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Qualche ora più tardi..

YangYang pov's:

Avevamo trascorso una serata pacifica all'insegna di risate e divertimento anche se c'erano stati alcuni momenti in cui mi sembrava di vedere Anna un po' assente.
Sembrava davvero felice, anche di avermi accanto a lei ma il suo umore calava di tanto in tanto.
Sapevo benissimo che non era abituata ad essere circondata da tante persone e soprattutto provava disagio nel condividere un pasto in compagnia ma sembrava ci fosse dell'altro ed era diventato un rompicapo difficilissimo.
Ogni qualvolta in cui si parlava di Taeyong il suo viso cambiava completamente espressione, poteva sembrare una coincidenza ma qualcosa dentro di me stava iniziando a non quadrare ma allo stesso tempo non volevo trarre conclusioni affrettate ma semplicemente volevo soltanto avvicinarmi sempre più a lei cercando di non pensare a nient'altro.
Avrei voluto solo renderla felice anche se ahimè, non mi ero mai impegnato così tanto neanche a fare felice me stesso nella vita ma con lei era diverso: era diventata l'essenza del mio universo e tutto inopinatamente roteava intorno a lei.
Ogni giorno di più mi convincevo di provare sentimenti sempre nuovi e non riuscivo più a tenerli per me così cercai di escogitare un piano per dichiararmi nonostante sapevo già in partenza di fallire.
Non avevo mai provato sentimenti per qualcuno, soprattutto così forti e mai mi sarei immaginato di rivelarli alla persona interessata ma con Anna volevo davvero farlo, volevo liberarmi di tutte le mie paure, della corazza che avevo costruito per anni su di me affinché mi nascondessi pienamente dal mondo e liberarle tutto il mio cuore.

Ma in che modo ci sarei riuscito?

L'indomani avrei dovuto rivederla, le avevo promesso che l'avrei portata io al suo colloquio di lavoro ma immaginando la sua ansia sicuramente non sarebbe stato il momento giusto per parlarne e quindi ancora una volta avrei dovuto aspettare.

« Ce la farai.. un giorno. » pensai tra me e me sospirando, notando poco dopo di aver attirato l'attenzione di tutti gli altri che ormai erano con me all'uscio di casa di Anna perché stavamo andando via.

« Tutto okay, bro? Ti sei proprio isolato! » mi chiese Ten, sempre più appicciato ad Amanda e a notarli iniziai a sorridere pensando a tutte le volte in cui lui mi diceva che non si sarebbe mai interessato realmente ad una ragazza ma il modo in cui la osservava minimamente in ogni suo dettaglio mi faceva intuire dell'altro, nonostante ciò cercai di non darlo a vedere ma Anna lo capì perché prese a scrutare anche lei con la coda dell'occhio le attenzioni che stranamente Amanda stava dando a Ten e a quel punto anche lei sorrise ed io ritornai a non capirci più niente.

Mi colse una paura in quel momento, di quelle paure che non mi avevano colto mai, quelle che ti travolgono di sorpresa, senza alcun preavviso, come una tempesta, una di quelle che ti fanno gelare d'impatto il cuore perché mille pensieri iniziano a cibarsi della tua mente senza lasciarti scampo.
Ormai stava diventando letteralmente un rompicapo, una malattia, e più mi prefissavo di aspettare, più cresceva la paura di perderla perché bella com'era prima o poi sicuramente sarebbe arrivato un altro ragazzo a portarmela via o peggio, il suo ragazzo del passato.

Non sapevo per quale assurda ragione iniziai a fissarmi così tanto, sapevo sin dal primo giorno che prima di me c'era stato un altro ma non mi aveva mai fermato perché dentro di me sapevo che era tutto finito ma soprattutto all'inizio non sospettavo minimamente della sua identità.
Mi sembrava di impazzire, non volevo per niente accettare quei pensieri perché non avrei saputo affrontarlo se realmente fosse stato chi pensavo.

Continuai ad isolarmi senza rendermene conto, non risposi neppure a Ten e gli occhi di tutti erano sempre più puntati su di me, mi assalì così tanto il panico che all'improvviso non ebbi neanche più il tempo di pensare che iniziai a vedere sempre più sfocato, poi bianco e poi crollai letteralmente, svenendo davanti a tutti.

« Ehi, ehi, bro, che ti prende?! » si accasciò subito Ten accanto a me picchiettandomi appena sulla guancia per farmi risvegliare.

« Portiamolo dentro, sul divano.. » propose Anna iniziando ad andare nel panico più totale.

Lucas si precipitò sul freddo prato e insieme a Ten mi portarono dentro facendomi distendere sul divano mentre WinWin cercò di poggiarmi qualcosa sotto i polpacci per tenermi in alto i piedi.

« Non so che cosa sta succedendo, stava bene e non gli capita mai di svenire.. » disse Xiaojun preoccupato ma fortunatamente di lì a poco mi svegliai e la prima persona che trovai dinanzi ai miei occhi fu Anna più terrorizzata che mai.

« Ehi.. » mi disse, poggiando la sua mano sul mio viso.

« Stai bene? » aggiunse, cercando di capirci qualcosa ma per non farla più preoccupare e per non far preoccupare neppure gli altri tentai di sistemarmi, poggiando la schiena contro lo schienale del divano.

« Sto.. sto bene, sono cose che capitano, no? » sforzai un sorriso.

« Si, sono cose che capitano ma un motivo deve pur esserci, andiamo in ospedale! » cercò di insistere Anna.

« No, davvero, sto bene. » continuai a rispondere.

« Bro, non ti è mai successo, in più hai riposato, hai mangiato, per cui non c'è ragione del perché doveva accadere. » intervenne Ten.

« Forse sono solo stanco, oggi è stata una giornata impegnativa e stanotte non ho dormito molto.. » cercai di convincerli.

« Se lo dici tu. » gli rispose ancora Ten.

« Però se non vuoi che ti accompagni in ospedale lascia almeno che ti porti io a casa, lascia la moto qui, non ti faccio tornare a casa da solo. » disse Anna sedendosi sul divano accanto a me e in quel momento tornai a sentirmi sicuro di me perché se non avesse provato nulla non si sarebbe minimamente preoccupata.

Le sorrisi, le avvolsi un braccio intorno alle spalle e accettai di essere accompagnato a casa da lei.

« Però quando torni a casa chiamami. » le risposi, facendole pat pat sulla testa.

« Ah, ci risiamo di nuovo, è ritornato più smielato di prima, sta bene quindi possiamo andarcene. » iniziò a ridere Ten insieme agli altri e così decidemmo di tornare a casa ma dimenticai che a casa mia c'erano Daisy ed Hendery..

I was born to love you | YANGYANG Where stories live. Discover now