Cap. 14 - Convivenza

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La sveglia suonò alle 9. Mi stiracchiai sbadigliando: Lorenzo non si era ancora svegliato.

Presi dal mobiletto una moka piccola e mi feci il caffè, mentre sul fornello a fianco preparai un pentolino con il latte. Schiacciai un paio di tasti e le piastre elettroniche si accesero. Sorrisi ripensando a come la sera prima per mettere a scaldare l'acqua della pasta ci avevamo messo quasi venti minuti per capire come si accendesse.

Mentre la colazione si scaldava, mi avvicinai alla porta finestra che dava sul terrazzo. Era una bella giornata. Avevamo un incontro con la produzione alle 11 e poi il pranzo con gli altri ragazzi.

Nel pomeriggio avevo il primo turno in ospedale 14-22.

"Buongiorno" sentii alle mie spalle. Immersa nei miei pensieri non mi ero resa conto che Lorenzo si era svegliato.

"Buongiorno" gli risposi, stringendomi nel maglione.

Lui recuperò due tazze, io iniziai a intingere i biscotti nel mio caffelatte mentre lui optò per latte e cereali.

"Allora, contenta del mio divano?" scherzò

"Beh io ho dormito bene" risposi sorridendo "tu mica tanto mi sa. Mi sono svegliata un paio di volte e tu ancora stavi parlando e facendo urletti" lo presi in giro.

Lui rise. "Si ora ho appena un paio d'ore per finire di montare il video che farò uscire dopo pranzo"

"Si avevo immaginato" annuii sorridendo, prendendo un altro biscotto.

"Io subito dopo il pranzo devo andare in ospedale, dovrei tornare poco dopo le dieci quindi mi sa che dovrai cenare da solo" gli dissi

"Se vuoi mi faccio portare due pizze e ti aspetto" commentò lui

"Come preferisci. Dico solo che è casa tua, se vuoi mangiare mangia senza pensare a me" mi sentivo ancora a disagio a pensare che stavo scroccando la casa a una persona praticamente sconosciuta.

Finita la colazione io raccolsi pentolini e tazze nel lavandino, mentre lui andò a farsi una doccia.

Dopo una decina di minuti uscì dal bagno, prese il portatile e si posizionò sul tavolo della cucina.

"Devi editare?" chiesi. Lui annuì con la testa.

"Ti dispiace se ti rubo un pezzo di tavolo? Dovrei mettermi a studiare"

"Se hai bisogno di spazio posso anche andare in camera.." cominciò lui, ma lo fermai subito.

"No tranquillo. Anzi, preferisco studiare se c'è qualcun altro, mi aiuta a rimanere concentrata" gli risposi.

Così per l'ora e mezza successiva mi dedicai alla biochimica, mentre lui dall'altro lato del tavolo si era appollaiato sulla sedia con gli occhi fissi sullo schermo e le cuffie alle orecchie.

Poco prima di uscire decisi di sciogliermi i capelli dallo chignon con cui avevo dormito e mi truccai un po'.

Alla riunione parlammo di cose tecniche, come trattare le cose, come approcciarci con le persone, come utilizzare i biglietti e i trasporti che ci venivano forniti e come capire in quali posti potevamo andare.

Ci diedero anche dei microfoni, dicendoci che ogni mattina dovevamo microfonarci per migliorare la qualità di audio nei video, e per abituarci di iniziare a farlo già prima di venire alle riunioni.

Il pranzo fu una cosa molto leggera, avevamo tre youtuber che rallegravano l'atmosfera e non si perdeva un momento per ridere insieme.

Tra noi ragazze le cose andavano molto bene, Meredith ed io eravamo sempre sedute vicine e ci capivamo al volo, Kim che era la più grande era un po' quella seria, che si preoccupava di non farci denunciare e cercava un po' di limitare l'esuberanza che si stava creando, mentre Michelle e Naomi sembrava potessero parlare per ore senza fermarsi mai, e riuscivano sempre a coinvolgerci in qualunque discussione, da cosa prendere per pranzo a cosa succede dopo la morte.

Dopo pranzo Meredith ed io salutammo il gruppo e ci presentammo in ospedale: io ero stata assegnata in un reparto cardiologico, mentre lei in uno riabilitativo.

Il pomeriggio andò bene , e quando suonai per tornare a casa come promesso Lorenzo mi aprì con una pizza.

Lo avvertii che il giorno dopo avevo il turno di mattina quindi sarei stata a casa per le 14 e mi rispose che doveva uscire e sarebbe tornato anche lui per quell'ora.

Dopo una doccia veloce recuperai la mia coperta e mi distesi sul divano, mentre Lorenzo continuava a registrare nella stanza affianco.

Sorrisi: alla fine non era così male.

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