Accolade

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Penso che oggi abbiamo fatto la storia
del ciclocross: non capita spesso di poter
gareggiare in uno scenario così. Volevo
davvero esserci, volevo testarmi sulla neve
e non è di certo una novità che io ami correre
in Italia: i tifosi sono sempre spettacolari
Wout van Aert

In fuga, in solitaria, per distacco. Dallo smisurato campionario delle espressioni ciclistiche, ha poco valore la terminologia con cui si sceglie di definire la dimensione del dominio assoluto di Wout e, specularmente, di Vacive nella stagione 2021/22 di ciclocross: favoriti, favoritissimi, predestinati alla vittoria di qualunque gara cui partecipino, a prescindere dalla geolocalizzazione, dalle condizioni del fango sotto le ruote delle loro Cervélo, dagli avversari che si piazzano tra loro ed il traguardo.

Hanno disputato due sole gare a testa – non è ancora metà dicembre – eppure hanno sempre sbaragliato la concorrenza. La settimana scorsa la quinta prova di Superprestige a Boom, ieri la sesta di Ethias Cross ad Essen, adesso un aereo per l'Italia, destinazione Val di Sole. Correranno sulla neve una gara che già si preannuncia storica: non è frequente che la Coppa del Mondo di Ciclocross faccia tappa in Italia ed è ancor meno frequente che abbandoni il fango per il candore abbagliante che imbianca Tonale e dintorni, Vermiglio compresa.

La loro superiorità è talmente netta che, nel sondaggio redazionale di Eurosport, hanno ricevuto il massimo dei voti da parte di tutti gli elettori, con un'indiscutibile media di 5 su 5. È facile immaginare che finirebbe allo stesso modo anche se si allargasse il sondaggio a tutti gli appassionati di ciclismo, agli spettatori occasionali, ai passanti di una Vermiglio straordinariamente riscaldata dall'entusiasmo dei tifosi, a chi segue le biciclette solo per vedere Mathieu van der Poel e compagni dire che usano Alpecin perché tengono ai propri capelli.

Ipotizzare una loro non-vittoria, che potrebbe anche chiamarsi sconfitta, suona quasi come un'eresia, nonostante quello sia un mero training camp invernale al termine di una stagione su strada a dir poco devastante. Lasciando perdere imponderabili accadimenti come cadute rovinose, tamponamenti e tamponi, cosa potrebbe mai intromettersi tra Vacive, Wout e la loro terza vittoria nel cross?

Le piste più attendibili convergono tutte sulla meteorologia – farà caldo e la neve sarà cedevole, oppure le temperature saranno rigide e, con il tramonto previsto sul circuito per le 14:15, femminucce e, soprattutto, maschietti patiranno terribil...

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Le piste più attendibili convergono tutte sulla meteorologia – farà caldo e la neve sarà cedevole, oppure le temperature saranno rigide e, con il tramonto previsto sul circuito per le 14:15, femminucce e, soprattutto, maschietti patiranno terribilmente il freddo? – e sulle imboscate. In effetti, l'unicità dell'evento rende la tappa italiana di Coppa del Mondo di Ciclocross estremamente appetibile ma il grande problema delle imboscate è che bisogna trovare qualcuno che le tenda e, soprattutto, sia in grado di portarle a termine.

«Dai, Anto, perdiamo l'aereo!» Wout le chiude il trolley di colpo, le dita di lei ancora a sistemare una felpa una cui manica rimane per metà fuori. Il belga fa scorrere il cursore della cerniera finché possibile, strozzando polso e polsino sotto lo sguardo scioccato di una Vacive che, per un attimo, non sa neanche come ribattere a tutta quell'irruenza.
«Mi prendi in giro? Woutje, abbiamo una vita!»

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