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Non mi ero mai sentita così felice in vita mia.
La mia casa era sempre stata vuota, quasi priva di calore perché mia mamma era sempre fuori ed eravamo ogni volta io e Matt da soli ma quella sera magicamente divenne tutto diverso: c'era Amanda, c'era YangYang e c'erano i suoi amici e di lì a poco sarebbero arrivati anche Emily e Lucas pronti a portare altre novità e tanta allegria e a quel punto decisi di rispondere ad Emily inviandole una foto di me e tutti i presenti.

« Porta anche Lucas se vuoi. Ci siamo quasi tutti, mancano soltanto Daisy e Hendery e soprattutto c'è Amanda! »

A quel punto Emily inviò una nota in cui come suo solito iniziò ad urlare.

« Amanda??? Saranno circa dieci anni che non la vedo! Mi manca così tanto. Stiamo arrivando, facciamo in fretta, te lo giuro. Ah, avete mangiato? Perché noi stiamo morendo di fame. Porto delle pizze? »

E all'udire di quella nota intervenne nuovamente WinWin.

« Emily mi sei davvero simpatica, sono contento che sei la fidanzata di Lucas, capisci proprio tutto della vita. » disse facendo ridere tutti e anche Ten di lì a poco sembrava mettere man mano sempre più da parte quella sorta di disprezzo immotivato che aveva nei miei confronti e così decisi di cambiare atteggiamento anche io verso di lui, probabilmente era soltanto un po' geloso perché tre dei suoi amici avevano iniziato a dedicare più tempo a delle ragazze che a lui e infondo lo capivo. Ogni volta in cui Emily usciva con qualcuno io mi sentivo messa un po' da parte e non perché lei mi respingeva ma perché dentro di me stavo vivendo un blocco colossale nei confronti dell'amore e proprio non riuscivo a capire come potesse essere così semplice per lei conoscere ragazzi sempre nuovi e uscire con ognuno di loro e soprattutto non riuscivo a capire minimamente l'amore, poi dal nulla è spuntato YangYang e da lì iniziai a capire che le cose belle sono sempre quelle più inaspettate e forse era quello che stava iniziando a capire anche Ten dato che spesso si perdeva a fissare Amanda come se fosse l'unica dei presenti in casa, la guardava con degli occhi diversi e il suo sorriso man mano diventava sempre più rilassato e genuino e ciò mi rendeva serena perché volevo che le persone intorno a me vivessero sempre in un clima armonioso e che soprattutto le incomprensioni non dovevano regnare sovrane nella nostra vita.

« Allora, sei contenta di questa visita inaspettata? » mi guardò YangYang, poggiando poi delicatamente la sua mano sulla mia.

« In realtà morivo dalla voglia di ricevere una sorpresa del genere. »

« Ti mancavo già? » mi chiese ancora facendomi arrossire completamente.

« Onestamente si. » dissi non riuscendo a guardarlo neanche negli occhi ma in quel momento decise di tirarmi verso di sé poggiandomi un braccio intorno alla schiena.

« Anche tu mi mancavi già e non vedevo l'ora di tornare a casa per chiamarti in realtà ma questo imprevisto mi ha portato direttamente da te, ancora una volta. » mi guardò dolcemente.

Dopotutto era la verità, anche il nostro primo incontro fu frutto di un imprevisto perché quel giorno non sarei dovuta andare a casa di Daisy ma avrei dovuto semplicemente incontrarla alla caffetteria ma il destino decise di farmi andare direttamente a casa loro e così i miei occhi si incastrarono con quelli di YangYang quasi come se fosse già scritto, come se eravamo realmente destinati ad incontrarci e ad aiutarci a vicenda proprio nel nostro periodo peggiore.

