39.

9 1 0
                                    

« Anna. » sentì la voce di Taeyong dall'altro lato del telefono e potevo sentire il cuore fermarsi nel petto dall'agitazione, così decisi di mettere il viva voce per avere supporto emotivo dalle ragazze.

« Ti avevo detto di non chiamarmi, altrimenti ti avrei bloccato. » gli risposi.

« Si, puoi anche bloccarmi se vuoi ma c'è una cosa che devo dirti. » disse facendomi gelare il sangue addosso dall'ansia.

« Non girarci intorno che vado in ansia. » gli risposi impaziente.

« Ho chiesto a YangYang di uscire e gli ho detto tutto. » disse lasciandomi completamente in silenzio, in preda al terrore perché non avevo minimamente idea di come YangYang avrebbe potuto reagire.

« Ci sei ancora? » cercò di avere mie risposte.

« Gli ho detto che siamo stati insieme e tutto quello che è successo stanotte e ti dirò, avevo paura ma allo stesso tempo volevo togliermi questo peso.. » aggiunse.

« E lui come l'ha presa? » mi ritornò il coraggio.

« Beh, lui l'ha presa meglio di quanto mi aspettassi ed è stato molto preoccupato per te, chiamalo per piacere e non saltare l'appuntamento con lui, mi raccomando. » concluse, facendomi tirare un sospiro di sollievo perché quel macigno che avevo sul cuore fino a qualche momento prima era definitivamente sparito.

« Ti ringrazio, Taeyong, davvero. »

« Ora ti devi sdebitare con me, eh, eh, non pensare di farla franca. » mi rispose facendo scoppiare Emily e Amanda ma nonostante tutto cercarono di non farsi sentire a costo di ridere in silenzio.

« E cosa dovrei fare? »

« Scendi giù, ti ho portato una cosa. » disse facendomi cadere letteralmente dal letto.

« Cazzo.. » esclamai a bassa voce.

« Io riattacco eh, ti aspetto di sotto. » disse chiudendo la chiamata mentre io e le ragazze ci precipitammo di fretta e furia di sotto.

« Voi aspettate qua. » feci cenno a loro di aspettarmi in cucina, tanto avrebbero potuto benissimo sbirciare dalla finestra della cucina e di lì a poco mi sistemai appena i capelli e mi diressi fuori.

« Pensavo non saresti scesa perché ormai mi odi. » finse una faccia triste ma poi riprese a sorridere brillando più del sole sulle nostre teste.

« Anche se ti odio ero curiosa. Per cosa sono scesa? » gli chiesi.

« Beh ecco, ora che ci siamo chiariti ci tenevo a darti una cosa che probabilmente non avrà alcun valore per te ma per me ha importanza. » disse facendomi restare in silenzio.

« Quella notte in cui non mi sono più presentato avrei voluto darti questo e da quel momento non me ne sono mai separato perché è stato come un promemoria, come una piccola speranza, come averti ancora con me. » disse facendomi perdere una lacrima.

« Ti prego non voglio piangere anche oggi, che cos'è? » gli chiesi e all'improvviso estrasse una piccola scatolina dalla tasca.

« Nei miei pensieri ora ti avrei chiesto di chiudere gli occhi ma non ha senso renderlo romantico come avrei voluto, puoi farne quel che vuoi ma ci tenevo a fartelo avere anche se adesso non sarai mai più mia, né tantomeno per sempre.. » alzò gli occhi al cielo per far sì che nessuna lacrima cascasse da essi.

« Tieni. » mi porse quella scatolina colore avorio e le mie mani iniziarono a tremare perché avevo già intuito cosa fosse.

Era un anello con all'interno incisa una rosa, ovvero il nostro fiore preferito e le nostre iniziali.

« Io non volevo piangere.. » dissi scoppiando letteralmente.

« In realtà neanche io volevo piangere però come si fa? » perse una lacrima anche lui.

« Non mi aspetto nulla, semplicemente volevo liberarmene così come mi sono liberato di tutto ciò che dovevo dirti per vivere con un peso in meno. » prese istintivamente la mia mano come se volesse farmelo indossare ma poi ci pensò su.

« So che non lo indosseresti mai e ne hai tutte le ragioni ma appartiene a te. » mi sorrise cercando di non piangere più per poi salutarmi.

« Mi raccomando, chiama il tuo fidanzato. Ci vediamo stasera. Salutami quelle due pettegole delle tue amiche che stanno sbirciando tutto dalla finestra. » sorrise per poi ritornare in macchina per andar via ma io rimasi sola con i miei pensieri più confusa che mai.

Rimasi completamente immobile fuori dalla mia abitazione con quell'anello tra le mani, senza la forza di voltarmi verso le ragazze che mi fissavano e soprattutto senza la forza per entrare dentro casa, così uscirono loro fuori a recuperarmi e a farmi accomodare sul divano ma ancora non proferivo parola.

« Mutismo selettivo per autodifesa contro un uragano di emozioni? » mi chiese Emily mentre Amanda quasi piangeva prendendomi l'anello dalle mani.

« Io già mi ci vedevo come damigella per il vostro matrimonio e invece.. » disse richiudendo poi la scatolina rimettendomela tra le mani e di lì a poco esplosi ancora.

« Perché deve rendermi sempre tutto così difficile? Non capisco se lo fa apposta o non se ne rende conto! Prima dice di amarmi, poi dice che devo chiamare YangYang, poi esce con lui e gli parla mettendo le cose in chiaro, poi mi dice che devo uscire con YangYang e poi mi da un anello? Voglio picchiarlo. Fosse l'ultima cosa che faccio. Aish! » sprofondai sul divano.

« Sto rimandando la chiamata a YangYang ancora e ancora.. sono così esausta. Voglio solo sparire! » dissi mettendomi il cuscino di Mattia sulla testa ma le ragazze mi tirarono giù dal divano.

« No, non perdere il focus, su, fila a farti una doccia e corri da YangYang, altrimenti ti ci spediamo con la forza. »

« Ma voi ce l'avete un cuore? Come reagireste a questo cazzo di anello al posto mio? Voglio sotterratemi! » ritornai sul divano a disperarmi più di prima.

« Onestamente io avrei fatto la sottona, gli avrei corso dietro e gli avrei detto 'si, lo voglio!' » rise Amanda.

« Io onestamente non lo so, probabilmente avrei fatto lo stesso. » scoppiò a ridere Emily.

« Ragazzeee, così non mi aiutate per niente! » mi lamentai.

« È un anello bellissimo, bisogna ammetterlo, però nonostante ciò pensa al tuo attuale ragazzo, chiamalo, scrivigli, ormai il colloquio non si farà perché hai fatto tardi ma almeno esci con lui. »

E a quel punto mi feci coraggio e gli mandai un messaggio chiedendogli di venire a casa mia a riprendersi la moto e a prendere anche me.

I was born to love you | YANGYANG Where stories live. Discover now