I was born to love you | YANGYANG

13.

YangYang pov's:

Erano ormai le 12 e di lì a poco i miei occhi si sarebbero incastrati come magneti nuovamente con gli occhi di Anna e al solo pensiero non riuscivo minimamente a controllare tutte le mie emozioni ma volevo cercare di mostrarmi il più calmo possibile, dopotutto ero riuscito sempre ad ingannare gli altri lasciandoli credere che non nascondevo nulla e che stavo sempre bene per cui, anche se era diverso, dovevo cercare di mostrarmi sereno e non agitato per non mandare Anna nel pallone.
Sapevo davvero poco di lei ma non ci voleva molto per capire le sue insicurezze, non solo perché le vivevo anche io ma perché si doveva essere proprio un gran deficiente per prendersi gioco di una persona come lei e giocare sulle sue paure ma purtroppo da quello che ci eravamo detti la notte scorsa avevo capito quanto fosse difficile per lei fidarsi delle persone, avere una buona idea di se stessa proprio a causa di amicizie e delle due relazioni che aveva avuto molto tempo fa.
Sicuramente non dovevo correre troppo idealizzandomi come suo futuro fidanzato ma se un giorno lontano ciò sarebbe successo davvero mi sarei impegnato il più possibile affinché i brutti ricordi o i traumi sparissero dalla sua mente.
Sapevo bene che la difficoltà nel dimenticarsi delle cose che ci fanno più soffrire ma era anche vero che con il giusto aiuto pian piano se ne viene fuori ed io ero disposto a tutto per renderla felice ed essere felice io con lei ma in quel momento però altri pensieri stavano iniziando a passarmi per la testa.

« Cosa diavolo mi metto? » dissi tra me e me entrando poi in doccia.

« Pensandoci Anna ha messo like alla foto in cui indossavo quella maglia a righe bianca e nera, quel pantalone aderente leggermente strappato, quelle collane che non so che fine gli ho fatto fare e il cappellino. Potrei indossare le stesse cose magari.. » mi persi a pensare ma subito cambiai idea.

« No dopo potrà pensare che indosso sempre le stesse cose quindi indosserò tutto come la foto ma con un'altra maglia almeno.. » continuai a pensare non molto convinto e una volta uscito dalla doccia mi precipitai di corsa in camera alla ricerca disperata di una maglia decente da poter abbinare e alla fine optai per una maglietta oversize bianca e una camicia a scacchi gialla bianca e nera in modo tale da richiamare il bianco della maglia e il nero del pantalone e delle scarpe.

« Posso sentirmi bello almeno oggi? Chiedo tanto? » dissi continuando a vestirmi iniziando a litigare poi con la mia frangetta che non voleva stare mai in ordine ma dovevo per forza accontentarmi, si era fatto tardi, erano le dodici precise e Anna di lì a poco mi scrisse chiedendomi dove incontrarci e così le risposi, le mandai la posizione del luogo, presi le chiavi della moto e mi avviai nella speranza di arrivare prima di lei perché insomma, i ragazzi di solito dovrebbero essere quelli ad aspettare la ragazza ritardataria, no? Ma nel mio caso avevo proprio paura di finire io dalla parte della ragazza ritardataria.

« Vabbè cose che capitano, l'importante è vederla! » pensai tra me e me mettendomi il casco sulla testa per poi partire.

Mi sentivo davvero libero su quella moto, come se scaricassi ogni tipo di adrenalina o di pensiero concentrandomi soltanto sulla strada dinanzi a me ma il momento che preferivo di più era durante il tramonto e proprio mi sarebbe piaciuto un giorno far salire Anna per portarla a vedere il tramonto in un posto romantico.

« Magari tra cent'anni quando troverò il coraggio di dichiararmi. Oggi mi andrà bene solo passeggiare e mangiare qualcosa insieme a lei. » continuai a perdermi nei pensieri e notai poi la toyota di Anna parcheggiata e lei che stava giusto aprendo la portiera in quell'istante.

« Dai, almeno siamo arrivati insieme, non ho fatto molto tardi. » dissi tra me e me notando poi la sua intera figura ormai con i piedi sull'asfalto ma ancora non si era resa conto di me, così parcheggiai esattamente dietro la sua macchina e mi tolsi il casco.