ad alta voce

Io annuì: ero arrivata alla stessa conclusione.

"Ma tu.. tu sembri non essere in grado di fare niente, e invece sei in grado di fare grandi cose. Insomma.. alla conferenza sembravi quella più timida, e invece hai subito legato con tutti, Bise ti ha presa sotto la sua ala protettiva, France si fida di te, così come le ragazze, e ho visto come reagisce Lore quando è con te.. Sembravi quella piccola, indifesa, e invece sei una persona intelligente, che nota ogni dettaglio, che per ogni cosa, anche la più piccola e banale, riesce a sorprendersi e a.. non lo so.. farla diventare importante.

Conosco tante persone, che con un millesimo delle tue capacità sono molto più estroverse o montate di te. Potresti permetterti  di comportarti in un certo modo, e invece.. non lo so.. non lo fai" non sapeva neanche lui cosa dire. Si stava sistemando i capelli nervosamente.

Mi voltai, aggrappandomi alla barra di ferro. Non si poteva negare: Londra era fantastica, e di notte, illuminata, da quella prospettiva, ancora di più.

"Diciamo che.. sono cresciuta apprezzando le piccole cose. Non mi sentivo importante, quindi anche un gesto gentile mi sembrava una cosa enorme. Forse è per questo che quando ho scoperto la fotografia me ne sono innamorata, il fatto che anche un dettaglio potesse assumere un ruolo importante." sorrisi, ancora rivolta verso la vetrata.

"Sono cresciuta imparando ad ascoltare, non so se per il fatto che non riuscivo ad esprimermi, se per il fatto che non trovassi qualcuno che facesse lo stesso con me o se perché cercavo di diventare la persona che avrei voluto che qualcuno fosse per me, forse un po' tutte e tre le cose.

Quindi con France mi è stato facile cominciare a parlare, così come le ragazze. Possiamo parlare di tutto, anche di argomenti delicati, e so evitare parole o gesti che possono ferire, il che spesso è apprezzato.

Bise.. è successo per caso. Siamo usciti per caso, per prendere un caffè. E' una persona.. spontanea, per lui fare una battuta e mettere a suo agio le persone è una cosa naturale. Abbiamo parlato di tante cose, più o meno piacevoli.

A un certo punto gli ho chiesto se avesse fratelli, e mi ha riposto che, come me, era fratello maggiore, di due maschi, e mi ha chiesto se avessi mai pensato a come sarebbe stato avere un fratello maggiore" presi fiato: già parlare di quell'argomento con Bise era stato difficile, ora..

"Io lo avevo. Mia madre era già rimasta incinta, ma non è riuscita a portare a termine la gravidanza. Solo dopo tre anni è riuscita ad avere me, ma era terrorizzata per paura di perdere anche me.

Mio padre non aveva mai nascosto che avrebbe voluto un maschio: mi mandava a fare sport maschili, vestivo vestiti da maschio, mi tagliavano i capelli corti.. forse è per questo che non amo farmi toccare i capelli" scherzai

Europe TripDove le storie prendono vita. Scoprilo ora