« Mi piacciono questi imprevisti dopotutto. » poggiai la testa sulla sua spalla sentendomi più a casa appoggiata a lui che nella mia casa stessa.
Infondo il termine casa non sempre si riferisce soltanto alle quattro mura che ti circondano dal giorno in cui inizi a vivere dalla nascita ma può riferirsi anche a qualcuno che ti fa realmente iniziare a vivere perché non sempre viviamo dall'esatto momento in cui iniziamo ad esistere ed esaliamo il nostro primissimo respiro nel mondo ma possiamo iniziare realmente a vivere solo quando iniziamo a buttare giù barriere, quando iniziamo a smettere di recintarci in una corazza o sotto di un mantello invisibile che ci fa da scudo, quando finalmente riusciamo ad uscire dalle nostre paure e riusciamo a dare fiducia a ciò che ci circonda rendendoci realmente conto che nel mondo non esiste soltanto il male ma anche quella bellezza che ci sembra effimera e introvabile ma spesso si trova ed io avevo trovato YangYang e specchiarmi nei suoi occhi era l'unica cosa che realmente riusciva a farmi sentire viva.

« Anche a me piacciono questi imprevisti e soprattutto mi piace stringerti forte. » continuò ad avvicinarmi a sé su quel divano che poco prima stava ospitando soltanto me e i miei pensieri intrisi di lui.

« Anche a me piace stare tra le tue braccia ma credo che dovrei alzarmi, vorrei aiutare Amanda a portare le sue cose di sopra e poi ritornerò qui ad apparecchiare la tavola. » dissi alzandomi di lì a poco rivolgendo uno sguardo ai ragazzi.

« Accomodatevi dove volete, fate come se foste a casa vostra, salirò di sopra con Amanda, tornerò tra poco. » aggiunsi guardando Amanda, prendendo poi il suo trolley che portammo sopra con noi.

« Non me la ricordavo così bella questa casa, si vede che siamo state lontane a lungo e non sai quanto brutto sia vivere senza persone come te ma soltanto con vicini come Taeyong. » sbuffò entrando poi nella stanza degli ospiti insieme a me.

« Ah, non ne parliamo, so che è tornato anche lui in città e soprattutto che è amico dei ragazzi, sono in un gruppo insieme. » le risposi quasi bisbigliando per non farmi sentire da nessuno.

« Ma YangYang lo sa che.. » cercò di dire ma subito le feci cenno di non parlare facendole capire che lui non ne sapeva nulla.

« Sa che ho avuto una relazione con un ragazzo coreano poco più grande di me qualche anno fa, sa che quella relazione mi ha lasciato dei traumi ma sapendo che sono amici non ho ancora avuto il coraggio di dirglielo. » mi accomodai sul letto perdendomi nei pensieri.

« Ehi, io ti consiglio di dirglielo, dopotutto non lo conoscevi YangYang e neppure Taeyong lo conosceva ai tempi e poi sarà anche un amico meraviglioso, con un talento unico ma ahimè, se non ci sa proprio fare con le ragazze non è di certo colpa tua, Anna. » mi rassicurò Amanda.

Mi era mancata come l'aria e averla lì con me era come liberarmi di così tanta ansia chiusa dentro lo sgabuzzino più sperduto di me stessa che era quasi terapeutico sentire nuovamente la sua voce così da vicino.

« Mi sei proprio mancata, lo sai? » le dissi trattenendo le lacrime.

« Mi sei mancata tantissimo anche tu! » mi rispose anche lei con gli occhi lucidi e dato che finalmente si era creata l'atmosfera giusta per raccontarci un po' di cose iniziai a chiederle qualcosa della sua vita prima di ritornare giù dagli altri.

« E tu? Cosa mi racconti? Ti trovo bene e sembra che tu stia ritrovando un po' di serenità adesso. » le chiesi, vedendola poi accomodarsi sul letto seduta di fronte a me.

« Mi credi se ti dico che mi sento molto più leggera? Finalmente mi sembra di star riprendo in mano la mia vita. »

« E con Jaehyun, lo senti ancora ogni tanto? »

I was born to love you | YANGYANG Where stories live. Discover now