15.

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Le ore passavano rapidamente in sua compagnia che non avevo neppure un attimo per pensare a cose negative o per annoiarmi perché con YangYang riuscivo davvero a divertirmi, ad essere me stessa senza filtri e senza vergognarmi delle cose che mi facevano più male in quel periodo, come ad esempio mangiare.
Accettare l'invito a pranzo da parte di uno sconosciuto non era assolutamente da me dato che spesso in alcuni momenti trovavo difficile anche sgranocchiare uno snack dinanzi ad Emily che era come una sorella per me perché anche se lei non mi avrebbe giudicata mai puntualmente sentivo una paura irrefrenabile dentro di me, quasi come se a volte mangiare fosse sbagliato ed io stavo quasi commettendo un peccato masticando ed ingerendo delle calorie.
Sicuramente quello non era il modo più salutare per vedere il cibo ma proprio c'erano giorni in cui mi sembrava difficile anche soltanto immaginare di mangiare e quindi preferivo chiudermi in camera o uscire a sbrigare delle commissioni piuttosto che starmene a casa dinanzi ad un piatto fumante ma in quel momento cercai di non pensarci per godermi al meglio soltanto la compagnia di YangYang ma pensarlo era semplice, a fatti compiuti lo era di meno.

Inizialmente cercai davvero di non pensarci, perché era importante per me già soltanto il fatto di esserci entrata in quel ristorante senza avere timore perché c'era lui lì con me però il momento non atteso non tardò ad arrivare.

« Lo vedi quell'edificio ? » chiese YangYang indicandomi il Lotte Hotel.

« Ecco, sto per portarti lì. » aggiunse iniziando a proseguire verso la direzione indicata poco prima ma le miei gambe iniziarono ad irrigidirsi e non riuscii completamente a compiere neppure il più minimo passo.

« Perché andiamo in un hotel? » gli chiesi facendolo voltare subito verso di me spalancando gli occhi alla sola idea che io avessi frainteso le sue intenzioni.

« Perché c'è una bella vista e soprattutto perché al trentottesimo piano c'è un ristorante di sushi buonissimo. Che cosa avevi pensato? » rise nervosamente venendomi a recuperare prendendomi poi per mano.

Le sue dita si incastravano perfettamente con le mie e le sue mani così curate erano davvero così belle insieme alle mie che cercai di non pensare a nulla di negativo e mi lasciai letteralmente trasportare proseguendo con lui verso la meta prestabilita mentre dentro di me fuochi d'artificio stavano esplodendo senza sosta.

Mi persi a guardare ogni dettaglio della sua figura: il modo in cui camminava, il modo in cui mi teneva per mano con un volto sereno, il modo in cui cercava sempre di tenermi dal lato della strada dove non transitavano le macchine quasi come se si preoccupasse che potessi farmi male in qualche modo, il modo in cui si guardava intorno, come penzolavano i suoi orecchini a forma di croce ansata che portava sempre con sé, la forma del suo naso, delle sue labbra, di quel sorriso che nasceva ogni volta in cui si voltava per sbirciare lievemente nella mia direzione con delle stelline negli occhi e tutto ma proprio tutto riusciva a farmi capire che era giusto per me perché per la prima volta sentivo di essere a casa, mi sentivo al sicuro senza tremila pensieri per la testa e l'ansia pulsante nelle costole e nella gola. Per la prima volta sembravo in pace con me stessa e non mi importava dove stessimo andando, se il cielo iniziava ad oscurarsi, se fosse venuto giù il più forte dei diluvi e dei tornadi perché il tornado più grande lo avevo nel mio cuore e solo lui era riuscito a smuovere quel che dentro di me sembrava morto ormai da tempo quasi da farmi credere fosse inesistente.
Mi sentivo davvero felice e avrei voluto tenere quella felicità addosso per sempre ma in quel momento non potevo fissarlo ancora, erano trascorsi probabilmente dieci minuti abbondanti da quando mi ero persa nei miei pensieri e non avevo proferito alcuna parola ed esattamente in quel momento si voltò pienamente verso di me.

« Ho qualcosa in faccia? » rise.

« Mi stai fissando da dieci minuti. » aggiunse.

« La cosa ti infastidisce? » gli chiesi.

I was born to love you | YANGYANG Where stories live. Discover now