Giacomo

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"Bene quindi devo cominciare io" iniziai

"Ma.. cosa devo dire?"

La gente rise. Bene. Buon inizio.

"Semplicemente presentati, dicci qualcosa di te, cosa fai nella vita, cose così" Mi rispose la donna che a quanto pare era la presentatrice dell'evento.

"Ok!" Cominciai sfregandomi le mani e sorridendo.

"Io sono Giacomo, sono nato qui a Milano il 4 Gennaio del 1994, quindi tra un mese faccio 24 anni.

Essendo nato i primi di Gennaio ho fatto la primina, e al quarto anno di liceo sono andato in America a studiare un anno, e lì il liceo lo finiscono dopo quattro anni quindi mi sono anche diplomato un anno in anticipo.

Tutto questo mi ha permesso di iscrivermi a Economia e diplomarmi quest'estate" concludo sorridendo.

"Diciamo che il viaggio in America mi ha un po' cambiato la vita, sia per la scelta di finire prima la scuola, sia perché finalmente mi sono deciso a imparare l'inglese, sia perché uno dei miei compagni di classe mi ha chiesto di posare per lui per la prima volta, e mi prende ancora in giro visto che fino all'ultimo non volevo farlo, e invece grazie a uno dei suoi scatti mi ha contattato un'agenzia per chiedermi di diventare seriamente un modello.

Quindi per l'ultimo anno di liceo e per tutta la durata dell'università ho lavorato come modello, un lavoro che in realtà prendeva più tempo del previsto visto che dovevo mantenere un certo tipo di fisico. Ho cominciato a frequentare una palestra, e in qualche modo sono finito a lavorarci come personal trainer." Rido, e con me la folla.

"Già sembra una barzelletta.. insomma, le cose non capitano a caso. Ma giuro, è successo proprio così. Un giorno ci andavo ad allenarmi, e il giorno dopo ci lavoravo" Allargo le braccia come per dire "ma com'è successo?!" E la gente rise.

"Insomma mi sono laureato due anni prima dei miei coetanei per non usare quel pezzo di carta e sono finito a fare il modello e il personal trainer. Eh cose che capitano"


Cristina's point of view

Eravamo tutti piegati in due dal ridere.

Giacomo stava raccontando la storia della sua vita come se stesse raccontando una barzelletta.

Era incredibile, aveva una mimica e un modo di atteggiarsi che amplificava ogni cosa.

Sembrava uno molto spontaneo, che vedeva il positivo di ogni cosa e che coglieva sempre il meglio di ogni situazione.

Anche se ogni tanto si voltava verso qualche ragazza e ammiccava. Pensai che fosse uno di quei ragazzi che sanno di essere belli, e sfruttano questa cosa.

Magari era una prima impressione totalmente sbagliata, ma una cosa era sicura: ci sarebbe stato da divertirsi.

Europe TripWhere stories live. Discover now