Capitolo 40

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"Conosco un uomo
che ha smesso di fumare,
di bere,
di fare sesso
e di mangiare pesante.
È rimasto in salute
fino a che non si è suicidato"
JOHNNY CARSON

Sono passati quattro giorni da quando Axel mi ha cacciata da casa sua e da quel momento non l'ho più visto, né sentito.
Non si è presentato a scuola e non risponde alle mie chiamate.
So di aver fatto una stronzata mentendogli, ma questo è nulla paragonato a ciò che mi ha fatto passare lui all'inizio.
Ho deciso di mollare la presa, non gli correrò dietro e, quando vorrà, saprà dove trovarmi.

Per fortuna domani arriveranno Cora e il suo fidanzato Mattia.
Ricordo ancora il giorno il cui l'ho conosciuta, mi stava così antipatica che stavo per versarle il drink in faccia.
Ma si sa, le migliori amicizie nascono proprio così.

«Miri, che ne dici di andare a mangiare una pizza?» domanda mia madre, entrando a passo lento in camera mia.
«Non mi va molto di uscire.
Se per te va bene, però, possiamo mangiare pizza sul divano mentre guardiamo un film» rispondo, sorridendo timidamente.
«Andata» schiocca le dita in segno di approvazione, afferrando subito dopo il cellulare per ordinare la nostra cena.

Di tanto in tanto, presa dalla curiosità, apro la chat di Axel per controllare se sia online o meno.
Una lieve fitta di dolore mi blocca il respiro appena noto che è in linea e non accenna a scrivermi nulla.
Gli passerà.

Una debole luce entra dalla finestra del salotto, sbatto le palpebre più e più volte rendendomi conto che ci siamo entrambe addormentate sul divano.
Tra un'oretta Cora e Mattia saranno qui, perciò mi fiondo in doccia impiegando poi circa mezz'ora per vestirmi e truccarmi.

Sorseggio il mio solito caffè quando, all'improvviso, il campanello suona.
Non faccio nemmeno in tempo ad aprire la porta che mi ritrovo le braccia di Cora avvinghiate al mio collo e non posso fare a meno di ricambiare quel caloroso abbraccio.
Mi è mancato così tanto averla qui con me.
È bellissima come al suo solito, i capelli rossi sciolti le ricadono sul viso pieno di lentiggini che, con quegli occhi verdi, la rendono un'opera d'arte.

«Emme, finalmente» grida, precipitandosi in casa tenendo per mano il suo enigmatico ragazzo.
Mattia è molto introverso rispetto a lei, uno di quei ragazzi che risponde a monosillabi e difficilmente ti guarda in faccia.
Inizialmente i suoi occhi di ghiaccio mi incutevano timore, ma poi conoscendolo mi sono resa conto che è davvero un ragazzo d'oro e soprattutto ama Cora alla follia; ed è questo l'importante.

Passiamo gran parte della giornata in spiaggia a bere cocktail e a raccontarci a vicenda gli ultimi avvenimenti.
Le racconto di Axel e le parlo anche di Gianluigi, senza tralasciare alcun dettaglio.
«Sapevo già tutto di Gianluigi, Emme.
Eri l'unica a non essersi accorta che lui è innamorato di te.
Comunque vedrai che si sistemerà tutto» afferma, battendo un leggero colpo sulla mia spalla.

Ceniamo rapidamente optando poi per un locale vicino al mare.
Impieghiamo quasi due ore a prepararci e muoio dal ridere nel vedere Mattia sbuffare ad ogni secondo che passa.
Stasera ho deciso di indossare un vestitino bianco in pizzo con una scollatura vertiginosa, scarpe col tacco e una pochette.
Ripasso ancora una volta la sottile linea dell'eye-liner, coloro le mie labbra con un rossetto rosso fuoco e raggiungiamo il locale.

Ordiniamo tre cocktail, accomodandoci poi a un tavolino posizionato sulla terrazza.
La vista del mare di notte da qui è mozzafiato.
Mi alzo dirigendomi al bancone per ordinare un altro giro, afferro il bicchiere con la mano destra e, appena mi volto, sbatto energicamente contro qualcuno.
Il cocktail si rovescia completamente addosso alla sua camicia bianca.
«Oddio, scusami tanto» alzo lo sguardo, ritrovandomi a fissare due enormi e penetranti occhi color smeraldo.
Mi prendo qualche istante per osservare questo ragazzo di fronte a me, indossa un pantalone nero elegante, i suoi capelli sono meticolosamente tirati all'indietro e la camicia stretta sembra quasi non riuscire a contenere le sue braccia muscolose.

