53.

18 0 0
                                    

Cercai di spegnere il più possibile quel ronzio causato dai mille pensieri intrusivi nella mia mente ma continuavano ad apparirmi immagini di quel giorno al parco insieme a YangYang, del suo sorriso dolce, della sua voce incerta nei momenti di imbarazzo e della sua sicurezza disarmante nei momenti in cui voleva a tutti i costi poggiare le sue labbra sulle mie ma soprattutto continuava ad apparire nella mia mente il momento in cui finalmente lui riuscì a baciarmi, di quando il mio cuore non smetteva di voler scassinare a tutti i costi la mia gabbia toracica ma allo stesso tempo continuavano a ripetersi frammenti di me e Taeyong di quella sera al pontile, del modo in cui mi guardò negli occhi, del modo in cui successivamente non aveva sprecato neanche un attimo lontano da me cercando continuamente di recuperare in qualche modo tutto quel che era stato riempiendomi la testa con le sue scuse.

Mi sentivo così devastata, in bilico, piena di incertezze perché Taeyong mi confondeva.
Sapevo quanto saremo potuti stare bene insieme ma probabilmente nel mio cuore non c'era più lo stesso posto riservato a lui perché a quello stesso posto ormai sedeva YangYang da quella sera a casa sua, da quando i nostri occhi, come attratti dalla forza di gravità, si cercavano ripetutamente come calamite.

Probabilmente la colpa di tutto era soltanto mia ma non avevo previsto che Taeyong tornasse in città per cercarmi, non avevo previsto le sue parole, le sue intenzioni, forse avrei soltanto dovuto non dargli neanche la possibilità di parlarmi e di guardarmi neanche per sbaglio da lontano ma come avrei fatto?
Avevamo trascorso una fetta importante di vita insieme e non solo noi due ma con il resto dei ragazzi, non avrei di certo privato la sua amicizia ad Amanda, ad Emily, a Jaehyun e per non parlare del fatto che ormai sapevo benissimo che era amico anche di YangYang e per scegliere di stare con lui senza prima chiarire con Taeyong avrei potuto compromettere la loro amicizia, il loro lavoro insieme e non me lo sarei mai perdonato.

Ma allora che cosa avevo sbagliato?

Cosa avevo di sbagliato io come persona?

Perché doveva sempre andare così?

Meritavo un lieto fine anche io dopotutto ma evidentemente non era arrivato ancora il mio momento, la mia persona, quella realmente disposta a tutto per vedermi felice.
Infondo non chiedevo tanto, semplicemente avrei voluto appoggiare la mia testa sul petto di qualcuno e sentirmi a casa, avrei voluto intrecciare le sue mani e il suo sguardo con la certezza di perdermi in ogni suo dettaglio anche il giorno seguente e il giorno dopo ancora e non ritrovarmi puntualmente da sola a risolvere problemi e mancanze da sola, ripartire da zero, rifondare palazzi sulla cenere perché ero stanca.

Mi sentivo come se non fosse rimasto più niente dentro di me, come se non avessi più forza o aria nei polmoni per rialzarmi o quantomeno decidere che forse un giorno mi sarei rialzata.
Poteva sembrare un concetto stupido crollare così tanto a causa di un ragazzo ma non significava soltanto quello per me.
Per me significava perdere la fiducia nelle persone, rintanarmi nel buio di me stessa, pensare e ripensare continuamente a tutti i miei sbagli, a tutti i miei difetti, pensare che senza quelli magari sarei stata una persona migliore, una persona in grado di piacere realmente a qualcuno perché insicura com'ero di me stessa ero convinta che nessuno mai si sarebbe realmente innamorato di me, della mia anima, della mia essenza, della corazza che mostravo anche fuori ma che infondo era semplicemente delicata come origami che si sarebbero affievoliti sotto la pioggia delle mie lacrime.
Per me significava chiudermi in me stessa ma senza lasciar entrare neppure una parte di me.
Significava privarmi del sorriso, della possibilità di andare avanti perché mi portavo così tanti mostri dentro che stavano iniziando a pesare troppo per una sola persona.
Non volevo far pesare tutto ciò anche sulle spalle di qualcun altro al di fuori delle mie ma semplicemente speravo che passo dopo passo, insieme, questi mostri e questi pesi avrebbero potuto staccarsi da me per lasciarmi vivere più serena e spensierata, più leggera ma probabilmente avevo soltanto un'idea sbagliata della vita e dell'amore e situazioni del genere dovevano servirmi soltanto come da lezione per far sì che cambiassi i miei pensieri ma proprio non ci riuscivo perché a causa del troppo tempo speso a soffrire, a maledirmi, a pensare che niente potesse esistere per me, mi ero stancata ed ero diventata una persona egoista insaziabile di felicità mancata perché ne necessitavo realmente, soltanto che il terrore di non meritarla mi stava mangiando viva soprattutto quella notte ma qualcosa smussò minimamente qualche angolo dei miei pensieri.

