Ne pense pas | 2016

426 15 115
                                    

I've never liked losing, ever since
I was a boy, in Mâcon, my hometown.
I couldn't watch other teams lifting trophies
Antoine Griezmann

The smell of fuel, driving on the limit,
On the edge of sliding, it just gives you
A lot of adrenaline
Max Verstappen

«Adesso che hai raggiunto il tuo obiettivo da fanatica, illuminami: cosa farai di quella maglietta?» Fabio indica l'indumento a strisce verticali rosse e bianche, sul quale troneggiano la scritta "Griezmann" ed il numero sette. «La lavi e la utilizzi come peluche, la indossi come pigiama, la metti per andare in giro...»

«Figurati se la metto, dai! Questa finisce dritta dritta sotto teca e la guardo tutti i giorni, quando mi alzo e quando vado a letto, come se fosse sacra.» ribatte Vacive, piegando la maglietta. «L'ha indossata il mio giocatore preferito durante il derby di Madrid che lui stesso ha deciso, ci pensi? Che figata assurda.»

«Sei bella quando parli delle cose che ti piacciono, sai?» il francese le sistema una ciocca di capelli rossi dietro l'orecchio, mentre gran parte dei tifosi affolla le scalinate per scendere dalle tribune. «Ti brillano gli occhi e sorridi senza neanche accorgertene.» le dà un buffetto sul naso, guardandola.

«Arrossisco e cado nel cliché della sedicenne alla prima cotta o mi lamento perché ieri, a Marsiglia, mi hai mentito?» l'italiana cerca di sciogliere quella strana tensione creatasi tra loro facendo in modo che la ragione spodesti, seppur momentaneamente, il cuore. Perché - diciamocelo - Fabio è tanto, tanto vicino.

«Ti ho mentito?» il biondo aggrotta la fronte e ripensa alla lunga conversazione del giorno prima.
«Mi hai detto che non sai flirtare.» annuisce la ragazza, senza spostarsi. «Invece, ora, lo stai facendo benissimo: ottieni profitto ciarlando del nulla e, probabilmente, se non ne stessimo discorrendo, mi staresti intortando da morire.»

«Sarebbe davvero così semplice?» Fabio fa un mezzo sorriso, accarezzandole uno zigomo.
«La scommessa dice di no.» anche la rossa sorride, mentre pensa a quanto sarebbe bello se tutto, tra di loro, fosse davvero così semplice. Se tutto ruotasse intorno ad una misera scommessa, fatta totalmente a caso.

Sono più vicini di prima, eppure nessuno dei due si sposta. Non distolgono lo sguardo, non fanno un passo indietro, perché non sanno bene come agire onde evitare di perdere quella sorta di sfida nata con la scommessa. Però, scommessa, in francese, si scrive "pari". Brutta cosa, il francese.

Vacive, per un attimo, un singolo attimo, pensa perfino di baciarlo: tutto sommato, non ha niente da perdere. Anzi, forse Fabio se lo meriterebbe pure, visto il sogno che le ha regalato. L'immagine di un istruttore che dà il biscottino al cane che ha appena saltato l'ostacolo nel modo corretto la fa rabbrividire, cancellando immediatamente quest'ultimo pensiero dalla sua testa: detto così, il bacio sembrerebbe troppo un contentino.

«Non pensare.» mormora il nizzardo, posandole entrambe le mani sui fianchi, al che lei abbassa la testa, nel tentativo di nascondere il lieve rossore comparsole sulle guance. «Non pensare, né adesso, né dopo.» ripete, sollevandole il viso con due dita ed avvicinandosi a lei fino a far scontrare le proprie labbra con quelle della ragazza.

L'italiana lo asseconda, portandogli le mani sulla nuca per giocare con i suoi capelli corti, mentre l'indecisione, che, fino a poco prima, sembrava avere un sapore dolcissimo, diventa così erroneamente insipida da convogliare tutto ciò che c'è di giusto in quel bacio, capace di dimostrare come, alla fine, non sarebbe poi così male.

Quando si separano, la mano di Fabio va a cercare quella di Vacive, che prende la maglietta di Griezmann e, senza parlare, fa intrecciare le loro dita, seguendo il francese giù dalle tribune, all'esterno dello stadio, per le vie di Madrid e poi all'interno di un piccolo supermercato, dove il ragazzo acquista due lattine di Coca-Cola.

VulnérableWhere stories live. Discover now