Cap. 40 - Lancio nel vuoto

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Abbiamo una sorpresa

Si trattava di un'unica frase, arrivata a tutti sui cellulari, contemporaneamente, dai produttori.

Ci passò a prendere un furgoncino, uno di quei van a 12 posti.

"Sembra quasi una corriera" scherzò qualcuno.

Io sorrisi lievemente, appoggiata al finestrino.

Non amavo le sorprese, non quando sapevo di dovermi aspettare qualcosa.

Non fraintendetemi, amo i gesti spontanei, quelli che non ti aspetti.

Ma odiavo quando qualcuno mi diceva "ho una sorpresa per te, ma dovrai aspettare"

Odiavo aspettare insomma.

Odiavo non sapere.

Guardai fuori dal finestrino allontanarci dalla zona dov'era la casa, ma presto mi addormentai.

Non seppi quanto viaggiammo, persi la cognizione del tempo, finché non sentii il veicolo rallentare, fino a fermarsi, e solo allora riaprii gli occhi.

"Allora sei sveglia eh" mi spintonò Meredith al mio fianco.

Risposi con un sorriso stanco stiracchiandomi.

Scendemmo dal van, e davanti a noi si aprì un ponte sospeso nel vuoto.

(Niouc Bridge in Val d' Anniviers(Valais), Svizzera, 190 m)

Percorremmo un tratto a piedi, osservando il paesaggio verde intorno a noi: era incredibile, avevo chiuso gli occhi in città e li avevo riaperti su uno spettacolo del genere

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Percorremmo un tratto a piedi, osservando il paesaggio verde intorno a noi: era incredibile, avevo chiuso gli occhi in città e li avevo riaperti su uno spettacolo del genere.

Ma ancora non capivo cosa ci facessimo lì.

Trovammo Tobias, l'uomo che la produzione ci aveva affiancato per la permanenza in questo Paese. Lui sorrideva.

Il mio primo pensiero fu che dovessimo fare un servizio fotografico, ma mi sbagliavo di grosso.

"Bene ragazzi. Vi trovate in uno dei ponti più alti d'Europa. Sotto di voi ci sono 190 m di vuoto. Questo è anche uno dei pochi ponti attrezzati per il bungee jumping che permette di fare lanci contemporanei"

(NB. Me lo sono inventato)

Ci disse sorridendo.

E solo allora collegammo.

"Voi siete pazzi" commentò qualcuno. La voce proveniva da in mezzo al gruppo, ma era un po' un pensiero generale.

Il mio sguardo vagò verso il bordo del ponte, senza prestare attenzione a chi stesse parlando.

"Che cosa sto facendo" continuai a ripetermi nella mia testa, mentre mi stringevano le stringhe dell'imbragatura.

Qualcuno mi ripeteva che non ero obbligata se non volevo, qualcuno mi diceva di stare tranquilla, qualcuno mi rivolgeva un sorriso.

Ero circondata da operatori, volti sfuocati che mi passavano affianco, quando tutta la mia attenzione era rivolto a quei pochi centimetri che mi separavano dal vuoto.

A una decina di metri da me, Francesco si voltò e mi rivolse un sorriso. Lui sembrava entusiasta della cosa. Mi voltai, e notai un altro ragazzo che si stava facendo stringere l'imbragatura. Era di spalle, non tentai neanche di riconoscerlo.

Tornai a guardare davanti a me: stavo davvero per farlo?

Mi posizionai con gli alluci oltre il bordo del ponte: ecco, ci eravamo.

Chiusi gli occhi.

Mi si tesero tutti i nervi, tutti i muscoli, ogni tendine o articolazione.

In lontananza sentii qualcuno che urlò un "3..."

Ritornai a un giorno estivo, l'aria calda che mi accarezzava il viso, le gambe a penzoloni..

"...2..."

Aprii gli occhi: no. Non ero più lì. Era Inverno, eppure sentivo un calore che mi inondava il corpo.

"...1..."

Ero lì. In quel momento. E stavo per lanciarmi nel vuoto.

"Via!" urlò la voce

Presi fiato... e mi lanciai.


--- NOTA DELL'AUTRICE ---

Capitolo cortino, so che mi perdonerete.

Avete mai fatto bungee jumping? Cosa ne pensate di questi sport un po' estremi?

Voi lo fareste?

Sinceramente è una cosa che ho sempre voluto fare, chissà, vedremo..

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