Ero ancora nel letto insieme ad Amanda che ormai dormiva da un po', continuavo a girarmi e rigirarmi in cerca di pace quando all'improvviso aprì completamente gli occhi udendo la voce di Emily provenire dalla cucina.
Erano ormai le tre del mattino e lei era ancora di sotto in videochiamata con Lucas e ad un certo punto sentì che stavano parlando di YangYang.

« È solo stupido, dopotutto non ha mai avuto una ragazza, non si è mai innamorato prima d'ora e lo sai com'è, è abbastanza infantile e permaloso ma soprattutto impulsivo, quindi, ecco, se le cose non vanno subito come vuole lui tende a chiudersi ma non si rende conto che così facendo crea solo danni. Deduco che Anna ci stia molto male anche se lui crede che lei sia completamente indifferente a tutto ciò. Anzi, ormai è convinto che lei voglia ritornare con Taeyong, per questo non lo ha ancora cercato. » disse Lucas facendomi venire completamente voglia di spaccarmi la testa contro la porta di camera mia perché per quale assurdo motivo avrei dovuto cercare YangYang dopo che esplicitamente mi aveva detto di non farlo? Emily fortunatamente, però, quasi come se mi avesse letto nel pensiero in quel momento gli fece la stessa domanda e la risposta data da Lucas mi fece impazzire ancora di più.

« Perché siamo ragazzi, ragioniamo così! Vogliamo fare i duri ma vogliamo che le ragazze striscino ai nostri piedi anche se gli diciamo che non devono farlo. Siamo contorti, lo siamo ancora di più quando ci innamoriamo. » disse facendo scoppiare a ridere Emily.

« Certo che sei tutto scemo! Mi sono davvero innamorata di un ragazzo che ragiona così? Mi sorprendo di me stessa! »

Ad udire la sua risposta mi fermai un attimo.

In quel momento avrei tanto voluto spaccare qualcosa o scendere di sotto ad arrabbiarmi ingiustamente con Lucas per le sue teorie assurde sulla vita o addirittura impulsivamente avrei preso il cellulare per scrivere un messaggio pieno di rabbia a YangYang ma infondo mi resi conto che era quello il mio errore, essere troppo arrabbiata e rancorosa nei comportamenti differenti dai miei degli altri.

Emily si era innamorata di Lucas proprio perché erano diversi ma si rispettavano l'un l'altra senza arrabbiarsi continuamente per pensieri discordanti perché erano persone mature, cosa che effettivamente io non ero e molto probabilmente non era neppure YangYang per cui se volevo realmente stare insieme a lui avrei dovuto dargli un segno di vita, una certezza, un qualsiasi cosa che riuscisse a far scattare una scintilla dentro di lui per ripartire più forte di prima, avrei dovuto togliergli dalla mente l'idea che si era fatta su me e Taeyong così presi nuovamente il cellulare e gli lasciai un messaggio.

« Dove volevi vedermi domattina? »

You've reached the end of published parts.

⏰ Last updated: Apr 02, 2023 ⏰

Add this story to your Library to get notified about new parts!

I was born to love you | YANGYANG Where stories live. Discover now