Absinthe

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E, fra', mi preoccupo
quando il mio cuore dice: "Ne uscirai",
Perché la sua voce è un oroscopo
che non c'azzecca mai
Emis Killa

Il Mugello può anche fare schifo. È questo che ha imparato Vacive, nonostante una qualifica ottima da parte di Fabio, autore del nuovo record della pista ai danni di Pecco, che lo aveva fatto siglare la mattina dello stesso sabato, nel terzo e penultimo turno di prove libere. Tutto ciò che è successo durante le qualifiche della Moto3, però, non vale l'ennesima foto davanti all'uno della pole position, la quarta di fila per il nizzardo.

A dirla tutta, non vale nemmeno l'ennesimo orologio scintillante della Stagione, che troneggia sul tavolo della zona living, memoria di una gioia mai sbocciata che sembra risalire ad un migliaio di anni prima. Non hanno ancora avuto la forza necessaria a piazzarlo da qualche parte, a toglierlo da lì, a spostarlo: pesano troppo la figura immobile di Jason Dupasquier ed i tre quarti d'ora che l'hanno visto sull'asfalto dell'Arrabbiata 2 prima che venisse trasportato in elicottero all'ospedale Careggi di Firenze. Li hanno ancora vividi davanti agli occhi.

A Vacive dell'orologio importa meno di zero, è solo grata che Fabio sia sceso sui suoi piedi dalla Yamaha YZR-M1 la cui livrea, a suo parere, è troppo, troppo interista. Quello di Jason è stato un incidente, e gli incidenti capitano, specialmente per chi segue uno stile di vita analogo al suo, o a quello di Fabio. Fatto segnare il miglior tempo, il francese si reca al parco chiuso e rilascia tutte le interviste del caso, dedicando il primo posto a Jason, nella speranza che il pilotino svizzero ed i medici possano avere la meglio sul peggio che tutti temono.

Subito dopo, raggiunge i box, dove scambia due parole con Diego Gubellini e gli altri, quindi si scusa e, con un groppo in gola, oltrepassa quello spazio che solitamente gli trasmette calma e serenità per ricongiungersi a Vacive, che lo aspetta in un angolino, consapevole di doversi mostrare forte per entrambi. Una volta nel suo motorhome, il pilota si ritrova a vomitare, una mano sullo stomaco e l'altra sulla parete di fronte a sé, per darsi un sostegno che nemmeno la presenza dell'emiliana riesce fornirgli.

Il peso che ha sul petto tenta di soffocarlo senza tante richieste di permesso, senza curarsi della presenza di lei. La ragazza, in effetti, non sa nemmeno cosa fare per lui, come gestire quella situazione. Sono già passati attraverso un evento analogo, nel 2016, ma, all'epoca, era tutto diverso: non stavano insieme, non abitavano insieme, non avevano una figlia, lei non era al circuito... per non parlare della quantità spaventosa di ciclisti che hanno perso la vita da quando si conoscono.

La perdita di qualcuno che condivide la tua stessa passione, di cui, come te, ha fatto un lavoro, è sempre difficile da accettare, nonostante magari egli fosse un perfetto estraneo. Quelli di Antoine Demoitié, investito da una moto al seguito della corsa dopo una caduta alla Gent-Wevelgem del 2016, e di Michael Goolaerts, colpito da arresto cardiocircolatorio alla Roubaix del 2018, sono solo un paio dei nomi che a Vacive vengono in mente così, su due piedi, per non parlare poi della rovinosa caduta che si era portata via Bjorg Lambrecht al Giro di Polonia del 2019.

Si ricorda molto bene quel ragazzino belga. Alto più o meno quanto lei ma molto più sorridente di lei, è marchiato a fuoco nella sua memoria principalmente per due motivi: la vittoria della classifica riservata ai giovani al Giro del Delfinato del 2019, strappata ad un certo Wout van Aert, vincitore della classifica a punti, e, soprattutto, la via d'uscita che le aveva fornito alla proposta di andare a prendere un po' d'aria fattale da Fabio in occasione della festicciola che aveva seguito i Mondiali di Ciclismo su strada del 2018.

Il pilota, all'epoca, ce l'aveva con lei che si piangeva metaforicamente addosso per non essere stata in grado di fare meglio di seconda nella sua prima rassegna iridata, mentre la ciclista ce l'aveva con lui che non era stato capace di accogliere il suo invito senza necessariamente portarsi dietro Céline. La francese biondissima non era inclusa nel prezzo, eppure era lì. Saremo a Innsbruck o sull'altare, erano a Innsbruck con Céline.

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