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Qualche ora più tardi..

La serata era ormai giunta al termine ed ero tanto fiera di me per non aver pianto, per non aver avuto paura di ogni singola cosa intorno e soprattutto per essere ritornata a casa con un bel ricordo, con delle risate sincere e soprattutto con un senso di tranquillità che non avevo da un po'.
Mi sembrava che pian piano qualche tassello della mia vita stesse ritornando al suo posto e i sensi di pesantezza e di angoscia sembravano attenuarsi per un po' perché per la prima volta sentivo di non essere un fallimento perché avevo portato a termine qualcosa senza fallire e stare male, un qualcosa che gli altri ragazzi della mia età praticamente facevano ogni giorno come la più normale delle cose e gli riusciva così facile come camminare e respirare, ovvero passare una serata fuori in compagnia ma per i miei standard era molto di più di una semplice uscita, era come gettare un po' la mia armatura, la mia corazza per far sì che gli altri iniziassero a conoscermi e a rendersi conto della mia esistenza tenuta nascosta praticamente all'universo intero ed ero davvero felice ma un pensiero a YangYang non mancava mai così mi diressi verso casa dopo aver accompagnato tutti, parcheggiai l'auto nel garage e dopodiché mi incamminai verso l'ingresso tirando poi fuori dalla borsa le chiavi di casa.
All'aprire della porta trovai subito il mio cane felice che mi stava aspettando, era strano anche per lui passare tutto quel tempo da solo senza di me.

« Ti sono mancata? » gli chiesi mentre continuavo a stropicciarlo di coccole e quel momento volevo non avesse fine mai.

Amavo così tanto il mio cane, era la parte più importante di me, era il mio cuore, il mio tutto e niente e nessuno avrebbe mai potuto prendere il suo posto perché era l'unico che più di tutti mi sopportava ogni giorno, vedeva le lacrime che non mostravo mai, le paranoie che non raccontavo mai e le scintille nei miei occhi spegnersi sempre di più ma nonostante tutto, anche nei momenti peggiori riusciva sempre a strapparmi più di un sorriso. Mi faceva sentire viva e mi faceva avere una ragione in più ogni giorno per vivere e andare avanti anche nei momenti in cui avrei voluto soltanto gettare la corda. Matt era la mia forza ed io avrei fatto davvero qualsiasi cosa per tenerlo sempre protetto e al sicuro lontano da ogni male.
Era il mio diario segreto e anche quella sera mi persi per ore a raccontargli ogni dettaglio di quella serata ma già alla metà del discorso corse sul letto a dormire e ne aveva tutte le ragioni del mondo, ero logorroica, soprattutto quando facevo qualcosa di nuovo o qualcosa che mi piaceva e lui era sempre il primo e a volte anche l'unico a sapere tutto quello che mi succedeva.

« Vorrei farti conoscere YangYang.
Ha degli occhi bellissimi e per non parlare del suo sorriso.. credimi Matt, forse davvero mi sono innamorata al primo sguardo. È strano? Soltanto che ammetterlo agli altri è difficile, vorrei vederlo ancora una volta per capirci qualcosa in più. » continuai a parlargli nonostante ormai stesse russando da qualche minuto abbondante per cui decisi poi di andare in bagno a struccarmi, a farmi una doccia per poi ritornare in camera per indossare il pigiama e sprofondare finalmente sul letto.

« Oggi sento che per la prima volta dopo tanto tempo andrò a dormire serena perché ho fatto qualcosa di buono per me stessa ed è andata molto meglio delle mie aspettative, per cui merito una ricompensa.. quindi, YangYang potresti seguirmi su Instagram o fare qualsiasi cosa, per piacere?! » dissi praticamente tra me e me rendendomi subito conto della stupidaggine appena detta.

« Basta Anna, dormi che è meglio, non puoi permetterti di pensare a tali assurdità. » continuai, voltandomi poi sul lato destro poggiando la testa sul cuscino nella speranza di riuscire a dormire.

