Cristina è una ragazza ordinaria, si è iscritta all'università, abbandonando la passione per la fotografia che aveva coltivato negli anni del liceo.
Alla fine del primo semestre però, una mail le cambierà la vita, e la farà partire per un viaggio ch...
Era il 16 Dicembre, era passata neanche una settimana dalla nostra partenza, eppure eravamo già stanchi morti.
Negli ultimi tre giorni avevamo girato cinque Paesi.
Le ultime due notti le avevamo passate in viaggio, dormendo in aereo o in treno.
Ormai anche i viaggi in auto si erano trasformati da ore di chiacchiere a momenti in cui potevamo ricaricare le batterie.
Passammo la mattina visitando la città, con in mano il solito caffè d'asporto, sia per scaldarci che per tentare di svegliarci.
Prima tappa: Palazzo federale.
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La piazza davanti al palazzo era bagnata dalla pioggia della sera prima, creando riflessi della facciata.
Continuando a camminare arrivammo alla Fossa degli orsi, una zona della Svizzera dove era stato riprodotto un ambiente naturale per gli orsi: a fianco a un corso d'acqua, la ricca vegetazione creava una zona protetta per questi animali, che vivevano indisturbati dai turisti che li guardavano dall'alto.
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La Cri subito si sporse per scattare qualche foto.
Sorrisi: quando aveva visto il cartello si era precipitata sul bordo di cemento aggrappandosi alla ringhiera per guardare giù.
Improvvisamente si era svegliata, gettando in un cestino il suo bicchiere di carta dopo aver bevuto un ultimo sorso del suo cappuccino al cioccolato.
Le piaceva mischiare i gusti, non prendeva mai caffè puro, ma sempre rigorosamente mischiato con qualcosa di dolce.
Si voltò verso di me: alla vista di quelle palle di pelo marroni tutta la stanchezza delle ore di guida del giorno prima e delle ore passate a dormire scomodamente in treno le erano passate.
Sorrisi ancora: a volte sembrava davvero una bambina.
Riusciva a sorprendersi con nulla. Nonostante avesse quasi vent'anni, riusciva a essere felice in un modo così spontaneo..
