Arriver

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Fabio sposta il riso lesso che ha nel piatto a destra e a sinistra con i rebbi della forchetta, fingendo di non vedere le occhiate che, di tanto in tanto, gli lancia Vacive. Dovrebbe mangiare, lo sa, ma, per quanto stia cercando di convincersi del fatto che sia una giornata del tutto normale, ha lo stomaco chiuso. Chiusissimo. Otturato.

Oriele, in braccio alla mamma, allunga una manina ed avvolge le dita intorno alla sua forchetta, interrompendone i movimenti irrequieti. Il pilota incrocia quegli occhietti chiari tanto simili a quelli della madre che lo giudicano in maniera nemmeno troppo velata e sbuffa, obbligandosi a terminare il pranzo. L'emiliana batte il cinque alla figlia, che le regala un sorriso smagliante.

«Ragazzi, volevo dirvi una cosa.» Vacive attira l'attenzione dell'intero box quando ormai è ora di recarsi in griglia, battendo una mano sulla faccia di uno scatolone. Tutti i meccanici e gli ingegneri smettono di fare quello che stavano facendo e si raggruppano intorno a lei, pronti a pendere dalle sue labbra come i francesi con Pogba nel pre partita della Finale Mondiale del 2018.

«Qualunque cosa sia, non ascoltatela.» borbotta Fabio, lì lì per soccombere nonostante lei debba ancora aprire bocca. Ha appena abbracciato la mamma, il fratello, il papà. Sente di starsi giocando qualcosa di potenzialmente più grande di lui.
«Le garçon qui al mio fianco mi ha assicurato che, se vince, ci offre la cena, quindi, senza polemica: Fabio è un quasi-campione che bisogna assistere al meglio affinché possa rendere al massimo.»

«Altre vie non esistono perché, se lavori con Fabio, lavori per Fabio. Stasera offre lui, domani trovategli i cavalli che chiede. Il fatto che riesca a far andare bene questa Yamaha non significa che riesca a farla andare forte, perché forte questa Yamaha non ci va, i rettilinei non mentono. Finisco con il dire che un pilota ed un team che arrivano fuori dai 5 solo 4 volte in un'intera stagione sono forti forti forti.»

«Quando essere costantemente davanti, a prescindere da ciò che succede agli altri, diventa così "semplice", quando in gara non si sbaglia mai, si deve vincere, punto e basta. Partire da dietro è tosto, potremmo dover rimandare tutto a Portimão, ma questo non ci deve spaventare. Siamo partiti per vincere e questo faremo, oggi o domenica non è importante. Allez, les gars.» porta una mano al centro del cerchio, seguita a ruota da tutti gli altri, da un'esclamazione non meglio identificabile che raggiunge ogni angolo del box.

Dopo di che, è tutta frenesia. Si stringono gli ultimi dadi, si tolgono le termocoperte, si va in griglia, si rimettono le termocoperte, si aprono gli ombrelli, si sorride in camera, si limano gli ultimi dettagli strategici, si chiariscono i dubbi della vigilia.
«Anto, vai tu a parlare con Boselli? Tra omonimi ci si capisce.» Diego indica il giornalista di Sky a Vacive, che sbuffa ma asseconda il capotecnico di suo marito: al momento, è più utile la presenza di lui che quella di lei al fianco di Fabio.

» Diego indica il giornalista di Sky a Vacive, che sbuffa ma asseconda il capotecnico di suo marito: al momento, è più utile la presenza di lui che quella di lei al fianco di Fabio

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«Vi dovete accontentare di un legato.» scherza la ragazza, raggiungendo il giornalista.
«Penso che ci accontenteremo.» sorride lui. «Qual è l'obiettivo di Fabio, che parte così indietro?»
«Abbiamo fatto due conti ed arrivare nei 7 sarebbe perfetto per lui. Potrebbe giocarsela a Portimão, dove ha già fatto bene all'inizio della stagione. Il fatto che Pecco parta così avanti è un problema ma ce ne faremo una ragione.»

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