YangYang pov's:

Mia sorella era appena rientrata a casa e ripensando alla figuraccia fatta in videochiamata non avrei voluto neanche entrasse in camera mia perché ero troppo imbarazzato per il modo in cui avevo reagito alla vista inaspettata di Anna dall'altro lato del telefono per cui affrontare il discorso in quel momento sarebbe stato umiliante per me.
Non ero solito raccontare i miei pensieri, i miei sentimenti e le mie sensazioni, né a mia sorella, né ai miei amici e di solito mi riusciva facile perché non ero un libro aperto neppure se mi guardavi in faccia perché riuscivo a mostrarmi sempre calmo e tranquillo anche quando dentro stavo cadendo a pezzi ma sentivo che era diverso in quel momento, riuscire a nascondere tutte quelle sensazioni infinite che mi faceva provare Anna sarebbe stato davvero difficile, un'ardua impresa per cui avrei voluto davvero seppellire tutto dentro di me ma parlarne non avrebbe fatto altro che tenerlo sempre a galla e non volevo.
Probabilmente dovevo soltanto smettere di pensare a lei e sperare di non rivederla mai più anche se, ahimè, non era quello che desideravo davvero e purtroppo mentre mi persi nei miei pensieri iniziai a sentire il rumore dei tacchi di mia sorella sul freddo suolo marmoreo del corridoio farsi sempre più vicino alla mia stanza.

« E adesso che faccio? Mi fingo addormentato? Mi fingo morto?! » pensai tra me e me alzandomi in fretta e in furia dalla sedia per spegnere la luce e il computer e tuffarmi nel letto ma Daisy entrò prima che riuscissi nel mio intento.

« Fratellino, come stai? » disse con un tono leggermente malizioso proprio con l'intento di parlare direttamente di Anna, cosa che avrei preferito evitare fino alla fine dei miei giorni ma in quell'esatto momento non riuscì a trattenere l'imbarazzo e diventai tutto rosso in viso.

« Merda! » pensai, cercando di ricompormi facendo un bel respiro profondo senza voltarmi verso mia sorella.

« Ti vedo davvero agitato.. quasi non ti riconosco. » continuò Daisy aspettando impaziente che io mi voltassi verso di lei dato che si era accomodata sul letto posto alle mie spalle e così contai fino a tre, feci un ultimo sospiro e poi mi voltai sedendomi anche io sul letto accanto a lei.

« No, non sono agitato. » cercai di essere il più convincente possibile e mia sorella ci crebbe al primo colpo.

« Piuttosto com'è andata la serata? » cercai di incentrarmi il più possibile su Hendery e Lucas.

« Beh è andata bene.. » accennò appena con fare misterioso e infatti ci avevo visto bene, mi stava nascondendo qualcosa.

« Lucas e Hendery come mai erano con voi? Li conoscevate già? » chiesi ancora, tranquillizzandomi totalmente.

« In realtà io ed Emily li abbiamo conosciuti ieri sera e ci siamo rimasti in contatto e poi.. » voleva dirmi qualcosa ma era troppo imbarazzata per farlo, così tanto che mi sembrava me quando pensavo ad Anna e lì iniziai a capire che forse era interessata ad uno dei due e così mi avvicinai di più a lei.

« Ti sei presa una cotta per uno dei due? Puoi dirmelo, vedrò cosa posso fare. » le dissi e a quella mia affermazione subito alzò lo sguardo incuriosita ma spaventata allo stesso tempo.

« No, no, no, Hendery non deve sapere niente. Non voglio che lui sappia che mi piace, almeno non adesso, ci siamo visti soltanto due volte e non vorrei andare di fretta. Voglio conoscerlo meglio, quello si ma ti prego non dirgli nulla. » disse quasi disperata e a quel punto l'accontentai.

« Tranquilla, non dirò niente, fidati di me. » cercai di rassicurarla consapevole che però di lì a poco la domanda non attesa stesse per arrivare anche a me e così fu.

« A proposito, come ti è sembrata Anna? »

I was born to love you | YANGYANG Where stories live. Discover now