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Potevo sentire il peso dei miei pensieri schiacciarmi letteralmente come se mi avesse investito un camion o mi fosse caduto addosso un ammasso di macerie dalle quali sembrava difficile rialzarmi.
Purtroppo di batoste ne avevo ricevute tante nella vita, partendo dalla famiglia, dalle amicizie, per finire ai ragazzi e le uniche persone che continuavano a darmi la vita erano soltanto Amanda ed Emily e per nessuna ragione al mondo mi sarei chiusa anche a loro.
Sicuramente avrei ripreso nuovamente le distanze dal mondo ma avrei cercato allo stesso tempo di riempire la mia vita affinché non sprofondassi del tutto ancora una volta perché si sa, una volta assaporato l'amaro gusto dell'abisso sai benissimo che basta un niente per sprofondarci e assaporarlo ancora ma stavolta volevo rimanere vigile e attenta a non crollare ancora più di così.
Di getto decisi di tirare, quindi, dal comodino un quaderno decidendo che lì avrei appuntato tutti i miei obiettivi e i miei desideri ma soprattutto i miei traguardi perché per la prima volta stavo sentendo la necessità di mettere me stessa al primo posto e di rendermi orgogliosa e soddisfatta almeno di qualcosa.
Non potevo continuare a buttare la mia vita a stare male, ad umiliarmi, a deludermi, dovevo cercare di prefissarmi degli scopi e il primo in assoluto doveva essere il mio benessere.

Mi persi a scrivere e notai quanto fosse curativo immortalare pensieri e stati d'animo, quasi per liberarmi di tutte quelle macerie che mi portavo dentro, per alleggerirmi, perché infondo scrivere era come parlare con qualcuno ma allo stesso tempo nessuno è obbligato a rispondere a quei tuoi pensieri, così da renderti libera, senza limiti, senza la paura di offendere, di sbagliare.
C'ero io e la scrittura e il resto improvvisamente non esisteva più, infatti mi isolai così tanto che non mi accorsi neppure che mia madre fosse rientrata, era lì all'angolo della porta di camera mia nell'attesa che le degnassi di uno sguardo e fortunatamente portò la cena già pronta, acquistata da un ristorante di sushi lì vicino perché nonostante i nostri alti e bassi sapeva che quando mi sentivo giù di morale il mio stomaco si chiudeva completamente ma il sushi riusciva miracolosamente a tirarmi su.

C'erano poche cose in realtà alle quali non avrei rinunciato mai nonostante i miei problemi con l'alimentazione tra cui il sushi, il gelato, i macarons e le caramelle gommose, il resto del cibo non mi faceva gola e preferivo sempre privarmene perché riuscivo a starne senza, soprattutto in momenti simili e infatti mia madre era lì, con la busta tra le mani, pronta a dirmi qualcosa per attirare la mia attenzione.

« Mi hai vista o sono diventata un fantasma? » sorrise appena mostrandomi fiera la cena che aveva portato.

« Vogliamo mangiare qui? Magari guardiamo un film, che ne dici? È da molto che non passiamo del tempo insieme. La vita è così frenetica che spesso dimentico di avere una figlia. » disse consapevole fosse un errore.

Dopotutto non mi aveva mai fatto mancare nulla ma ero cresciuta praticamente sempre da sola e l'unico a farmi compagnia era Mattia, il quale non perse neppure un secondo per sbirciare all'interno della busta richiamato dall'odore dei ravioli alla griglia facendoci scoppiare a ridere.

« Sei sempre il solito ingordo! » gli disse mia madre aprendo la busta per tagliargli un pezzettino di raviolo per renderlo più felice.

Alla fine non guardammo nessun film ma parlammo così profondamente di tutto, della vita in generale, del suo lavoro, dei suoi alti e bassi con Ronald, il suo compagno e poi ci concentrammo sul mio problema.

« Alla fine avevi ragione tu. » le dissi incuriosendola.

« Con YangYang non è durata abbastanza, appena ha saputo di Taeyong mi ha scaricata. Evidentemente non gli piacevo abbastanza. » dissi sminuzzando quel pezzo di sashimi che avevo nel piatto, quasi torturandolo ingiustamente dal nervoso pensando a quando ero andata con lui nel più lussuoso hotel a mangiare quel sushi squisito con alle spalle quel tramonto e mi ricordai di ciò che mi disse quel giorno, quando vantandosi del suo tedesco decise che sarei stata il suo abendrot, quel bagliore residuo di luce nel cielo al crepuscolo, quello quasi impercettibile, bello e profondo allo stesso tempo ma che dura poco prima che arrivino le tenebre ad oscurare il cielo e in realtà mi sentivo esattamente così in quel momento, un piccolo squarcio di colore non durato abbastanza nel tramonto che era la sua vita.
Forse i miei colori si adattavano perfettamente con i suoi, forse sapevo evocare sfumature nel suo cielo ma non eravamo destinati a restare insieme a lungo, proprio come il tramonto e quel bagliore residuo di luce ed io ero talmente residua da essere scartata velocemente a priori alla prima difficoltà.

« Evidentemente non era quello giusto per te o semplicemente prova un sentimento così forte che non è abituato a provare ed è spaventato. Ci hai pensato prima di trarre conclusioni affrettate? » mi chiese mia madre dandomi un punto di vista differente, modificando totalmente i miei pensieri e il mio stato d'animo.

« Forse sarà così, forse no, chi lo sa ma per il momento ha deciso di prendersi del tempo per metabolizzare la cosa e mi ha detto di non cercarlo fino a che non sarà pronto e sarà lui quindi a cercarmi. » le risposi riprendendo poi a mangiare.

« Ma con gli altri come farai? Insomma, anche Emily e Amanda hanno un bel legame con tutti loro, non puoi evitare tutti per sempre, come hai fatto stasera, no? Sono uscite loro o sbaglio? » mi chiese ed io le feci cenno di si con la testa.

« Pian piano cercherò di far quadrare il tutto con tutti ma stasera non me la sentivo, chissà cosa staranno facendo adesso.. » dissi dando un'occhiata al mio cellulare vedendo che WinWin aveva postato delle storie su Instagram con tutti loro felici a brindare manco fosse scattato l'anno nuovo.
Semplicemente erano felici di fare quella rimpatriata tutti insieme anche con Taeyong, Amanda e Jaehyun, c'erano tutti ma mancavo soltanto io.

I was born to love you | YANGYANG Where stories live. Discover now