Las Vegas | 2016

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The crash was very painful,
but afterwards I got a boost of adrenalin,
so I made it very quick back to the front.
Sometimes it's a disadvantage
if you're the main favourite,
because everyone is looking at you
Wout van Aert

«Mia cognata. Che seccatura infinita.» Vacive sbuffa, irritata, incastrando il cellulare tra la spalla e la guancia mentre si guarda intorno attentamente, per non perdersi nemmeno un particolare del circuito di ciclocross di Las Vegas, che di lì a poco ospiterà la prima gara di Coppa del Mondo. Michele, dal canto suo, arriccia il naso, scoppiando a ridere quando la sua ragazza inizia a mugugnare invece che rispondere a parole a Jolie.

«Come va con Michele?» domanda la francese, ignorando le risposte poco stimolanti della cognata.
«Vivo la nostra relazione come se non dovesse mai finire e funziona. È tutto al suo posto e...» controlla una zona di terreno più viscida del previsto «non lo so, mi entusiasma questa cosa.» risponde, tanto sincera quanto cosciente del fatto che Michele la sta ascoltando con un sorrisone a distendergli le labbra.

«Marc mi ha invitata ad Aragón, domenica.» le dice Jolie, come a chiederle una sorta di permesso che, prima della morte di Diego, nemmeno si sarebbe sognata di immaginare.
«Domenica, domenica...» Vacive si appunta mentalmente che, in quel tratto, il circuito è piuttosto stretto.

«È il 25, sì.» interviene Michele, confermandole tacitamente che saranno in aereo da qualche parte tra Iowa City e Rio de Janeiro mentre le scatta una foto: la sua espressione corrucciata è esilarante.
«Molto bene, guarda la gara anche per me e dimmi cosa fa Fabio, così, appena atterro, gli scrivo, altrimenti litighiamo di nuovo e no, grazie.» annuisce la rossa, procedendo lungo il circuito.

«Sì, ché poi si prende male e devo sopportarla io.» Michele le dà uno scappellotto sulla nuca. «E va bene che sono diciassette anni che lo faccio, però, se possiamo evitare, evitiamo.»
«Semmai sono diciassette anni che io ti sopporto.» ribatte Vacive, restituendogli lo schiaffo leggero.

«In realtà non so neanche se andare.» confessa Jolie, un po' a disagio.
«Perché? Diego mica si offende se vai a fare un giro in Spagna, eh, al massimo sghignazza vedendo la tua incapacità di intendere lo spagnolo, esattamente come farei io.» Vacive scrolla una spalla. «Sono sicura che non gli dispiacerebbe se ti appassionassi alla MotoGP, anche se non del tutto per merito suo.»

«Sì, ma... non lo so...» Jolie si passa una mano tra i capelli, a disagio, perché non sa cosa la trattenga dall'accettare l'invito di Marc.
«È una gara, ti stai fasciando la testa prima di cadere. 'Scolta, tutto molto bello, ma io devo andare, ho una gara tra poco, ciao.» Vacive, terminato il giro, tronca la conversazione, senza lasciare alla cognata il tempo di dire "ma".

«Così.» Michele ride, scuotendo la testa mentre lei controlla meticolosamente la bicicletta prima di fissarla, con l'aiuto di uno dei meccanici della squadra, sui rulli, per il riscaldamento.
«Ti pare che mi debba raccontare i suoi trascorsi con Márquez? Assurdo. Prima di una gara, poi.» la rossa si siede sulle scalette del camper e si cambia le scarpe.

«Sei un'insensibile.» il ragazzo le ruba il posto, guardandola pedalare.
«E lei è una palla al piede.» ribatte Vacive, facendo forza sul manubrio per sollevarsi e firmare un autografo ad una ragazza americana che sembra stravedere per lei, che non ha mai nemmeno corso una gara di Coppa del Mondo di Ciclocross. Mah.

«Spiegami cosa ci facciamo qui.» chiede un altro componente del pubblico che, vista la domanda, sarebbe esagerato definire tifoso.
«Un giro.» l'amico alza le spalle, con nonchalance.
«In mezzo a gente che pedala nel fango. Bello.» il primo fa una smorfia, poi entra nel campo visivo di Vacive, che lo riconosce.

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