I lineamenti del suo viso mi sembrano familiari, magari l'ho già incontrato da qualche parte.
«Non preoccuparti, bellezza» afferma con voce roca, facendo cenno al barista di portarci due drink.
«No davvero, almeno permettimi di offrirti un cocktail» rispondo, sentendo le guance andare in fiamme.
«D'accordo, a patto che stavolta non me lo rovesci addosso» ride, evidenziando i suoi denti candidi.

«Come ti chiami?» domando, sorseggiando il mio Vodka Redbull.
«Te lo dico solo se accetti un invito a cena» afferra la mia mano poggiandoci sopra un bigliettino contenente il suo numero di cellulare.
«Vedremo» rispondo timidamente, prima di allontanarmi.

«Chi era quello?» domanda Cora, incuriosita.
Sto per risponderle quando, all'improvviso, il mio cellulare vibra segnalando l'arrivo di un messaggio da parte di un numero sconosciuto.
"Sono Alessia, ho bisogno urgentemente che tu mi raggiunga.
Sono al B&B vicino al pub in cui ci siamo incontrate la prima volta, ti aspetto!
Sbrigati"

Da quella sera io e Alessia non ci siamo più parlate, perchè mai dovrei ricevere un sms da parte sua?
E se fosse successo qualcosa ad Axel?

«Devo andare via un attimo.
Poi ti spiego tutto» balbetto in direzione della mia amica per poi afferrare velocemente la borsa dal bracciolo della sedia.
Chiamo un taxi e, incitando l'autista a guidare più velocemente, finalmente raggiungo il posto indicato.

Chiedo informazioni al ragazzo dietro il bancone che dopo aver controllato sull'elenco, mi porge le chiavi della stanza 201.
Salgo le scale due gradini alla volta, il cuore inizia a battermi all'impazzata.
Ho la sensazione che sia successo qualcosa di orribile.
Percorro il lungo corridoio pieno di stanze e, finalmente, trovo la 201.
Apro la porta ascoltando gli strani gemiti provenienti dall'interno, giro la chiave nella serratura e rimango allibita da ciò che trovo davanti ai miei occhi.

Axel è sdraiato sul letto completamente nudo e Alessia è posizionata sopra di lui con addosso soltanto un reggiseno.
Resto imbambolata ad osservare quell'oscenità , fin quando Axel si accorge della mia presenza.
«Oh,cazzo» biascica, spintonando Alessia e tirandosi velocemente a sedere.
Le lacrime spingono per uscire, vorrei urlargli quanto mi fa schifo ma il nodo che mi stringe la gola mi impedisce di farlo. 

«Met, posso spiegarti tutto» balbetta, avvicinandosi rapidamente a me.
Le sue parole risuonano ovattate nelle mie orecchie, un dolore atroce mi comprime il petto impedendomi di respirare.
«Vendetta è stata fatta» esordisce Alessia, sfoggiando una risata diabolica.
«Di che cazzo parli?» urla Axel, voltandosi nella sua direzione.
«Ho visto che ti stavi innamorando di lei e, quale modo migliore di fartela pagare se non rovinando la tua storia d'amore con l'unica ragazza di cui ti sia mai innamorato?» ride la stronza, battendo energicamente le mani tra loro.
«Sei una fottuta troia» sento gridare, correndo velocemente via da lì.

«Met fammi spiegare, cazzo» afferra il mio braccio destro, strattonandolo quanto basta per obbligarmi a voltarmi.
«Non toccarmi! Mi fai schifo!» urlo, con voce spezzata dal pianto.
Mi libero dalla sua potente presa e corro via.

Ho il cellulare scarico e non ricordo il numero di Cora a memoria.
Maledico me stessa per essere venuta qui, non so come andarmene.
Quando, all'improvviso, mi torna il mente il biglietto che ho nella pochette.
Chiedo al receptionist se posso fare una chiamata e, appena il ragazzo annuisce e mi porge il telefono, digito il numero dello sconosciuto incontrato circa un'ora fa che, dopo due squilli, risponde.
«Ciao, sono la ragazza di prima.
So che non mi conosci, ma ti prego ho un disperato bisogno di un passaggio» balbetto, vergognandomi da morire.

Mi siedo su un marciapiede a qualche isolato dal B&B e, dopo minuti interminabili, sento un clacson suonare e mi precipito in macchina.
«Hei, tutto bene?» domanda, osservando la mia espressione sconvolta.
«Si, potresti riportarmi al locale?» domando, asciugando una lacrima solitaria dal viso.
Annuisce, sorridendomi timidamente.
«Comunque sono Miriam» gli porgo la mano, sforzandomi di sorridere.
«Piacere Miriam.
Io sono Edoardo» risponde, incastrando i suoi occhi verdi nei miei.

L'inferno in noiWhere stories live. Discover now