Drôle d'effet | 2016

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Vincere non è importante,
È l'unica cosa che conta
Giampiero Boniperti

«Mamma, io vado.» annuncia Fabio, sorridente, il casco sottobraccio, mentre cerca le chiavi della moto nella tasca della giacca a vento pesante.
«Da Nizza a Madrid, passando per l'Italia.» Martine arriccia il naso, ancora stupita dalla decisione – per lei quanto mai insensata – presa dal figlio. «In moto.» aggiunge poi, con un tono di voce che sottolinea l'assurdità della cosa.

«Vai da quella che ti piace?» indaga suo fratello, distogliendo per un attimo lo sguardo dallo schermo del pc. «Céline?» aggrotta la fronte, non del tutto sicuro sul nome della ragazza.
«Niente Céline.» il pilota scuote la testa e si dondola sui talloni, indeciso: confessare o non confessare che sì, è vero, Céline gli piace, però Vacive... Vacive è tutta un'altra storia?

«Mettiamola così: c'è una che mi piace un po' di più.» dice, vago.
«Fabio, stai attento: il tuo lavoro è correre e, se lei ti distrae, conviene metterla da parte.» sentenzia Anthony, prima di afferrargli saldamente il polso, al fine di sottolineare quanto le sue parole siano serie.

Fabio, in parte arrabbiato ed in parte deluso, si libera con uno strattone dalla presa del più grande, che – evidentemente – dimentica troppo spesso come, nella sua testa, non siano le ragazze ad avere il peso specifico più considerevole: per lui è vincere l'unica cosa che conta.

«Ve è off limits. Non si tocca.» commenta il biondo, lasciando il casco sul tavolo. «Al massimo, sarà un piccolo intrigo galante tra il prima e Céline.» incrocia le braccia al petto. «Non che la cosa ti riguardi...» specifica poi, abbastanza sicuro di poter gestire come gli pare e piace la propria vita sentimentale.

«Sei mio fratello: quello che ti riguarda, mi riguarda.» puntualizza Anthony. «Butta via un'altra stagione, per giunta a causa di una ragazza, mi raccomando, tanto sei Valentino Rossi e te lo puoi permettere.» lascia definitivamente perdere il portatile, guardandolo.

«Se fare decimo al primo anno in Moto3, con 92 punti in tredici gare, è buttare una stagione, butterò con molto piacere anche la prossima.» replica Fabio, sfacciato. «Il super campione Marc Márquez, alla prima stagione in Moto3, su tredici gare disputate, ha chiuso tredicesimo, guadagnando 63 punti, 29 in meno di me.» continua, citando solo un'infinitesima parte di tutti i numeri del pilota che, seppur abbia appena buttato via praticamente tutta la stima che i tifosi italiani potessero avere di lui, sta facendo la storia.

«Tranquillo, fratello, non perderò la testa per Ve: l'ho già persa per le moto, l'unica cosa che mi interessa nella vita.» il più piccolo allarga le braccia, come a dire "cosa posso farci?".
«Sei libero di fare quello che vuoi, Fabio, anche paragonarti a Márquez, se credi sia logico, dall'alto dei tuoi due podi in carriera, ma sappi che, quando starai male a causa di Ve, io non sarò qui ad asciugarti le lacrime.» ringhia il moro.

«Nessuno ti chiede di asciugarmi le lacrime, Anthony, quello posso farlo anche da solo o può farlo anche qualcun altro. D'altronde, dopo Misano, quando piangevo, non c'eri tu ad asciugarmi le lacrime, c'era lei.» il pilota si prende la sua piccola rivincita, anche se non ha proprio proprio pianto, davanti a Vacive, ma questo Anthony non lo sa e la sua faccia basita, adesso, vale più di ogni cosa.

Una sola lacrima, che lei gli ha silenziosamente asciugato con il pollice, mentre guardavano l'alba, alle loro spalle, rendere il mare dorato, ha rigato la sua guancia sinistra. Una lacrima che, però, ha significato tanto per Fabio, a cui generalmente non piace mostrarsi debole "senza motivo", non così in fretta, non così inaspettatamente, non davanti agli altri, non se gli altri sono pressoché sconosciuti.

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