Cap. 36 - Germania (pt.2)

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Navigatore impostato, ore di viaggio: 6.

In pratica avremmo passato l'intero pomeriggio in auto.

La stanchezza delle ore di viaggio si faceva sentire, come le ore di sonno accumulate.

Ci fermammo quasi subito per pranzare in un autogrill.

"Non per dire, ma mi manca la tua cucina" mi disse Lore in coda per il self-service

"Non me ne parlare.. mi manca stare ai fornelli" risposi prendendo un pezzo di pasticcio ricoperto dalla plastica.

Pranzammo.. e ripartimmo subito.

L'abbiocco non mancò.

Mi voltai dopo appena mezz'ora: nel sedile posteriore, Lore era appoggiato al finestrino, Matt pure, con Mere appoggiata alla sua spalla.

Sorrisi e scattai una foto: erano davvero carini, tutti addormentati.

"Se hai sonno puoi dormire anche tu eh" mi disse Bise

"Naa.. sono pur sempre la tua copilota no?" gli sorrisi.

Attaccammo la radio, bassa, per non svegliare gli altri.

Un tacito accordo che eravamo entrambi troppo stanchi per trovare qualcosa di cui parlare.

Lentamente, purtroppo, gli occhi iniziarono a farmisi pesanti, fino a crollare anch'io.

Mi svegliai solo quando l'auto sbandò.

"Valentino cazzo!" esclamai terrorizzata.

Lui mi guardò

"Se mi chiami per nome vuol dire che ho fatto qualcosa di grave" mi rispose scherzando, anche se la sua faccia esprimeva tutt'altro che divertimento.

"Accosta guido io" gli dissi slacciandomi la cintura

"Ma figurati mancano solo un paio d'ore.." provò lui

"Appunto, hai guidato più della metà del tempo. E poi io ho dormito sono più riposata di te"

"Guarda che hai dormito appena un'ora, non cambia molto" tentò di replicare

"Vuoi stare qui a discutere? Mi sono già tolta la cintura e non ho intenzione di rimettermela se non ho davanti un volante"

Lui scosse la testa, divertito. "Non hai intenzione di mollare vero?"

Risposi al suo sorriso. "Sei stanco, preferisco guidare un paio d'ore piuttosto che rischiare di farci del male"

Alla fine cedette, accostando.

Mi sedetti al posto del guidatore, per poi rimettermi in strada.

Avevo la patente da appena qualche mese, era la prima volta che guidavo un'auto non mia, e soprattutto per così tanto tempo.

Bise si addormentò dopo poco: doveva essere sfinito. Eppure, nonostante tutto, non aveva detto niente.

Guardai dallo specchietto retrovisore: gli altri continuavano a dormire, senza essersi resti conto di niente.

Sorrisi tra me e me: sarebbe stato un viaggio solitario.

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Arrivammo al Castello di Neuschwanstein dove ci stavano aspettando la troupe con pellicce e giacconi pesanti.

Arrivammo al Castello di Neuschwanstein dove ci stavano aspettando la troupe con pellicce e giacconi pesanti

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Scattammo qualche foto, che finì drammaticamente in una battaglia a palle di neve.

La troupe tedesca non sembrava entusiasta dei nostri cambi di programma, ma noi ci divertimmo lo stesso: la stanchezza dei giorni precedenti, le ore e ore di viaggio ci avevano messo voglia di muoverci, e correrci dietro lanciandoci cumuli di neve o buttarci a terra per ricoprirci del manto bianco sembrava un ottimo modo per sfogare le energie represse.

Nell'aria per un'ora buona risuonarono solo le nostre risate e le grida di gioia: eravamo ragazzi dai 19 ai 30 anni, eppure ci stavamo divertendo come bambini.

Continuammo finchè il sole non calò del tutto, e qualcuno cominciò a tremare per il freddo.

Risalimmo in auto e arrivammo a Innsbruck, dove lasciammo le auto ed entrammo nella stazione dei treni.

Ci aspettavano altre sette ore di treno: un'altra notte in viaggio.

Inutile dire che dopo pochi minuti eravamo già tutti nel mondo dei sogni, stanchi morti della frenesia che questo viaggio stava portando.

--- NOTA DELL'AUTRICE ---

Capitolo cortino oggi, scusate ma wattpad continua a darmi problemi.

Anche a voi? E' da due giorni che per loggarmi ci metto un'ora e mi dà continui problemi per il salvataggio.

Speriamo si risolva


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